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Di saluti e addii

Quel consueto buio e quel rumore assordante non era mai stato più facile da affrontare, lasciare la mano si Josh invece fu la cosa peggiore che avesse mai dovuto fare.
-Sei certa?-
Alex lo era, o meglio, non lo era, ma se si fosse fermata a pensare non avrebbe fatto più nulla.
-Non si allontana da me, è la mia famiglia, ma a casa non stava bene!-
Josh si staccò da lei. E si guardò intorno.
Era un enorme spiazzo verde, non molto diverso dal luogo del loro primo viaggio. Le differenze però erano un enorme fiume e gli alberi messi qua e là.
-Sembra un bel posto.-
Panna inizialmente si era accucciata per terra, con gli occhi che vagavano paurosamente. Dopo poco, dopo che Alex e Josh cercarono di avvicinarla al fiume, si riprese e cominciò a giocare con pezzi di legno, con fili d’erba, fino a giocare con Josh.
-Panna, fai piano, rischi di farmi male-
Ma Panna non smise e cercò di prendere il cappuccio della felpa di Josh mentre questi si spostava in continuazione.
Mentre Josh era di spalle e parlava con Alex, quella si sentiva messa da parte, e per attirare l’attenzione dei ragazzi, mosse le ali.
Un colpo d’ala andò a scompigliare i capelli di Josh. Quest ultimo si girò infuriato.
-Quando è troppo è troppo-
Mentre si girava, con passo fulmineo Panna prese il cappuccio di Josh e lo tirò in aria.
Alex dapprima spaventata, quando vide il moro cadere sul dorso del drago iniziò a ridere di gusto.
-Doobbiaamoo coostruuirle unaa seella-
Panna salì quasi in verticale, e Josh dovette tenersi alle spine sul dorso.
Quando ridiscese in picchiata Josh ormai teneva gli occhi chiusi e stava dicendo tutte le preghiere di tutte le religioni che conosceva.
Solo quando le possenti zampe di Panna si posarono con un tonfo a terra lui scese e mettendosi in ginocchio quasi baciò la terra.
-Non è divertente-
Josh andò a sedersi sulla riva del fiume insieme a Alex mentre Panna si rialzò in volo.
-Te lo chiederò un’ultima volta. Sei sicura di voler stare qui?-
Alex annuì guardando l’orizzonte.
-Josh, Panna è la prima volta che vola, la vedi è felice? è l’unico essere vivente che mi sia sempre stata accanto-
Il ragazzo  provò a ribattere, ma conoscendo Alex sapeva che quando aveva preso una decisione non si tornava indietro.
-Rimarrò qui con te-
Ad Alex venne spontanea una risata.
-Non puoi farlo Josh, tu hai una famiglia-
Josh si strinse nelle sue spalle.
-Anche tu-
La ragazza si sistemò meglio sull’erba sistemandosi i capelli.
-Ok, diciamo che tu hai una famiglia che ti vuole bene. Così va meglio?-
Rimasero così per tanto tempo. a fissare il cielo, le nuvole, l’orizzonte o il fiume.
Qualche ora dopo, in seguito al pisolino di Panna, si misero in viaggio per cercare un posto dove stare e da mangiare.
-Dove pensi di stare?-
Accarezzando il collo di Panna rispose:
-Da qualche parte-

Trovarono un villaggio, piccolo ma pieno di gente, i vestiti ricordavano parecchio quelli medioevali, ma in fatto di tecnologia non erano di sicuro secondi alla terra.
Alex ci mise circa un mese per riuscire a trovare un lavoro, e quando vi riuscì, si fece in quattro per ottenere il denaro sufficiente a costruirsi una piccola casa.
Non che ci fosse voluto molto, Panna aiutava parecchio con i materiali, e Josh (che aveva deciso di rimanere giusto per qualche tempo) aveva sistemato una squadra per il progetto e per la costruzione. Alcuni volevano essere pagati in denaro, altri con dei voli su Panna e qualche aiuto nei loro lavori.

Panna ormai era grande quando un camion. Alex era cresciuta e aveva fatto crescere i capelli, aveva anche adottato i vestiti del luogo. Josh, lavorava la mattina, nel lavoro che aveva incominciato l’anno dopo che erano arrivati lì.
Alex e Josh erano entrambi cresciuti e maturati.

I draghi al contrario di ciò che si pensa non sono eterni, Panna si spense 49 anni dopo la sua nascita, 48 anni e mezzo dopo la venuta in quel mondo.
Alex e Josh erano invecchiati con lei, i capelli si erano ingrigiti, le mani erano diventare rugose e la salute era ormai leggermente instabile.
Durante il funerale di Panna, si era riunito tutto il villaggio, e i due ormai anziani signori, piansero tutte le loro lacrime.
-Alex, torno a casa, sono ormai quello che sono. La mia salute è quella che è. Voglio tornare a casa.
Era questo il conciso discorso di Josh. Era stato lì, per gran parte della sua vita. Ma adesso voleva tornare nel posto dove era nato.
-Voglio venire con te, ero qui per… per lei, adesso non ha più senso stare qui-
Passarono tre settimane, avevano salutato tutto, avevano venduto tutto in cambio di oro e avevano lasciato la casa nelle mani del capo della città.
Alex e Josh presero una scaglia di Panna che avevano conservato, e si misero in cammino. Tornarono nello stesso punto in cui erano arrivati.
Si presero per mano. Josh si levò uno stivale, e per la prima volta dopo quasi mezzo secolo, entrambi i piedi vennero liberati.

-Siamo a casa-
Alex guardò gli occhi neri di Josh, spensierati e limpidi, non più segnati dal tempo.
Il suo viso non aveva una ruga, e della barba che le aveva visto crescere in tutti quegli anni c’era giusto un accenno.
Josh prese un respiro profondo, non sentiva più i lunghi anni riversarsi addosso, sulla schiena.
Quando guardò Alex, vide il luccichio malizioso e buffo che gli occhi spenti che guardava un attimo prima non avevano più. I capelli erano rossi accessi, e non una ciocca bianca li contornava. Le sue mani, era lisce e non più segnate dal tempo.
-AAAAAAAHHH Siamo tornati-
Per la prima volta dopo anni, Josh ed Alex sentirono le risate adolescenziali riempire l’aria.

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Di pianti e partenze
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Pepper Snixx Heat

5 libri da riscrivere se finisse il mondo e la letteratura mondiale venisse distrutta: -La saga di harry Potter -Se una notte d'inverno un viaggiatore -Il mago di Oz / Straga: cronache dal mondo di Oz in rivolta -La bibliografia completa di Stephen King -20 000 leghe sotto i mari
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