Riassumiamo, dopo mille parole, i personaggi dei fumetti filmati.
Padre: Ti hanno fatto male?
Clark: Sai che non possono.
Padre: So che non possono, volevo dire se tu ti senti bene.
Clark: Volevo picchiarlo. Ma gli avrei fatto molto male.
Man of Steel, film 2013
Superman nella vita quotidiana è un uomo semplice, senza ambizioni, tranquillo. Veste come noi, subisce ingiustizie da parte dei bulli come noi, ha drammi famigliari come forse alcuni di noi.
Clark Kent sceglie di non reagire perché ha paura di non essere accettato dalla società se sapessero di cosa è capace.
I suoi timori sembrano confermarsi quando la Terra viene attaccata dagli ultimi sopravvissuti di Krypton, pianeta natale di Clark, ma in qualsiasi caso alla fine riesce a farsi riconoscere come amico e a organizzare un piano per salvare tutti quanti. Ma per salvare la Terra è costretto a distruggere tutto quello che è rimasto di Krypton, delle sue origini e lui sacrifica il suo passato per noi esseri umani, noi che non vedremo mai in Clark Kent lo stesso Superman che acclamiamo.
Sottogenere fantasy: Heroic Fantasy/Urban Fantasy
Peter (vestito da Spiderman, già abbastanza malconcio): Io devo fermarlo…
Gwen (cerca di trattenerlo): Non sei costretto.
Peter: Devo, perché l’ho creato io.
The Amazing Spiderman, film 2012
Anche lui preso di mira, la prima cosa che fa dopo aver ottenuto i suoi poteri è dare una lezione al bullo dal quale le prendeva sempre. I fumettisti hanno a lungo cercato qualcuno che lo disegnasse, scartando chiunque gli facesse una massa muscolare troppo marcata. Non disdegno la scelta fatta.
In qualsiasi caso lo spericolato Peter imparerà subito a riconoscere i suoi errori, abbandona la vendetta e prende in mano le sue responsabilità, perché come dicevano suo padre e suo zio, chi ha la capacità di fare qualcosa per migliorare il mondo ha l’obbligo morale di fare tutto.
La sua natura di adolescente ribelle lo farà esitare e altri traumi gli faranno perdere il coraggio di andare avanti, ma alla fine non abbandonerà il mondo al suo destino.
Sottogenere fantasy: Urban Fantasy/Heroic Fantasy/High Fantasy/Low Fantasy/Dark Fantasy
Batman: Non è tanto chi sei, quanto quello che fai, che ti qualifica.
Dal film Batman Begins
Dopo essere caduto in un pozzo da bambino, Bruce Wayne ha paura dei pipistrelli e li collega alla morte dei genitori. Durante un’opera il piccolo Bruce aveva chiesto di uscire a prendere aria e una volta fuori i genitori vengono uccisi da un criminale di passaggio.
Fugge anni dopo dal suo passato e diventa un ladro, il film inizia in un carcere. Lì viene ripescato da un guerriero dell’ombra che diventa il suo mentore, alla fine però sarà il suo nemico.
Bruce fugge dai guerrieri perché non crede che i criminali siano irrecuperabili, lui stesso ha avuto una seconda opportunità, ma non è quello che pensa il suo mentore Ducard, che si accanirà contro la città più malfamata del mondo, la stessa città in cui vive Bruce. Per proteggere la città e dare speranza a chi ha gettato la spugna nella lotta contro il male, Bruce affronta finalmente la sua paura: lui aveva paura dei pipistrelli e di lì in poi anche i suoi nemici ne li avrebbero temuti.
Sottogenere fantasy: Dark Fantasy/Low Fantasy/Urban Fantasy
Siamo una bomba ad orologeria.
Bruce Banner, The Avengers (2012)
Non ho nessuna obiezione su queste parole: Una spia, un capitano che pretende disciplina e autocontrollo da chi lo circonda, un genio egocentrico, una massa di muscoli rabbiosi indistruttibile, Legolas versione Urban Fantasy e per finire un dio arrivato da Asgard. Vogliamo dare per scontato come Nick Fury che la cosa funzioni?
La voglio.
Tony Stark, Iron Man 2
Ispirata, agli inizi, dal personaggio storico di Anastasia Romanov, ma ovviamente nel rilancio non potevano più pretendere che lei fosse la sopravvissuta granduchessa diventata superspia per eccellenza e quindi ribattezzata Natasha. Fra l’altro i nomi non mi sembrano scelti a caso: Anastasia significa “tornata a vita nuova”, quindi la Vedova Nera era il ritorno della granduchessa, mentre nel nuovo film Natasha significa “nata”. E in un certo senso la nuova Vedova Nera ha dovuto nascere, non potendo rinascere. Non sarebbe più stata credibile come personaggio.
Principalmente egoista, ambigua e soprattutto un avversario da temere. Sgattaiola nell’ombra e riappare solo per il colpo di grazia. E’ lei negli Avengers a prendere lo scettro di Loki e a chiudere il passaggio da un mondo all’altro per impedire ad altri mostri di scendere a distruggere la Terra.
Sottogenere fantasy: (semmai) Low Fantasy/Urban Fantasy
Maggie: Come ti senti?
Rogers: Più alto.
Steve Rogers dopo la sua trasformazione, Capitan America – The first Avenger
Altruista, idealista, una grande forza di volontà. Il suo corpo però è piccolo, magro, privo di forze, nessun riflesso rapido.
Eppure è lui il prescelto per un esperimento del dottor Erskine. Il dottore vorrebbe creare un superuomo, ma è consapevole che dare un corpo con un potere ineguagliabile da chiunque altro può creare dei mostri, come è stato il caso dal suo primo esperimento, il primo avversario di Steve, ovvero Schmidt.
Il ragazzino minuto e debole da un minuto all’altro è diventato un uomo con la forza di cento uomini e, desideroso di poter finalmente realizzare il suo sogno, essere utile alla sua patria, corre a salvare dei prigionieri di Schmidt e infine ferma Schmidt sacrificandosi, restando congelato da qualche parte sotto i mari dove lo recupereranno 70 anni dopo.
Sottogenere fantasy: High Fantasy/Heroic Fantasy/Fantasy storico; contemporaneo
Tony (porge una cassetta di fragole a Pepper): Tenga.
Pepper: Sono per me?
Tony: Sì.
Pepper: (…) E’ l’unica cosa cui sono allergica.
Tony: Ecco cos’era! C’era un collegamento tra lei e le fragole! Vede, Pepper? Questo è un progresso!
Tony e Pepper, film Iron Man 2
Tony è un pericolo per se stesso, in continuazione. Lo si vede soprattutto quando Pepper lo molla cercando di mettersi in salvo, ma ritrovandosi comunque a volerlo aiutare dove può. Pepper è la chiave per il cambiamento di Tony da un genio egoista egocentrico a un uomo rispettabile e persino generoso. Lo vedo soprattutto nell’umiltà che dimostra nel suo terzo film: riconosce di avere un pessimo carattere, di essere lui stesso la causa dei suoi guai, inizia finalmente a chiedere scusa e a ringraziare. Infatti, quando ringrazia un bambino che lo ha aiutato nel terzo film, non firma con “Tony Stark” della Stark Industries o “Iron Man”, ma semplicemente con le parole che potete leggere qui sotto:
Il tuo amico
Il meccanico
Sottogenere fantasy: Fantasy contemporaneo; storico/Heroic Fantasy/Low Fantasy
Se dovesse arrabbiarsi, contrariamente a Tony che sverrebbe perché il suo cuore di metallo non regge il numero dei battiti cardiaci necessari, si trasforma in una creatura enorme e orripilante che non riconosce chi gli sta attorno e distrugge qualsiasi cosa lo circonda.
Viene comunque inquadrato come gigante buono e incompreso che, nonostante fatichi a ricordare chi è lui stesso nel momento in cui si trasforma, non permette a nessuno di fare del male alle persone che davvero gli vogliono bene.
Capitan America, la Vedova Nera, Thor e Hawkeye vedono Hulk come pericolo da temere seriamente, poiché letteralmente invincibile, e rispettano con grande timore la calma di Banner. Questo Bruce Banner come Hulk lo riconosce: infatti salva Iron Man dalla morte e protegge a qualsiasi costo l’amatissima Betty Ross. Hulk riconosce solo chi gli porge la mano da vero amico e con affetto sincero.
Sottogenere fantasy: Fantasy contemporaneo/Dark Fantasy/Urban Fantasy
Hawkeye: Quanti agenti ho ucciso?
Natasha: Non chiedertelo.
Dal film The Avengers (2012)
E’ il personaggio meno “magico” fra tutti quanti: cresciuto in un circo, Clint Barton impara a tirare con l’arco, abilità in cui eccelle. Crescendo con le avventure di Iron Man, decide di seguirne l’esempio e ben presto entra a far parte delle file dello S.H.I.E.L.D.
Trovo atroce il pensiero che – proprio lui che più credeva nei supereroi e che voleva essere come loro, sia stato proprio quello cui il malvagio Loki ha fatto il lavaggio del cervello per averlo al proprio servizio. Quando torna in se, ho visto in questa scena l’orrore di Hawkeye che realizza cosa gli è successo e per una volta la Vedova Nera mostra pietà e comprensione: gli vieta di guardare al passato e insieme affronteranno il futuro che ancora possono cambiare.
Sottogenere fantasy: (semmai) Low Fantasy/Urban Fantasy
Thor: Vorrei tanto, ma non riesco più a fidarmi di te.
Loki: Fidati della mia ira.
Dal film Thor – The Dark Reign
Figlio di Odino e fratello di Loki, dio dell’inganno, Thor è un idealista però ancora tutto muscoli e niente cervello. Dà per scontato che la corona di Asgard andrà a lui, ma quando aizzerà la guerra contro i giganti del ghiaccio (sotto consiglio del fratello che vuole soffiargli il posto), Odino lo manderà in esilio sulla Terra. Lui tenterà di ritornare ad Asgard a tutti i costi, però avrà l’umiltà di accettare la sua punizione e riconoscerà nell’attacco di un mostro gigante la mano del fratello.
Non è però né la rabbia né l’odio a muoverlo contro questo mostro e tantomeno si aspetta di sconfiggerlo: il martello non risponde più a lui. Avrebbe accettato il verdetto del fratello, la sentenza di morte, a patto che la Terra venisse risparmiata, ma a quei punti si avverano le parole del padre: il martello si sarebbe lasciato impugnare solo da colui che si sarebbe dimostrato degno.
Sottogenere Fantasy: Mythpunk/Sword and Sorcery/Low Fantasy
Abbiamo trattato i personaggi più famosi dei fumetti filmati, più o meno approfonditamente, ma comunque a sufficienza per mettere la pulce nell’orecchio o per spolverare i vecchi ricordi.
Scrivendo gli articoli ho notato che tutti gli eroi hanno avuto dei complessi con il padre assente per lavoro o persino morto, magari davanti ai loro occhi (Batman/Vedova Nera). Nel caso di Superman, si è ritrovato corrotto fra la frase del padre biologico “Sarai un dio” e quella del padre adottivo “il mondo non è pronto per sapere chi sei”.
Cercando una spiegazione logica a questa parallela, sono giunta alla conclusione che deve essere connessa alle rivoluzioni studentesche fra gli anni 50-60: i litigi fra genitori e figli erano all’ordine del giorno e forse con questa caratteristica, un padre assente, gli autori volevano mostrare ai lettori che è meglio avere un padre con cui litigare piuttosto che non averlo affatto. Oppure era un modo come un altro per tirare giù dal piedistallo questi superpotenziati e mostrare che hanno anche loro i loro guai della vita quotidiana.
Per la prossima puntata:
• Mythpunk e fantasy mitologico
(1382)