Fratelli della Torre d’Avorio, è con immenso piacere che porto al vostro cospetto questo mostro. Questo abominio.
Dico “piacere”, ma non fraintendetemi: anche io, come tutti voi, aborrisco all’idea che i nostri nemici osino infiltrarsi e corrompere le nostre belle città. Lo definisco “piacere” per un altro motivo, e cioè perché simili episodi ci rammentano quanto dobbiamo sempre essere vigili, anche quando un nemico pareva battuto e impotente.
Tutti voi sapete che questi Divoratori di Anime – questi ingannatori e empi – sono stati da noi giustamente sterminati secoli or sono, affinché non nuocessero agli altri Fratelli con le loro arti demoniache. Li avevamo dati per estinti, ma ci eravamo sbagliati. L’essere qui davanti a noi ci dimostra infatti come la radice del male sia difficile da estirpare: essa tende invece a ritornare periodicamente a fiorire nei nostri giardini.
E Ira, qui presente, è l’ultimo fiore di questa dannata genia.
Vedo lo stupore sui vostri volti. Non vi biasimo: anche io mi sono a stento trattenuto dal punire il mio Infante per avermi mentito, quando per la prima volta mi ha parlato di un diavolo con tre occhi che si aggirava come uno spettro per le strade. Tuttavia, potete vedere da voi che non c’è alcuna possibilità di errore.
Il terzo occhio, prova della dannazione della sua stirpe, che ora lui tiene aperto in segno di sfida, è sufficiente testimone delle mie parole.
Molti in questa sala probabilmente non conoscono le tribolazioni che questi maledetti ci hanno fatto passare nell’antichità. Alcuni si chiederanno persino se forse non fummo troppo avventati e inclementi a condannare il loro Sangue all’oblio. A questi io risponderò: i fatti parlano più di mille discorsi di retorica.
Analizziamo quindi i fatti.
Ira ha dichiarato di fronte all’intera corte la propria appartenenza alla Spada di Caino. Ha poi rivendicato l’uccisione del mio Infante, avvenuta questa stessa notte. Si è persino fatto vanto di averne divorato l’anima tramite l’empio processo dell’Amaranto!
Ancora qualcuno si chiede se fummo troppo duri con questi mostri disgustosi? Questi diableristi impenitenti?
No, miei Fratelli, al contrario: la sua stessa esistenza dimostra che fummo invece troppo caritatevoli. Non colpimmo come avremmo dovuto e permettemmo al seme del male di continuare a prosperare, nell’ombra e al sicuro negli inferni creati dall’odiato Sabbat.
Oggi io, davanti al nostro Principe e all’intero consiglio dei Primogeniti, correggerò quindi questa sfortunata svista.
Iniziando da lui.
Che tutti osservino con attenzione qual è l’unica soluzione applicabile per questa feccia.
Si fanno chiamare “Furie” ora – o così mi si dice. Beh, la sua “furia” potrà anche essere stata terribile per un giovane Stregone inesperto, ma non ha resistito un solo istante contro la mia magia: tutto quello che gli è rimasto della sua ira combattiva sono quei patetici sguardi di odio che mi sta lanciando anche ora. Dovrebbe sentirsi onorato che io sia l’ultima cosa che vedrà prima della sua Morte Ultima.
Ma ora basta con le chiacchiere.
Che si proceda con l’esecuzione di questo…
-Viktor Meyer, Sceriffo Tremere di Atlanta, un attimo prima di venire ucciso.
Ira, Salubri Antitribu colpevole del delitto, è riuscito a fuggire ed è tutt’ora ricercato.
Soprannome: Furie
Discipline di Clan: Auspex, Robustezza, Valeren
Debolezza di Clan: La vitae presa senza lottare non riesce a dare sostentamento a un Salubri guerriero: così come i “cugini” guaritori devono nutrirsi di prede in uno stato di calma, così essi possono nutrirsi solo nel fuoco della battaglia. Il sangue offerto spontaneamente non darà alcun Punto Sangue alla Furia. Inoltre, vista la loro rarità e il fatto che il loro ingresso nel Sabbat sia avvenuto solo di recente, questi Salubri non possono iniziare il gioco con una Generazione inferiore alla Decima o superiore alla Dodicesima.
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