Il regno insulare di Númenor fu creato dai Valar all’inizio della Seconda Era come ricompensa per gli Uomini che avevano combattuto contro Morgoth a fianco degli Elfi. Come ricompensa per le loro sofferenze in quella lunga lotta i Valar permisero agli Eldar esiliati di ritornare a Valinor, ma molti preferirono rimanere nella Terra di Mezzo. Per gli Uomini, i Valar fecero sorgere dal mare l’isola di Númenor, a metà strada tra Valinor e la Terra di Mezzo. Essi vi giunsero navigando in direzione della Stella di Eärendil.
Il primo re di Númenor fu Elros, figlio di Eärendil ed Elwing, che erano entrambi mezzelfi. Al termine della Prima Era, ai mezzelfi, fu concesso di scegliere a quale delle due razze desideravano appartenere: Eärendil lasciò la scelta a sua moglie, che scelse di appartenere agli Eldar, quindi egli scelse allo stesso modo; nella Terra di Mezzo, il loro figlio Elros scelse di essere un Uomo e condusse gli Edain a Númenor mentre suo fratello Elrond, invece, scelse di essere un Elfo e rimase nella Terra di Mezzo, dove divenne il principale consigliere di Gil-galad, il Re Supremo degli Elfi della Terra di Mezzo. Ai Dùnedain, come venivano chiamati i númenóreani, i Valar concessero una durata della vita tre volte superiore a quella degli uomini minori e al solo Elros fu concesso di vivere fino a 500 anni. I suoi discendenti ebbero una vita molto lunga, ma più corta della sua.
Nel corso della sua storia, Nùmenor vide succedersi venticinque sovrani. Il primo, come già detto, fu Elros mentre l’ultimo, Tar-Calion, fu testimone della distruzione del potente reame. Fu sorprendente, inoltre, constatare che tre di questi sovrani furono donne, Regine di Númenor. La prima fu Tar-Ancalime che governò per più di duecento anni. Dopo circa trecento anni, salì al trono Tar-Telperien, decima sovrana e seconda Regina. A mille anni di distanza salì al trono Tar-Vanimelde, sedicesima sovrana, terza ed ultima Regina di Númenor. La salita al trono delle tre Regine era la testimonianza di quanto le leggi del tempo risultassero particolarmente avanzate, non solo per l’universo immaginario di Arda, ma persino per l’epoca in cui viveva lo scrittore Tolkien.
« Se anche noi amiamo Númenor, ebbene, godiamocela prima che loro [gli uomini] la mandino in rovina. Anche noi siamo figlie dei grandi, e neppure a noi mancano volontà e coraggio. E dunque non piegarti, Ancalimë. Una volta che ti sia piegata anche di poco, loro ti piegheranno ancora, fino a schiacciarti del tutto. Sprofonda le tue radici nella roccia e resisti al vento, anche se fa volar via tutte le foglie.»
(Racconti incompiuti)
Fu Tar-Aldarion ad emanare la prima legge a favore delle donne regnanti.
« Il sesto Re lasciò soltanto una figlia. Ella divenne la prima Regina, perché divenne legge della Real Casa che il primogenito del Re, maschio o femmina che fosse, dovesse ereditare lo scettro »
(Appendici de “Il Signore degli Anelli”)« [Tar-Aldarion] fece emendare la legge di successione […] per motivi di carattere privato più che politici»
(Racconti Incompiuti)
La «vecchia legge» di successione non era mai stata codificata, ma era piuttosto una consuetudine dinastica che specificava che, in caso di assenza di figli L’Erede sarebbe stato il parente più stretto di sesso maschile di discendenza maschile da Elros Tar-Minyatur». La nuova legge sanciva, invece, che la figlia primogenita poteva succedere al trono in caso di assenza di un erede maschio. Se la regina regnante non avesse generato dei figli, l’erede sarebbe divenuto il parente più prossimo sia di discendenza maschile che femminile; nel caso di Ancalimë, costui era Soronto, figlio della sorella di Aldarion. Su pressione dei consiglieri del re venne decretato, in un primo tempo, che l’erede primogenita si sarebbe dovuta sposare entro una certa età o altrimenti abdicare, ma la legge venne abrogata dallo stesso Aldarion. Ancalimë, infatti, cresciuta con l’educazione misandrica della madre, aveva ben poca intenzione di conformarsi alle richieste del padre e sposarsi.
Tale legge restò in vigore fino alla caduta di Númenor.
(525)