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Recensione – Morty l’apprendista di Terry Pratchett

Questa è la sala, vividamente rischiarata a lume di candela, dove sono custoditi i segnatempo: scaffali su scaffali di tozze clessidre, una per ogni persona vivente, la cui polvere finissima passa lentamente dal futuro al passato. Il fruscio dei granelli che scorrono risuona come il fragore del mare.
Colui che vi passeggia maestosamente con aria preoccupata è il proprietario della sala. Il suo nome è Morte.
Tuttavia, non è una Morte qualsiasi. È Morte, la cui specifica sfera di operazioni è… Be’, in verità non è affatto una sfera, bensì il Mondo Disco, che è piatto, circondato da una cascata che precipita all’infinito nello spazio e sostenuto dai dorsi di quattro elefanti giganteschi, che a loro volta stanno in piedi sopra il guscio dell’immensa tartaruga cosmofora chiamata Grande A’Tuin.

Morty l’apprendista” è un romanzo del 1987 e costituisce il quarto romanzo della saga del Mondodisco. E’ un romanzo di genere fantasy-comico e narra di un ragazzo di nome Mort e di come si troverà a sostituire la Morte, diventando il suo apprendista.

L’autore: Terry Pratchett

Terry Pratchett - Lande Incantate Sir Terence David John “Terry” Pratchett, nato nel 1948, è uno scrittore britannico di libri fantasy e comici. E’ noto soprattutto per la cosiddetta “Saga del Mondo Disco”, composta da oltre quaranta volumi e iniziata da Pratchett già nel 1983 con il romanzo “Il colore della magia”. Pratchett ha venduto oltre 85 milioni di copie in 37 lingue diverse ed è stato insignito del titolo di Cavaliere per meriti letterari nel 2009. Ha vinto il World Fantasy Award for Life Achievement nel 2010.

Lo scrittore inglese interpreta il fantasy come uno strumento per esplorare il mondo da diverse prospettive ed, in passato, ha criticato aspramente coloro che hanno denigrato questo genere letterario definendolo “la più antica forma di narrazione”. Gli scrittori che più hanno influenzato lo stile e le tematiche affrontate da Pratchett sono Isaac Asimov, Arthur C. Clarke, P.G. Wodehouse, Tom Sharpe, Jerome K. Jerome, Roy Lewis, G. K. Chesterton e Mark Twain. Lo stile di Pratchett è molto particolare e caratterizzato da elementi che lo rendono “riconoscibile” ad una prima occhiata: l’uso di note a piè pagina, la mancanza di una netta divisione in capitoli e il costante riferimento umoristico alla storia ed alla cultura popolare del mondo reale.

Terry Prachett ha sposato la moglie Lyn nel 1968 ed insieme hanno avuto una figlia, Rhianna. Lo scrittore coltiva moltissimi interessi, tra cui la scienza naturale, l’astronomia ed il computer. Nel dicembre 2007 Prachett ha iniziato a mostrare i primi sintomi di una precoce forma di Alzheimer e, sebbene lo scrittore si sia inizialmente mostrato ottimista alla prospettiva di una possibile cura, nel 2009 ha espresso il desiderio di organizzare un “suicidio assistito”, prima che la malattia lo porti ad un punto di non ritorno. Terry Pratchett è deceduto il 12 Marzo 2015.

La trama: l’apprendista della morte

Mortimer, soprannominato Mort, è un ragazzo dotato di scarse capacità di attenzione e senso pratico non sviluppato. Il padre di Mort, Lazek, avendolo definito inadatto all’agricoltura, decide di accompagnare il figlio alla fiera del paese, in modo tale da trovagli un lavoro come apprendista presso qualche artigiano. Inizialmente la ricerca ha poco successo, ma raggiunta la mezzanotte Mort viene raggiunto da un uomo con indosso un mantello nero sul dorso di un cavallo bianco. L’uomo dice di essere la Morte e di avere bisogno di un apprendista per accompagnare le persone all’altro mondo. Lazek accetta, credendo che Mort diventerà un becchino.

La casa di Morte, posta in un’altra dimensione, ospita anche il maggiordomo Albert ed Ysabell, la poco attraente figlia adottiva della Morte. Durante la sua prima missione da solo, Mort risparmia la bellissima Principessa Kelì, di cui si innamora. Scopre però che tutti si comportano come se la ragazza fosse deceduta, non riuscendo né a vederla né a sentirla. La Principessa assume il mago Cutwell per porre rimedio alla sua condizione ma un “Globo di Realtà” avanza sulla città, per riportare tutto allo stato originale.

Mentre Mort finisce per assomigliare sempre di più alla Morte, quest’ultima passa il suo tempo a divertirsi tra i mortali: pescando, bevendo ed andando in vacanza. La magia di Cutwell è troppo debole per respingere il “Globo di Realtà” ma Mort riconosce su un libro di magia l’immagine di Albert, in vita un grande mago. Albert ha per la prima volta l’occasione di fuggire da casa della Morta e torna All’Università Invisibile, qui costringe altri otto maghi a praticare un rituale per imprigionare la morte. Tuttavia, Albert viene sconfitto.

Mort e la Morte combattono nel dominio della Morte per la vita di Kali e solo l’umorismo salva Mort da morte certa. Mort e Ysabell diventano i nuovi Duchi di Sto Helit e Kali diviene Regina.

I personaggi: la Morte ed il suo mondo

Mortimer: Mortimer, chiamato da tutti Mort, è il figlio del fattore Lazek. E’ alto e magro, con i capelli rossi. Rivelandosi inadatto al lavoro in campagna (anche come spaventapasseri), viene assunto da Morte come apprendista. Non ama il suo nuovo lavoro ed uccidere le persone. Sposerà Ysabell e diventerà Duca di Sto Helit.

Morte: Morte è una “personificazione antropomorfa” che vede il suo lavoro come qualcosa di non malvagio ma necessario. Ama i gatti e l’umanità. Ha un cavallo bianco di nome Binky e ha adottato un’orfana di nome Ysabell.

Ysabell: Ysabell è la figlia adottiva della Morte. La ragazza si sente molto sola, essendo stata una sedicenne solitaria per trentacinque anni, e non ha un bel rapporto con sua “madre”. Ha i capelli bianchi e gli occhi blu, è un po’ sovrappeso. Si sposa con Mort, di cui si innamora fin da subito.

Albert: Albert è un grande mago ed il fondatore dell’Università Invisibile (una scuola di magia). Dopo aver cercato di praticare un rituale con lo scopo di garantirsi l’immortalità, Albert si ritrova nel dominio di Morte e viene assunto come suo maggiordomo. Cercherà di tornare nel mondo dei viventi e di tornare a dirigere l’Università.

Keli: Keli è la principessa delle pianure di Sto, la figlia ed erede legittima di Re Olerve. Il Duca di Sto Helit, per salire al trono egli stesso, organizza l’assassinio della Principessa ma Mort si rifiuta di prendere l’anima di Keli. La Realtà la dichiara morta in ogni caso e le impedisce di interagire con il mondo. Assume il mago Cutwell, di cui poi si innamora.

Cutwell: un giovane mago estremamente distratto e particolarmente incapace, esperto soprattutto nella divinazione. Viene assunto a corte dalla Principessa Keli e, una volta che quest’ultima diventa regina, inizia a corteggiarla.

Un’opinione sul romanzo:

Terry Pratchett, Mort - Lande Incantate “Morty l’Apprendista” è un romanzo caratterizzato da uno spiccato umorismo e si tratta di una lettura ideale per chi è alla ricerca di qualcosa di veloce e leggero. Ciò, però, influisce negativamente sulla trama e sui personaggi, che spesso si riducono a banali caricature, primo tra tutti il protagonista Mort. Inoltre, pur rappresentando con grande abilità la confusione e l’imbarazzo dell’amore adolescenziale, Pratchett non riesce a spiegare in maniera convincente al lettore ciò che spinge il protagonista ad innamorarsi di Ysabell e sposarla.

Come per tutti gli altri romanzi di Pratchett, anche “Morty l’apprendista” si presenta come una deliziosa parodia dei tropi narrativi del genere fantasy: Mort non è un grande eroe al centro di una profezia che si scontra contro un Signore del Male, bensì un ragazzo normale, che si trova costretto a pagare le conseguenze dei suoi sbagli. Il romanzo, per di più, non è solo umoristico ma si pone anche domande di natura più “filosofica”: è possibile per la morte comprendere emozioni umane? E’ possibile cambiare la storia? L’universo è fondamentalmente ingiusto?

“Morty l’apprendista” ha sicuramente dei difetti, ma può essere un buon punto d’avvio per immergersi nei romanzi del ciclo del Mondodisco, essendo ricco di umorismo e differenziandosi largamente da tutto ciò che è solitamente definito fantasy convenzionale.

Approfondimento: il Tristo Mietitore

L’immagine della Morte Personificata come una figura scheletrica, ammantata in un lungo mantello nero con il cappuccio risale al 1847. A seconda della mitologia, il Tristo Mietitore può essere considerato una figura maschile od una figura femminile. Il Tristo Mietitore agisce diversamente a seconda della tradizione, ma generalmente è considerato un’entità neutra ma inevitabile, che trasporta le anime verso la loro destinazione. La Personificazione della Morte è stata immaginata diversamente a seconda del periodo storico o della cultura: gli antichi greci credevano che le anime fossero raccolte e trasportate nell’Ade da uno spirito di nome Thanatos, un ragazzo bellissimo con delle ali nere; molti latino-americani, invece, considerano la morte una figura femminile: la Santa Muerte, considerata una protettrice degli emarginati.

Il Tristo Mietitore è una figura molto presente anche nella cultura popolare: da il Settimo Sigillo (1957), film di Ingmar Bergman, al fumetto Sandman, sceneggiato da Neil Gaiman (1989).

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Melinoe

Melinoe è una divinità ctonia associata al culto dei morti. Nel tempo libero finge di studiare Lettere Moderne all'università di Bologna. Appassionata di libri fantasy, fumetti e manga, anime, occulto, moda gotica, giochi di ruolo e mitologia. Colleziona tarocchi, ama scrivere ed è patologicamente dipendente dal Nintendo DS

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