Il libro di cui vi voglio parlare oggi è molto breve, ma non per questo non merita la nostra attenzione. Ho, infatti, apprezzato molto come i tasselli del racconto vengono ben incastrati e il suo evolersi veloce e intenso.
Rompendo gli indugi passiamo alla recensione del libro dal titolo “La vanità del male” di Eleonora Martini; questa volta, però, mi limiterò a fornire una panoramica sulle mie impressioni sul libro senza una recensione puntuale, non giustificata da un romanzo breve. Correrei, infatti, il rischio di descrivere l’intero svolgimento della trama o di raccontarvi molti colpi di scena che è meglio che rimangano celati.
Senza cercare di svelare niente, la storia ruota intorno alla nostra neo-disoccupata protagonista Laila e al suo albero genealogico, quest’ultimo è veramente un po’ particolare….
Protagonista insieme a Laila è Nicolaus Vespertilio, tratti distintivi: bello e dannato, nel vero senso del termine perché è un vampiro.
Intorno ad essi ruotano altri personaggi interessanti che potete scoprire leggendo “La vanità del male”.
Un aspetto che sicuramente ho gradito è il narratore che parla con in lettore: mi ha fatto sorridere e immergere nella narrazione. A mio avviso questa scelta di narratore è molto audace, ma la nostra scrittrice se le è cavata bene, descisamente, forse aiutata un po’ anche dalla brevità del libro. Il focus sui personaggi è mantenuto in modo costante e preciso ci sono solo un paio di scivoloni che strappano il lettore un po’ troppo repentinamente da un protagonista all’altro.
Mi sono piaciuti anche alcuni colpi di scena disposti in modo magistrale e l’evitare alcuni cliché che sarebbero stati una storpiatura. Anche la chiave di lettura della storia di Dracula mi ha convinto e il ruolo giocato da Nicolaus. Pure Laila e il suo retaggio, senza aggiungere altro, mi hanno incuriosito e spinto a leggere il libro tutto d’un fiato. La protagonista è forse senza troppo spessore, ma la storia è breve: come poter entrare troppo nei dettagli?
Le principale critica è, ahimè, imputabile proprio alla brevità del racconto che non approfondisce alcuni punti a cui l’autrice poteva dar maggior enfasi. Inoltre, anche se con biasimo, devo dire che leggere l’ennesima storia sui vampiri e sull’amore mi lascia un po’ di amaro in bocca. Probabilmente, se le stesse caratteristiche che ho amato in questo romanzo fossero state impiegate in un’altra storia, avrei già pronti striscioni e megafoni per far conoscere il libro, che purtroppo non convince sino in fondo proprio per tale aspetto.
Consiglio questo libro per passare delle ore diverse e godersi una buona lettura, che vi farà immergere in essa, nel suo stile incalzante. Se siete in cerca di un romanzo articolato, però, allora questa non è la giusta lettura per voi.
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