‘Tu vuoi che io sparisca! Tu!’ sghignazzò. Stava costruendo un castello di carte sulla tavola da pranzo con delle bellissime carte francesi. ‘Tu codardo piagnucoloso d’un vampiro, che strisci di notte per i vicoli a caccia di gatti e di topi, che fissi le candele per ore come se fossero persone e stai sotto la pioggia come uno zombi finché non hai i vestiti fradici, puzzi come quei vecchi bauli dei solai e sembri un idiota allo zoo.’
“Intervista con il Vampiro” è un romanzo pubblicato da Anne Rice nel 1976 ed è il primo della serie “Cronache dei Vampiri”. Il libro è una finta intervista di un giornalista ad un vampiro, Louis de Pointe du Lac, che narra i dilemmi e le tragedie della sua vita secolare e la sua ricerca di un posto nell’ordine delle cose.
Anne Rice nasce il 4 ottobre 1941 a New Orleans, da una famiglia di origine irlandese. L’infanzia nella grande metropoli della Louisiana, la povertà e l’alcolismo della madre influenzeranno moltissimo la futura scrittrice. Quando Anne Rice ha quindici anni la madre muore e, appena un anno dopo, il padre si risposa e si trasferisce con le figlie in Texas. Studiando giornalismo in Texas, Anne conosce il suo futuro marito Stan, da cui avrà due figli: Michele (morta a soli sei anni a causa della leucemia) e Cristopher (anch’egli un famoso scrittore).
A spingere la scrittrice americana a pubblicare nel 1973 il suo romanzo più celebre, “Intervista con il vampiro”, sarà proprio la tragica morte della figlia. Tra gli scrittori che più l’hanno influenzata nel suo percorso letterario Anne Rice cita Charles Dickens,Virginia Woolf, John Milton, Ernest Hemingway, William Shakespeare e le sorelle Bronte. Oltre alle celebri “Cronache dei Vampiri” (saga che ha ormai superato i dieci volumi), Anna Rice è autrice anche di romanzi erotici, spesso a tema BDSM, con gli pseudonimi di A. N. Roquelaure e Anne Rampling.
I romanzi delle Cronache sono solitamente caratterizzati da tematiche LGBT e da un “ribaltamento” dei tropi tipici del romanzo vampiresco (il lettore, infatti, si identifica con il vampiro, un eroe spesso tragico, invece che con la vittima). Lo stile dettagliato, lirico e ricco di riflessioni filosofiche è un altro “marchio di fabbrica” della Rice.
Nel 1988 Anne Rice ritorna nella città della sua infanzia: New Orleans. Dopo essere stata ad un passo dalla morte per via del diabete, la scrittrice si riavvicina alla Chiesa Cattolica, che aveva abbandonato in favore dell’ateismo. Tuttavia, delusa dai suoi parrocchiani, abbanda la religione organizzata già nel 2010.
Il Vampiro Louis de Pointe du Lac racconta ad un giovane giornalista la storia della sua vita secolare: Louis era un ricco creolo della Louisiana, possessore di una grande piantagione e di molti schiavi. Distrutto dalla morte prematura del fratello minore, Louis incontra il vampiro Lestat de Lioncourt che, alla ricerca di un luogo dove potersi occupare del vecchio padre cieco e desideroso di appropriarsi del denaro di Louis, trasforma il piantatore in una creatura della notte.
Mentre Lestat si nutre senza pietà delle sue vittime mortali, Louis è assolutamente disgustato dall’idea di dover uccidere per sopravvivere e decide, perciò, di bere solo sangue di animali. Tra gli schiavi si diffondono voci riguardanti la natura non umana di Lestat e Louis è costretto a dare fuoco alla sua piantagione e a fuggire.
Louis, sotto l’influenza di Lestat, inizia a nutrirsi di umani. Una notte beve il sangue di una bambina di sei anni, la cui madre è morta a causa di una grave pestilenza. Lestat trasforma la bambina in un vampira e la chiama “Claudia”, nella speranza di trattenere Louis nella loro nuova “famiglia”. Claudia, in virtù della sua condizione vampirica, cresce unicamente dal punto di vista intellettuale, mentre il suo aspetto rimane quello di una eterna bambina. Claudia, che inizialmente amava entrambi i suo “padri”, sviluppa un fortissimo odio per il suo creatore. Una notte, con uno stratagemma, Claudia avvelena Lestat con assenzio e laudano e gli taglia la gola. Convinta di averlo ucciso, fugge in Europa con Louis, alla ricerca di altri vampiri.
Louis e Claudia viaggiano in Europa centrale, scoprendo che gli unici non-morti di quelle terre sono poco di più di cadaveri animati. Raggiungono poi Parigi, dove entrano in contatto con Armand, un vampiro di quattrocento anni con l’aspetto di un adolescente, e con il suo gruppo, il “Theatres des Vampires”. I vampiri del teatro imitano i viventi in una serie di grottesche rappresentazioni, che terminano sempre con la morte di un umano. Armand si innamora di Louis e sembra essere a conoscenza della morte di Lestat, provocata da Claudia.
Claudia, avendo compreso che Louis sta per lasciarla, costringe quest’ultimo a trasformare in vampiro Madeleine, una creatrice di bambole che ha perso la figlia, morta da bambina. I tre vivono insieme per un breve periodo. Dopo poco, però, un gruppo di vampiri del teatro entrano nella loro casa, grazie alle informazioni di Lestat, miracolosamente sopravvissuto. Claudia e Madeleine muoiono dopo essere state esposte alla luce solare mentre Louis, rinchiuso in una bara, viene salvato da Armand. Louis, disperato per la morte di Claudia, dà fuoco al teatro, sterminando tutti i vampiri che si trovano all’interno.
Louis e Armand viaggiano per l’Europa per qualche secolo, finché Louis non si distacca dal compagno immortale per andare a cercare Lestat e parlargli un’ultima volta.
Il giornalista implora Louis di trasformarlo in un vampiro, ma Louis beve il suo sangue, portandolo quasi alla morte, e fugge.
Lestat de Lioncourt: Lestat è un vampiro di origine francese. Trasforma Louis in un non-morto per poter sfruttare il suo denaro e rende Claudia un’eterna bambina in modo tale che Louis non si separi da lui. Lestat è crudele, amante del lusso, estremamente impulsivo e privo di cultura. Con la sua “famiglia” è dispotico e oppressivo. Verrà avvelenato da Claudia, ma solo minacciato dal fuoco lascerà fuggire i due vampiri che ha creato.
Louis de Pointe du Lac: Louis è un piantatore creolo della Louisiana, proprietario di una vasta piantagione. Louis sarà trasformato in un vampiro da Lestat e farà molta fatica ad adattarsi alla sua nuova vita di non-morto, provando un assoluto disgusto nel nutrirsi di esseri umani. Inizialmente si innamorerà di una donna mortale, Babette, ma successivamente sarà mosso unicamente dal suo affetto per Claudia ed il suo desiderio di scoprire di più sull’origine dei vampiri.
Claudia: Claudia è una bambina vampiro, trasformata da Lestat in punto di morte. Inizialmente, Claudia ama i suoi due “padri”, successivamente, rendendosi conto di essere imprigionata per sempre nel corpo di una bambina, cospira con Louis per assassinare Lestat. Claudia è interessata a scoprire ad ogni costo l’origine dei vampiri e per questo legge numerosissimi libri sull’argomento. Costringe Louis a trasformare in vampiro Madeleine.
Armand: Armand è il leader del Teatro dei Vampiri di Parigi. Ha l’aspetto di un bellissimo adolescente dai capelli rossi, ma ha in realtà più di quattrocento anni. Disgustato dagli attori del suo Teatro, Armand si innamora di Louis . Pur non riuscendo a salvare Claudia e Madeleine, Armand protegge Louis e finisce per viaggiare per l’Europa in sua compagnia.
Madeleine: Madeleine è la proprietaria di un negozio di bambole che da poco ha perso la figlia, morta da bambina. Claudia costringe Louis a trasformare Madeleine in una vampira, poiché teme che suo “padre” la abbandoni per viaggiare con Armand. Madeleine vede in Claudia una figlia immortale e lavora ogni notte per rendere la sua non-vita più confortevole. Morirà per esposizione alla luce solare.
Il giornalista: il giornalista, di cui i lettori non conoscono il nome, sta intervistando Louis nel tentativo di registrare la straordinaria vita di un vampiro. Inizialmente estremamente spaventato dal suo intervistato, finirà per implorarlo di trasformarlo in un non morto: Louis berrà il suo sangue e lo abbandonerà in fil di vita. E’ molto giovane.
“Intervista con il Vampiro”, pubblicato da Anne Rice nel 1976, è una pietra miliare dei romanzi a tema vampirico: è il primo libro che spinge i lettori a empatizzare con il mostro, che ci mostra una creatura della notte ricca di dilemmi morali, capace di interrogarsi su se stesso e sul suo destino. Il protagonista, Louis, passa secoli a cercare un maestro, ma finisce per scoprire che tutti gli altri vampiri si sentono perduti come si sente lui e che non c’è altra possibilità di trovare risposte se non in sé stessi. Di certo non si può non apprezzare l’originalità di “Intervista con il Vampiro”, pur riconoscendone i difetti evidenti: il romanzo è narrato in larga parte da Louis, che potrebbe vincere il titolo di “Vampiro più noioso della Storia della Letteratura” e che non farà altro che ammorbare il lettore con riflessioni sulla “non-vita” e prolisse descrizioni sull’estetica di ciò che lo circonda.
Claudia e Lestat emergono come personaggi molto più vitali e “salvano” il romanzo dal baratro della noia. Soprattutto Claudia coinvolge il lettore con la sua sofferenza e la sua rabbia: Anne Rice è abilissima a delineare la psicologia delle sue creature letterarie e a farcele amare.
Un altro problema è che “Intervista con il Vampiro” si prende troppo sul serio, quasi come se l’autrice non mirasse a scrivere un romanzo di intrattenimento, ma desiderasse rivelarci qualche profonda verità filosofica. In un romanzo dove la trama rimane assolutamente banale e dal ritmo eccessivamente lento, questo sentimento appare fuori posto.
La prosa è eccessivamente barocca e confusa e, a volte, risulta complesso comprendere ciò che stia effettivamente accadendo , rendendo complesso anche l’immedesimarsi del lettore nelle vicende del romanzo.
“Intervista con il Vampiro” rimane un must-read per tutti gli appassionati di gotico moderno e per tutti coloro siano interessati a scoprire l’origine del mito vampirico moderno e la sua influenza nel mondo della cultura popolare. Il romanzo è molto gradevole e, nonostante le imperfezioni, non risulta noioso.
Il Southern Gothic è un sottogenere letterario di romanzi dell’orrore ambientati negli Stati Uniti meridionali. Il Southern Gothic ha come caratteristiche principali la presenza di personaggi estremamente eccentrici, un’ambientazione decadente, l’ambiguità di genere come uno dei temi principali e situazioni grottesche, spesso collegate alla povertà, all’alienazione e al crimine.
Questo genere letterario mira, inoltre, a deridere e a ridiscutere il sistema di valori e la cultura americana, in particolare quella degli Stati del Sud.
Difficilmente i romanzi Southern Gothic presentano situazioni strettamente soprannaturali, preferendo ad esse lo sviluppo di personaggi complessi e l’utilizzo di un umorismo macabro che mira ad analizzare una società decadente e contorta.
I primi scrittori a scrivere romanzi Souther Gothic furono, agli inizi del ‘900, Edgar Allan Poe, Nathaniel Hawthorne e Ambrose Bierce, mentre William Falkner rese nuovamente popolare il genere durante gli anni Venti e Trenta.
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