La bellezza non era il tradimento che lui aveva immaginato; era piuttosto una terra inesplorata dove si potevano commettere mille errori fatali, un paradiso selvaggio e indifferente senza nulla che indicasse la presenza del male e del bene. Nonostante tutti gli affinamenti della civiltà che cospiravano per creare l’arte, la perfezione inebriante del quartetto d’archi, e la grandiosità distesa delle tele di Fragonard, la bellezza era selvaggia. Era pericolosa e senza leggi come lo era stata la terra molti millenni prima che l’uomo avesse un solo pensiero coerente o scrivesse codici di comportamento sulle tavolette d’argilla. La bellezza era un Giardino Selvaggio.
“Scelti dalle Tenebre” è un romanzo horror pubblicato da Anne Rice nel 1985 e che rappresenta il secondo “capitolo” della saga delle “Cronache dei vampiri”. Lestat, emerso dal suo sonno e deciso a divenire una star del rock, racconta la storia della sua vita e della sua trasformazione in vampiro.
Anne Rice nasce il 4 ottobre 1941 a New Orleans, da una famiglia di origine irlandese. L’infanzia nella grande metropoli della Louisiana, la povertà e l’alcolismo della madre influenzeranno moltissimo la futura scrittrice. Quando Anne Rice ha quindici anni la madre muore e, appena un anno dopo, il padre si risposa e si trasferisce con le figlie in Texas. Studiando giornalismo in Texas, Anne conosce il suo futuro marito Stan, da cui avrà due figli: Michele (morta a soli sei anni a causa della leucemia) e Cristopher (anch’egli un famoso scrittore).
A spingere la scrittrice americana a pubblicare nel 1973 il suo romanzo più celebre, “Intervista con il vampiro”, sarà proprio la tragica morte della figlia. Tra gli scrittori che più l’hanno influenzata nel suo percorso letterario Anne Rice cita Charles Dickens,Virginia Woolf, John Milton, Ernest Hemingway, William Shakespeare e le sorelle Bronte. Oltre alle celebri “Cronache dei Vampiri” (saga che ha ormai superato i dieci volumi), Anna Rice è autrice anche di romanzi erotici, spesso a tema BDSM, con gli pseudonimi di A. N. Roquelaure e Anne Rampling.
I romanzi delle Cronache sono solitamente caratterizzati da tematiche LGBT e da un “ribaltamento” dei tropi tipici del romanzo vampiresco (il lettore, infatti, si identifica con il vampiro, un eroe spesso tragico, invece che con la vittima). Lo stile dettagliato, lirico e ricco di riflessioni filosofiche è un altro “marchio di fabbrica” della Rice.
Nel 1988 Anne Rice ritorna nella città della sua infanzia: New Orleans. Dopo essere stata ad un passo dalla morte per via del diabete, la scrittrice si riavvicina alla Chiesa Cattolica, che aveva abbandonato in favore dell’ateismo. Tuttavia, delusa dai suoi parrocchiani, abbandona la religione organizzata già nel 2010.
Lestat de Lioncourt, un vampiro di origine francese, si risveglia sul suolo americano alla fine degli anni ottanta. Lestat è deciso ad entrare nel mondo della musica rock, diventando cantante in un gruppo di artisti mortali. Inoltre, il vampiro vuole difendere la propria reputazione, essendo rimasto contrariato da come viene dipinta la sua figura nel romanzo “Intervista con il Vampiro”, scritto dal suo antico amante Louis.
Lestat nasce alla fine del 1700, nella regione francese dell’Alvernia. Suo padre è un marchese impoverito, che gli ha impedito di continuare gli studi e di prendere i voti, come desiderava il giovane. Nonostante Lestat sia la principale fonte di sostentamento della famiglia, decide di fuggire a Parigi con l’amico Nicolas de Lenfent, grande violinista e figlio di uno dei mercanti più ricchi del paese. La madre Gabrielle appoggia segretamente i progetti del figlio, incoraggiandolo a diventare un attore.
Lestat giunge a Parigi. Una notte è rapito da una strana creatura, un vampiro. Il vampiro, chiamato Magnus, lo trasforma in un membro della sua specie e si toglie la vita la notte stessa, lasciandogli in eredità una torre e tantissime ricchezze. Lestat vive una vita solitaria, osservando Nicolas e gli attori del teatro in cui lavorava da lontano e ricoprendoli di regali.
La madre di Lestat, Gabrielle, giunge a Parigi, conscia di stare per morire di tubercolosi, e desiderosa di rivedere il figlio. Lestat, per non lasciare morire Gabrielle, la trasforma in una vampira e la istruisce nella caccia e nella sopravvivenza. Un gruppo di altri non-morti inizia a seguire e a minacciare Lestat e Gabrielle, arrivando a rapire Nicolas. I rapitori fanno parte di una congrega religiosa che considera i vampiri figli del Demonio: Lestat è ritenuto colpevole poiché ha deciso di vivere in mezzo ai mortali e si rifiuta di vestirsi di stracci e dormire nei cimiteri. Lestat convince il potente vampiro Armand ed il Capo della congrega a lasciare andare Nicolas, che lo implora di trasformarlo in un vampiro. Armand racconta a Lestat la storia del vampiro che la creato, il saggio Marius, e il giovane vampiro ne rimane affascinato.
Lestat trasforma Nicolas in un vampiro, ma abbandona Parigi insieme alla madre. Gli giungerà la notizia della morte di Nicolas, gettatosi nel fuoco dopo che Armand gli aveva amputato le mani.
Lestat e Gabrielle viaggiano per il mondo, ma il desiderio di libertà della vampira è troppo forte: in Egitto madre e figlio si separano e Lestat discende nella terra per abbandonarsi ad un lungo sonno. Viene svegliato da Marius, che accompagna Lestat in un’ isola sul Mare Mediterraneo, dove gli spiega l’origine della stirpe vampirica. Lestat disobbedisce a Marius, risvegliando Akasha, la “madre” di tutti i vampiri, e viene allontanato.
Lestat de Lioncourt: Lestat è il protagonista del romanzo, creatore di Gabrielle è Louis. Lestat si interroga sulle origini della stirpe vampirica e fa di tutto per mascherare la propria natura predatoria agli occhi dei mortali, suscitando le ire degli altri vampiri. Una creatura sconsiderata ed impulsiva, deciderà di rivelare agli umani i segreti degli immortali tramite i testi delle sue canzoni.
Gabrielle de Lioncourt: Gabrielle è la madre di Lestat. E’ una donna raffinata ed estremamente colta, che ha passato la gioventù in Italia. Verrà trasformata in un vampiro da Lestat quando una malattia la porterà ad un soffio dalla morte. Al contrario di Lestat, preferisce una vita solitaria, trascorsa nella natura inesplorata.
Magnus: Magnus è il vampiro che trasforma Lestat in un non-morto. Magnus vive in una torre nei pressi di Parigi ed è alla ricerca dell’uomo che abbia le caratteristiche perfette per divenire il suo erede. Era un alchimista e ha sottratto il potere dell’immortalità con l’inganno. Si toglie la vita gettandosi nel fuoco.
Nicolas de Lenfent: Nicolas è intimo amico di Lestat e figlio di uno dei più ricchi mercanti dell’Alvenia. Scappa a Parigi con Lestat per inseguire il suo sogno di diventare un grande musicista, ma è geloso del successo dell’amico. Implora Lestat di trasformarlo in un vampiro, ma finisce per togliersi la vita con il fuoco.
Marius: un vampiro molto saggio, creato in epoca romana da un “Dio del Bosco”. Marius è il creatore di Armand ed il Custode di “Coloro-Che-Devono-Essere-Conservati”, la madre ed il Padre di tutti i vampiri. Fornisce a Lestat la risposte che cerca, ma è costretto ad allontanarlo dopo che quest’ultimo ha infranto un’importante regola.
Akasha ed Enkil: Coloro-Che-Devono-Essere-Conservati, la madre ed il Padre di tutti i vampiri. Akasha ed Enkil vivono in uno stato di immobilità perpetua, finché Lestat non risveglia la Regina suonando il violino Enkil, non gradendo l’intrusione di Lestat, lo allontana da Akasha.
In “Scelti dalle Tenebre” la lamentosa voce di Louis, che ci aveva accompagnato in “Intervista con un vampiro” è sostituita con quella di Lestat: sicuramente un personaggio più affascinante e sorprendente, capace di non annoiare i lettori e molto più disposto all’azione. Inoltre, in questo romanzo, vengono fornite delle risposte riguardo alle domande lasciate insolute nel libro precedente, in particolare in relazione alla nascita della stirpe vampirica, con il “mito” della Madre ed il Padre, i sovrani Akasha ed Enkil, posseduti da uno spirito maligno.
Il tema “filosofico” che sta alla base di “Scelti dalla Tenebre” e che divide i due amanti Nicolas e Lestat riguarda la natura del male. Un essere malvagio è in grado di amare? Di certo Lestat dimostra di amare profondamente i vampiri da lui creati: Nicolas, Louis e Gabrielle. Le loro interazioni sono le più romantiche di tutto il libro.
Tuttavia, la trama risulta eccessivamente segmentata, divisa tra troppi narratori e troppe ambientazioni diverse. La linearità e la semplicità che caratterizzavano “Intervista con un vampiro” risultano mancanti.
Nicolas, che dovrebbe essere un personaggio importantissimo all’interno del romanzo, risulta assolutamente scialbo e flaccido, privo di una vera e propria personalità. La sua morte avviene “fuori scena” ed assolutamente priva di impatto emotivo. Anche importanti eventi storici, che avrebbero potuto movimentare il romanzo, sono tralasciati o gli è al massimo riservata qualche riga (per esempio la Rivoluzione Francese). E’ quasi come se l’autore avesse paura di rendere la storia troppo emozionante.
Per il resto, “Scelti dalle Tenebre” è un romanzo ben scritto (sempre, ovviamente, tenendo conto dello stile particolare di Anne Rice e della sua prosa ricercata) e risulta piacevole da leggere. Una continuazione quasi obbligatoria per chi ha amato “Intervista con il vampiro”.
L’autobiografia è il resoconto della vita di una persona scritta da quella stessa persona. Il termine “autobiografia” è stato usato per la prima volta nel 1797 dallo studioso e saggista William Taylor, ma essa risultava presente già nel mondo antico dove veniva chiamata “apologia” e aveva lo scopo di difendere le motivazione dell’autore piuttosto che documentare la sua vita.
L’autobiografia si distingue dalle memorie, come il De Bello Gallico di Giulio Cesare, poiché queste ultime hanno la tendenza a concentrarsi su un particolare momento storico e su i turbamenti interiori dell’autore, mentre un’autobiografia narra una vita intera.
La caratteristica principale di un’autobiografia è la soggettività delle vicende narrate: scrivere un’autobiografia dà la possibilità di ricreare la storia e alcune informazioni possono risultare poco corrette od addirittura false.
Un’ autobiografia può anche essere fittizia, scritta, cioè, da un personaggio inventato dall’autore. Come “Il Giovane Holden” di J.D. Salinger.
(543)