Anno 500, pianeta di Emiós. Morga ha dodici anni, i capelli corti, nerissimi e spettinati, gli occhi blu e le lentiggini violette. Vive in una casa nascosta nel bosco con la sacerdotessa Eremia, la Bramante Bianca, e con Wapi, il suo amato pirossio (una specie di struzzo con piume bianchissime). Morga sa usare le arti magiche, legge il cielo guardando le nuvole e le stelle, annusa il vento e sa dove andare. Mette in bocca terra e sassi per capire se le forze della natura stanno reagendo. Beve la pioggia per pulire i suoi pensieri e ascolta il silenzio per scoprire i segreti delle energie. Su Emiós lei è l’unica “imperfetta”, perché porta in sè un DNA umano, proibito dall’Imperalegge dei sacerdoti Fhar.
Quando un’improvvisa epidemia coglie i Fhar, che si credevano immortali, e quando l’identità segreta di suo padre viene rivelata, Morga costituisce al tempo stesso la minaccia peggiore per l’Imperalegge e l’unica speranza per il popolo di Emiós, che da troppo tempo ha dimenticato l’amore, la libertà, e le proprie origini terrestri…Morga, la maga del Vento, Moony Witcher
In questo articolo viaggiamo davvero e anche molto lontano.
Così lontano che la Terra non si vede neppure col telescopio.
Così lontano dalla Terra che ormai il nostro mondo non è nemmeno più un ricordo.
La carta si sgretola, i visi degli immortali invecchiano, l’innocenza dei bambini sostituita dall’assenza di sentimenti, l’amore non è che un insulto alla perfezione.
Il vento soffia e cambia le cose, anche le pietre diventano rose.
Non voglio spoilerare nulla sulla trama, ma faccio fatica a trattenermi, perché quando scrivo, lo faccio con il cuore in mano. Il tempo che penso di non dirvi una cosa per lasciarvi la suspence, e già vi avrò spifferato tutto.
Ci provo lo stesso.
Cosa significa avere un DNA umano a Emios? Ci vivono degli extraterrestri? Sono pelosi come quei buffi orsacchiotti di Star Wars? Hanno orecchie a punta e i capelli neri e lisci come il famosissimo Spok? Che ne so, forse sono i lucertoloni dei Visitors (mai visto)…
Nulla di più sbagliato da aspettarsi da questa trilogia di Moony Witcher. A Emios vivono esseri umani in tutto e per tutto rassomiglianti a te lettore e me redattrice, alle persone che ci stanno attorno. Il DNA è qualcosa che però non vediamo e, lo sappiamo tutti, ci rende unici al mondo, anche quando ci assomigliamo tanto da essere definiti sosia. A Emios vivono esseri umani come te e me, che ci assomigliano – ma cui manca qualcosa che ci distingue ancora più profondamente del DNA: non provano sentimenti. Nessuno, neppure se dovessero pensarci.
E’ questo il DNA “troppo umano” che i Fhar cancellano da 500 anni.
E’ questo il DNA che scorre nelle vene di Morga.
Morga è una bambina in fase preadolescenziale, ben protetta e accudita da Eremia, che è a sua volta una Fhar e ha deciso di mantenere l’amore segreto dei genitori di Morga. Il segreto di un amore impossibile che li ha uniti e ha dato vita a questa bambina imperfetta.
Non la cresce per insegnarle a seguire i principi dei Fhar: anzi, ogni lezione, ogni parola e ogni gesto sono guidati dal desiderio che Morga liberi gli abitanti di Emios e li riconduca sulla Terra, li riporti ai sentimenti di cui i Fhar li hanno privati con l’alchimia.
Dopo 500 anni, Eremia conserva ancora il ricordo di un cielo azzurro e coronato da una sola luna, nonostante i disastri che hanno costretto i pochi superstiti a rifugiarsi a Emios.
In 500 anni, la Pramaga Smartika non ha ancora capito che l’amore che lei maschera nell’adulazione del Gran Medonio Okrad non potrà mai essere cancellato, neppure con la magia più potente.
Dopo 500 anni il vento soffia e stavolta cambia le cose, perché c’è qualcuno che sa ascoltarlo. C’è una bambina dai capelli neri, con due occhi azzurri e le lentiggini violette che sa giocare con lui.
E’ questo il vento che soffia e cambia le cose, in modo che anche i cuori di pietra diventino rose.
Mi ripeto, non voglio spoilerare tutta la trama e quindi mi fermo qui.
La Bramante Bianca (Eremia) si appoggiò a una delle preziose statue d’argento. “Sento paura e odio, l’anima della Foresta di Samhar è agitata. Il tuo istinto non ti dice nulla?”
La ragazzina alzò le braccia verso le stelle che brillavano come lumini. “Vibrazioni negative. Sento urla lontane che chiamano il mio nome”
Morga la maga del Vento, La fine della profezia, Moony Witcher
Apprezzo molto lo stile di Moony Witcher, è piacevole, fluido. Non ricordo salti temporali, semmai sono stati brevi e ben organizzati. E’ un’autrice onniscente, questo significa che ci caliamo facilmente negli animi delle persone che circondano la protagonista e trovo questi “salti di punti di vista” molto belli. Ragion per cui Danyo mi sbranerà il giorno che pubblicherò un mio racconto e lui mi farà la recensione XD.
Nonostante io categorizzi “Morga la maga del Vento” nel Juvenile Fantasy, non ho esitato a farlo leggere anche ai miei genitori, che sono rimasti appassionati dalla trama. Insomma, la trilogia di Morga è una lettura che va bene davvero per grandi e piccini.
Un grande pregio che ho trovato in tutte le storie di Moony Witcher è certamente “il quaderno” del protagonista alla fine di ogni libro. Nel corso della storia Moony Witcher spiega qualità e miscugli di ingredienti alchemici, a volte bisogna anche avere una buona memoria.
Se per esempio nella prima pagina viene detto che l’elemento X può rendere invisibili, allora a pagina 100 non ti spiega più perché all’utilizzo dell’elemento X il nemico non vede la ragazzina. Tu però nel frattempo non ti ricordi dove hai letto dell’elemento X e al posto di andare a cercare fra le 100 pagine precedenti, vai alla fine del libro e trovi subito gli appunti sugli elementi/ingredienti adoperati e studiati dal protagonista.
Come non amare un’autrice che ti semplifica la vita?
Un ultimo pensiero: in un certo senso, questo libro, come anche Nina la bambina della Sesta Luna, di Moony Witcher, è come le rose: fluido, dolce e per chi ha difficoltà a ricordare le cose… si può sempre correre a prendere il quaderno.
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