Samedi

Non è che non capisca, credimi. L’arte, intendo. Anzi, al contrario: io sono un grandissimo amante dell’arte, in tutte le sue forme. Eppure qui c’è qualcosa che proprio non va.
Prima che ti arrabbi, vorrei anche sottolineare che ho letto perfettamente il tuo invito a questa mostra: il divieto di presenziare alla serata era esteso al solo clan Nosferatu, e io non sono affatto un Nosferatu. Potrei anche ritenermi offeso dal fatto di non aver ricevuto un invito ufficiale, ma sono certo che sia stato inviato con solerzia e che si sia semplicemente perso durante il trasporto. Non capisco il nocciolo della questione? No, in effetti no. Io sono un Fratello di questa città. Questo è un Elysium. Perché avrei dovuto rimanere fuori?
Si, lo so che abbiamo avuto degli screzi di recente, io e il tuo illustre Sire. E che lui ha avuto un braccio rotto. Da un mio pugno. Ok, ok, erano tutte e due le braccia. E anche le gambe. Ma devi proprio essere tanto pignolo?! Il punto non è quanti arti gli ho rotto, ma il fatto che sono qui con il capo – quello che resta almeno – coperto di cenere e con la ferma volontà di fare ammenda. So che non avrei mai e poi mai dovuto comportarmi in tal guisa con il magnifico Primogenito del Nobile Clan Toreador. Prometto che vi dimostrerò la mia volontà di fare ammenda. Pensa che ho perfino portato un omaggio per lui!
Ma torniamo alla questione dell’arte. Questi quadri sono pieni di vita, vibranti di colori, come se da un momento all’altro quei volti sorridenti potessero, vedendoci osservarli come delle belle statuine, iniziare a conversare – o a urlare, nel mio caso. È tutto sbagliato. È una stupida finzione. Dipingi qualcosa che non conosci, qualcosa che per te non ha più alcun senso. La vita? Bah. Ti importa della vita solo quando la senti sotto le tue zanne. Quando è stata l’ultima volta che qualcuno ti ha sorriso così? Nemmeno te ne ricordi, scommetto. Stai solo giocando a essere qualcosa che non sei. È forse per questo che non sopporti la mia presenza qui? Perché ti ricordo quello che sei – quello che siamo tutti?
Bah, questo cianciare di arte mi sta facendo diventare sentimentale. Dovrei uscire a spaccare qualche testa per compensare, ma sfortunatamente – per me quanto per te, ci scommetto – oggi il Principe mi ha dato la serata libera. Non mi vuole tra i piedi, in poche parole. Sai come sono le donne. Ah, ma io non mi prendo alcuna responsabilità se i Brujah decidono di farle la festa in mia assenza! Io obbedisco agli ordini e basta.
Questo posto è davvero un mortorio. C’è più vita nel mio cimitero che tra questi manichini vestiti da sera che vedo qui. Forse, ripensandoci, non è stata poi una così buona idea venire qui questa sera. Purtroppo, però, era necessario: altrimenti, non avrei mai potuto portare al tuo Sire, l’illustrissimo Primogenito delle Rose, il mio splendido dono di riconciliazione. Creato con tutto il mio cuore, e consegnato con i migliori auguri di una felice risoluzione del nostro piccolo problema di – divergenza di opinioni e di arti rotti. Il Principe stesso approva la cosa e caldeggia che risolviamo presto questo increscioso incidente, di modo da evitare fastidiose ripercussioni: cioè, a me non crea mica problemi rompere braccia, ma il tuo Sire credo abbia un po’ di difficoltà a cacciare senza.
Quindi ti consegno questo regalo, e poi tu glielo porti con tanti auguri e bla bla bla. Ok? Si tratta di un quadro, anche se un po’ diverso da quelli che tu sei solito dipingere. È una natura morta, per così dire. Davvero parecchio morta. Mi sono ispirato alla bellezza delle tombe antiche.
Ti avverto che è un po’ spiegazzato: l’ho dovuto quasi appallottolare per farlo stare nella mia tasca. Aperto, però, è uno spettacolo, te l’assicuro.
Cosa c’è da guardare? No, non l’ho messo nelle tasche del cappotto, idiota: come riuscivo a farcelo stare?! Intendo la tasca… tasca. Quella che ho addosso. Non sui vestiti, babbeo. Sotto la camicia.
Ti suggerisco di arrotolarti le maniche: credo che il dipinto, stando lì dentro, si sia un po’ sporcato. E una sacca di carne è più profonda di quello che sembra, sai?
Scava, scava.
Sono certo che gli ospiti che ora stanno scappando a vomitare torneranno. Prima o poi.

Zio Bones,
guardia del corpo del Principe di Ravenna

Soprannome: Salme
Discipline di Clan: Robustezza, Oscurazione, Thanatosis
Debolezza di Clan: I Samedi hanno l’aspetto di cadaveri in avanzato stato di decomposizione e un odore pestilenziale di carne in putrefazione li segue ovunque vadano: perfino gli altri Fratelli li trovano disgustosi. Il punteggio in Aspetto di una Salma non può perciò mai essere sopra lo zero, e tutti i tiri basati su questa caratteristica falliscono automaticamente.

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Gangrel
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Vivo vicino alla bella Venezia e faccio la scrittrice e sceneggiatrice. Da quando ero molto piccola, ho sempre inventato mondi fantastici, e ora mi sforzo di dar loro forma su carta. Ho studiato prima al liceo classico, poi all'università Ca' Foscari di Venezia (lingue orientali). Ho una grande passione per il Giappone e il mondo dell'intrattenimento in genere, nonché per gli stili di abbigliamento un po' particolari.
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