Trama: A Imardin è il giorno dell’Epurazione, l’appuntamento annuale durante il quale, su ordine del re, la Corporazione dei maghi scaccia dalla città vagabondi, mendicanti e tutti coloro che sono sospettati di procurarsi da vivere in modo criminoso. E, come ogni anno, gli abitanti dei quartieri poveri si radunano nella piazza del Nord, per protestare contro l’iniquo provvedimento, urlando la propria rabbia all’indirizzo del sovrano e lanciando sassi contro i maghi, i quali, però, essendo protetti da una barriera magica, ignorano altezzosamente quella rivolta. Tutto sembra svolgersi secondo un triste ma collaudato copione; poi, d’un tratto, una pietra manda in frantumi la protezione e ferisce un mago. Tra l’esultanza della folla e lo sgomento dei maghi, viene subito individuata la responsabile dell’incredibile gesto: è Sonea, una giovane orfana, che subito dopo fugge via, spaventata. Ma la Corporazione dei maghi non può permettere che qualcuno dotato di un simile potere sfugga al loro controllo e mette a soqquadro i bassifondi in cerca della ragazzina, per convincerla a unirsi a loro e a sottoporsi al necessario addestramento, in modo che impari a controllare la magia e non sia più un pericolo per se stessa e per chi le sta intorno. Tuttavia, all’interno della Corporazione, c’è anche chi trama per sfruttare Sonea e raggiungere così i suoi scopi malvagi…
La coppia. Questa storia mi ha colpito per la sua brevità e intensità. È l’intrecciarsi del destino di due persone segnate dal dolore, che sono così diverse, eppure, quando scopri cosa le pagine ti stanno comunicando, sei la prima a darti dell’idiota: i protagonisti sono due parti differenti di una stessa mela dalle prime pagine del primo libro. L’autrice ti fornisce così tanti loro dettagli che se solo fossi stato un po’ più attento avresti capito, avresti intuito che la Canvan descrive due personaggi i quali hanno per forza bisogno dell’altro per completarsi. Nei tre libri della saga seguiamo la nostra Sonea da vicino, godendo dei suoi trionfi e standole accanto nei momenti difficili, molto di più di quanto faccia lo stesso Sommo Lord (Akkarin). Infatti, quest’ultima è una figura aliena e distante, avvolta dal mistero, con enormi responsabilità e solo osservatore, mal sopportato, della vita si Sonea. Sarà lei, grazie alla sua tenacia e talento, ad intromettersi nella vita del mago, tanto da seguirlo quando non deve e supportarlo quando ogni altro gli avrà voltato le spalle; è proprio a questo punto che scopriamo il vero volto dell’oscuro Sommo Lord. È un uomo dal passato doloroso e un futuro di cui lui può essere l’unico artefice, ha il peso di molte vite sulle spalle, ma vorrebbe salvare più di tutta quella di Sonea. La quale, invece, crede così tanto in lui da accompagnarlo volontariamente in un viaggio senza ritorno in terre aride e pericolose. Sarà in questo viaggio che la nostra maga scoprirà ciò che, a quel punto, era lampante agli occhi del lettore, ma non a lei, non è solo ammirazione quella che prova per Akkarin, è amore, oltretutto ricambiato. Tuttavia il Sommo Lord mette la ragione prima di tutto: è molto più grande della sua amata e non vuole legarla a se, significherebbe abbandonarsi ad un sentimento che ha troppa paura di provare. È come sempre Sonea, o meglio la sua testardaggine, a sfondare anche le sue ultime reticenze. Dopo, finalmente, leggiamo di due innamorati che vivranno il loro amore nella parte più pericolosa del loro difficile viaggio.La dolcezza e il coraggio faranno da padrone alla parte finale di questa storia commovente e bellissima.
(1553)
illuminami, ricordo di aver letto il primo libro in tedesco… akkarin c’era già lì? O.o, mi sa che devo andare alla biblioteca e rinfrescare la memoria…
c’era, c’era, ma non ti vorrei fare altri spoiler, però, come consiglio personale ti direi termina la lettura dei libri!
Acc… I mattoni scolastici hanno destinato la mia memoria a capitolare… Non me lo ricordavo proprio! Ok, me lo rileggerò. 🙂