In tanti hanno tradotto questo articolo comparso dapprima in lingua inglese qualche settimana fa. Tutti velocissimi a sfruttare il nome il nome di Stephen King, come sicura fonte di visite al proprio blog. In realtà questi consigli non sono nuovi e molti sono tratti da vecchie interviste o dal suo “On Writing” che è stato pubblicato ben 14 anni fa. Perché anche noi presentiamo quindi questo articolo? Perché Alessandro ha deciso di aggiungere un commento ad alcune voci di questo elenco dandone una sua interpretazione, non necessariamente sempre positiva o negativa. Trovate tutti i commenti in apposito riquadro per renderli prontamente riconoscibili.
Il celebre autore Stephen King scrive storie che affascinano milioni di persone in tutto il mondo e guadagna all’incirca 17 milioni di dollari all’anno.
Nel suo libro “On Writing” King offre preziose informazioni su come diventare uno scrittore migliore. E sicuramente non è nel suo stile indorare la pillola. Infatti scrive: “Non so mentire dicendo che non ci sono cattivi scrittori. Spiacente, ma ci sono un sacco di cattivi scrittori.”
Non volete essere inclusi in questo gruppo vero? Bene, qui di seguito ci sono ben 22 insegnamenti tratti proprio dal libro di King, su come diventare straordinari scrittori.
Se siete appena agli inizi come scrittori, spegnere il televisore dovrebbe essere la prima cosa da fare. “È tossico per la creatività,” spiega King. Gli scrittori hanno bisogno di guardare in sé stessi e virare in direzione di una vita ricca di immaginazione.
Per farlo, si dovrebbe leggere il più possibile. King porta con sé un libro ovunque va e legge addirittura durante i pasti.
“Se volete fare gli scrittori è necessario fare due cose più di tutte le altre: leggere molto e scrivere molto.” Leggere molto e costantemente servono per affinare e ridefinire il proprio lavoro.
King paragona lo scrivere romanzi all’attraversare l’Oceano Atlantico in una vasca da bagno, perché in entrambi “ci sono innumerevoli occasioni per dubitare di sé.” Non solo dubiterete di voi stessi, ma anche le altre persone dubiteranno di voi. “Se scrivi (o dipingi o danzi o scolpisci o canti, immagino), ci sarà molto semplicemente qualcuno che cercherà di farti star male per aver osato tanto.” spiega King nel suo libro.
Spesso si deve continuare a scrivere anche quando non si ha voglia. “Fermare un lavoro solo perché è difficile, sul piano emotivo o su quello creativo, è una cattiva idea.” Anche quando si fallisce, King suggerisce di continuare ad essere positivi. “L’ottimismo è una reazione all’insuccesso perfettamente legittima.”
Secondo King, la maleducazione dovrebbe essere l’ultimo dei vostri problemi. “Se intendete scrivere in totale onestà, i vostri giorni come membro della buona società sono comunque contati.” scrive. King si trova spesso a disagio per quello che scrive, soprattutto dopo aver ricevuto delle lettere di persone arrabbiate che lo hanno accusato di essere bigotto, omofobo, omicida e anche psicopatico.
All’età di 40 anni si rese conto che ogni scrittore rispettabile è stato accusato di essere uno spreco di talenti. “Se disapprovate, io posso solo alzare le spalle. Sono fatto così.” Non è possibile accontentare tutti i vostri lettori per tutto il tempo, così King consiglia di smettere di preoccuparvi di questo.
Si dovrebbe scrivere perché procura un senso di felicità ed appagamento. Come dice King: “Ho scritto per il piacere di scrivere, per la gioia pura che ne ricavo. E se potete farlo per il piacere, potete farlo per sempre.”
Lo scrittore Kurt Vonnegut fornisce un quadro simile. “Trovate un argomento che vi sta a cuore e di cui pensate che anche altri dovrebbero preoccuparsi. È questo l’interesse sincero, non i vostri giochi con il linguaggio, che sarà l’elemento più convincente e seducente nel vostro stile.”
“Le cose più importanti sono anche quelle più difficili da scrivere. Ci sono anche delle questioni per le quali si prova vergogna poiché le parole riducono i sentimenti.” La maggior parte delle grandi opere di scrittura sono precedute da ore di pensiero. Nella mente di King, “Scrivere è rifinire il pensiero.”
Quando si affrontano questioni difficili, assicuratevi di scavare in profondità. L’autore scrive “Le storie sono reperti, frammenti di un mondo preesistente e ignoto.” Gli scrittori dovrebbero essere come gli archeologi, scavare più a fondo nella storia di quello che possono scoprire.
La scrittura deve essere un’attività totalmente intima. Mettete la scrivania nell’angolo della stanza ed eliminate tutte le possibili distrazioni, dal telefono alle finestre aperte. King consiglia: “Scrivi con la porta chiusa, riscrivi con la porta aperta.”
Si dovrebbe mantenere la privacy tra voi ed il vostro lavoro. La prima stesura “è allo stato grezzo, il genere di cosa che mi sento libero di buttar giù con la porta chiusa. È la storia svestita, messa lì in calzini e mutande.”
“Uno dei servizi peggiori che potete fare alla vostra scrittura è pompare il vocabolario, cercare paroloni perché magari vi vergognate un po’ della semplicità del vostro parlare corrente.” scrive King nel suo manuale. Poi paragona questo errore al vestire il proprio animale domestico con un abito da sera. In questo caso sia l’animale che il suo padrone sono imbarazzati perché il tutto è decisamente eccessivo.
Come ha scritto il famoso imprenditore David Ogilvy in un promemoria per i suoi dipendenti: “Non utilizzate mai parole in gergo tecnico, quali riconcettualizzare, demassificazione, attitudinalmente, criticamente. Sono tutti segni distintivi di un soggetto pretenzioso. Inoltre non utilizzate i simboli a meno che non siano necessari. “Il simbolismo serve ad adornare e arricchire, non a costruire un senso di artificiosa profondità.” dice King.
Come sottolinea più volte King, “l’avverbio non è vostro amico.” Infatti egli sostiene che “la via per l’inferno sia lastricata di avverbi.” Li paragona ai Denti di Leone che infestano il prato. La presenza degli avverbi, inoltre, è peggiore dopo la frase “ha detto”; tali proposizioni dovrebbero rimanere disadorne.
Si dovrebbe, inoltre, prestare molta attenzione ai paragrafi in modo tale che essi siano fluidi e in accordo con il ritmo della vostra storia. “I paragrafi sono importanti per come appaiono quasi quanto per quel che dicono.”
Secondo King, scrivere è soprattutto fascino, non precisione. “Il linguaggio non deve indossare sempre giacca e cravatta.” scrive King. “Il fine della fiction non è la correttezza grammaticale ma mettere il lettore a proprio agio e poi raccontargli una storia.” Si dovrebbe poi cercare di fargli dimenticare che stia leggendo una storia.
“La descrizione comincia nella fantasia dell’autore, ma dovrebbe finire in quella del lettore.” La parte importante non è scrivere abbastanza ma limitare ciò che viene detto. Visualizzate ciò che si desidera far sentire al lettore e poi tramutate in parole quello che vedete nella vostra mente. È necessario descrivere le cose “in un modo tale da renderne il lettore fisicamente partecipe.”
La chiave per una buona descrizione è la chiarezza sia nell’osservazione che nella scrittura. Utilizzate immagini vivide e un vocabolario semplice per evitare di stancare i vostri lettori. “In molti casi quando un lettore posa un libro perché «è diventato noioso», è perché lo scrittore si è lasciato affascinare dalla propria capacità descrittiva e ha perso di vista la priorità, che è quella di continuare a far rotolare la palla.” fa notare King.
“Ciò che dovete ricordare è che c’è una differenza tra tenere una conferenza su ciò che sapete e usarlo per arricchire un racconto.” scrive King. “Il secondo è quello buono. Il primo non lo è. Assicuratevi di includere soltanto quei dettagli che sono necessari a far avanzare la storia e che inducano il lettore a continuare a leggere.
Se avete bisogno di fare delle ricerche assicuratevi che non vadano ad oscurare la storia. Le ricerche devono trovarsi “nel retro più profondo possibile del vostro retroscena.” Si può certamente rimanere affascinati da ciò che si apprende, ma i vostri lettori saranno molto più interessati ai vostri personaggi e alla vostra storia.
“La cattiva scrittura è molto più di una questione di pessima sintassi e imperfette osservazioni: la cattiva scrittura di solito nasce da un’ostinato rifiuto di raccontare storie su ciò che fanno effettivamente le persone. Per affrontare questo fatto, diciamo che talvolta gli assassini aiutano le vecchiette ad attraversare la strada.” dice King. I personaggi della vostra storia sono ciò di cui i vostri lettori si preoccupano maggiormente, perciò assicuratevi di riconoscere tutte le dimensioni che i vostri personaggi possono avere.
In primo luogo, smettete di usare la forma passiva. È il più importante indicatore della paura. “Sono convinto che la paura sia alla radice di quasi tutta la cattiva scrittura.” scrive King. Gli scrittori dovrebbero tirare indietro le spalle, mettere il mento in fuori e mettere la scrittura in carica.
“Provate secondo l’estro, banale o scandaloso non ha importanza. Se funziona, va bene. Se non funziona, buttatelo.” scrive King.
“L’idea che lo sforzo creativo e le sostanze che alterano la mente siano strettamente legati è una delle grandi mistificazioni pop-intellettuali del nostro tempo.” Ai suoi occhi, gli scrittori che abusano di tali sostanze sono soltanto dei tossico-dipendenti.
“La pretesa che droghe e alcol siano necessari per sopire una sensibilità più percettiva non è che la solita stronzata autogiustificativa.”
Come dice King, “Non si può mirare con un libro come si fa con un missile intercontinentale.” Quando si tenta di imitare lo stile di un altro scrittore per una qualsiasi ragione diversa dalla pratica, si darà vita soltanto a “pallide imitazioni”. Questo perché non si può mai tentare di replicare il modo in cui qualcuno sente e sperimenta la verità soprattutto quando non emerge attraverso una rapida occhiata al lessico e alla trama.
“Tutte le arti dipendono in certa misura dalla telepatia, ma io credo che scrivere ne sia la quintessenza.” Un elemento importante della scrittura è il trasferimento. Il vostro lavoro non è quello di scrivere parole su di un foglio, ma piuttosto quello di trasferire le idee dalla vostra testa in quelle dei vostri lettori.
“Le parole sono soltanto il mezzo attraverso le quali avviene tale trasferimento.” Inoltre ricordatevi che Vonnegut raccomandava agli scrittori di utilizzare il tempo di un perfetto sconosciuto, in modo tale che costui non percepisse il tempo sprecato.
“Potete avvicinarvi all’atto dello scrivere con nervosismo, eccitazione, speranza, o anche disperazione.” scrive King. “Mettetevici in qualsiasi modo, ma non alla leggera.” Se non potete o volete prendere sul serio la vostra scrittura, allora è meglio chiudere il libro e dedicarsi a qualcos’altro.
Come afferma la scrittrice Susan Sontag, “La storia deve colpire un nervo, in me stessa. Il mio cuore deve iniziare a martellare non appena sento la prima riga nella mia mente. Inizio a tremare per il rischio.”
“Quando comincio a lavorare a un progetto, non mi fermo e non rallento se non è strettamente indispensabile.” scrive King nel suo libro. “Se non scrivo tutti i giorni, nella mia mente i personaggi cominciano ad appassire, cominciano a somigliare a personaggi invece che a persone reali. Il filo narrativo della storia comincia ad arrugginire e io comincio a perdere contatto con la trama e il ritmo.”
Se non si riesce a scrivere costantemente, l’eccitazione per la vostra idea inizia a svanire. “Quando il lavoro comincia a sembrare lavoro, per la maggior parte degli scrittori questo è l’alito della morte.” Il miglior consiglio di Stephen King è di scrivere «Una parola alla volta».
King scrive 10 pagine al giorno, che, in un arco di tre mesi ammonta a circa 180,000 parole. “La prima stesura di un libro, anche se lungo, non dovrebbe prendere più di tre mesi, il tempo di una stagione.” Se si trascorre troppo tempo su un pezzo, King sostiene che “la storia comincia ad avere uno strano sapore di estraneità.”
King suggerisce sei settimane di “periodo di convalescenza” dopo aver terminato la stesura, così da poter avere una mente sgombra per individuare “le lacune più vistose nella trama o nello sviluppo dei personaggi.” Egli afferma che la percezione originale di uno scrittore su un determinato personaggio potrebbe essere fallace come quella di un lettore.
King paragona il processo di scrittura e di revisione alla natura. “Mentre scrivete il libro, giorno dopo giorno identificate ed esaminate ciascun singolo albero. Alla fine dovete fare un passo indietro e contemplare la foresta.” Quando troverete alcuni difetti, vi è proibito sentirvi depressi e strapparvi i capelli. Nessuno è infallibile.”
Durante la revisione, gli scrittori attraversano spesso un momento difficile quando devono togliere parte del testo che hanno trascorso così tanto tempo a scrivere. King consiglia, “Uccidi i tuoi cari, uccidi i tuoi cari, anche quando spezza il tuo egocentrico cuoricino da imbrattacarte, uccidi i tuoi cari.”
Anche se la revisione è una delle parti più difficili della scrittura, è necessario lasciare fuori le parti noiose, al fine di proseguire con la storia. Nei suoi consigli di scrittura, Vonnegut suggerisce: “Se una frase, per quanto eccellente, non illumina il soggetto in un modo nuovo o utile, tagliatela.”
King attribuisce il suo successo principalmente a due cose: la sua salute fisica e il matrimonio. “L’abbinamento di un fisico sano e una relazione stabile con una donna autosufficiente che non si fa menare per l’aia né da me né da nessuno ha reso possibile la continuità della mia vita professionale.”
È importante avere un forte equilibrio nella vostra vita così che la scrittura non consumi tutto. Lo scrittore e pittore Henry Miller, nei suoi 11 comandamenti sulla scrittura consiglia: “Siate umani! Incontrate gente, fatevi strada, bevete se ne avete voglia.”
(1939)
Bhè, indubbiamente ottimi consigli.
Decisamente simili a quelli già descritti in questo blog da Alessandro, ma in maniera più stringata.
Alcune volte, ad esempio come in questo momento che ho la casa invasa, è comodo riuscire a scrivere anche se c’è il mondo intorno a te che spinge per farsi notare!