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Recensione – Il trono ombra di Django Wexler

Questo nuovo appuntamento con il Viaggiatore ci porterà alla scoperta del libro Il trono ombra di Django Wexler.

Sinossi

Il re di Vordan giace sul letto di morte. Presto sua figlia Raesinia Orboan gli succederà al trono, ma il regno è minacciato da uomini ambiziosi, e povertà e speculazione stanno spingenIl trono ombra - Recensione - Lande Incantatedo la popolazione allo stremo. È questo lo scenario che si presenta agli occhi di Janus, Winter e Marcus quando giungono nella capitale dopo essersi separati dal reggimento dei Coloniali. In un ultimo atto volto a proteggere il regno, il re nomina Janus ministro della Giustizia, nella speranza di contrastare l’influenza del duca Orlanko, un uomo pericoloso in grado di tenere sotto scacco la futura regina. Marcus viene nominato capo del corpo di pubblica sicurezza, mentre il compito di Winter sarà di infiltrarsi in un quartiere popolare in fermento, per disporre le proprie pedine nella partita contro Orlanko.
 La situazione in città è tesa, e dopo la morte del padre, il primo atto regio di Raesinia è l’istituzione di un comitato di rappresentanza popolare al quale cedere temporaneamente le prerogative politiche. Anche Janus, Marcus e Winter lottano insieme al popolo per quella terra che avevano creduto di non vedere più. Ad attenderli c’è la battaglia più difficile: il duca Orlanko sta marciando verso la capitale, alla guida di un reggimento incaricato di sedare la rivolta. Ma non sarà l’unica minaccia che dovranno affrontare, perché le grandi potenze del continente sono allarmate dal nuovo assetto politico-sociale di Vordan…

Giudizio sull’opera: il romanzo è complesso, composto da innumerevoli pezzi, tasselli di un puzzle che si incastrano perfettamente, sbalordendo il lettore. Ho apprezzato molto questo romanzo. Questa volta le  mie remore sono solo lievi.

Personaggi

Janus bet Vhalnich Mieran  è il ministro della guerra della città di Vordan, è il colonello dei Coloniali, è uno studioso delle arti magiche, è intelligente ed intuitivo, è una figura sfuggente che in due corposi libri il lettore non riesce ancora a delinearne i contorni.
Rappresenta l’incognita più grande dell’intero lavoro di Welxer, dopo aver letto “Il trono ombra” non so ancora individuare se sia dalla parte dei buoni o dei cattivi. Penso che l’alone di mistero che aleggia intorno a questo personaggio sia uno dei punti di forza del romanzo. Mi sono ritrovata a divorare le pagine allo scopo di conoscere la prossima mossa dell’enigmatico Janus ed e suoi espressivi occhi grigi.
Ho ammirato la bravura dell’autore di celare questo personaggio senza voler strafare, limitandosi a descriverlo senza dotarlo di aura di mistero eccessiva. Semplicemente, nessuno (né lettore, né altri personaggi) si aspetta cosa farà o cosa pensa Janus.
Un estratto può far capir meglio cosa intendo:

Marcus lanciò uno sguardo a una delle guardie, che annuì intimorita. Janus la fissò con i suoi enormi occhi cinerei.
«Conduceteli nella sala comune, se non vi dispiace, e trovatemi una candela e un cilindro di cera per sigilli.» Accennò alla risma di lettere. «Ho dei messaggi da spedire.»
«Avete scritto tutte quelle lettere dando per scontato che foste in procinto di assumere il comando, invece che giustiziato?» domandò Marcus, scendendo le scale.
«Esatto. Ho avuto parecchio tempo, perciò ho pensato sarebbe stato meglio portarmi avanti con il lavoro. Anche nel caso avessero deciso per l’altra opzione, be’, male non avrebbe fatto.»
«Male non avrebbe fatto.» Marcus scosse la testa. «Non prendetevela a male, signore, ma sapete essere parecchio strano a volte.»
Janus inclinò di lato la testa. «Davvero, capitano? A me pare tutto perfettamente logico.»

Raesina Orboan. La principessa di Vordan e futura regina. Molto bello questo personaggio che non esita a sporcarsi le mani pur di cercare strenuamente il bene del suo popolo. Costantemente minacciata da Orlanko, combatte con le armi che ha, fin quando gli eventi la travolgeranno. La sua unica ancora: Janus.
Ho amato questa determinata principessa, il lettore si immedesima facilmente nelle sue paure e si ritrova volente o nolente a fare il tifo per lei. Dotarla di una certa dose di saggezza e intelligenza è stato un’altra buona scelta di Welxer.
La principessa vista dagli occhi di Marcus:

«Un tantino strana. Sembra più giovane dei suoi anni. Intelligente; maldestramente carina. Vi presenterò appena ci sarà l’occasione.»

Marcus d’Ivoire. Senza dubbio è il mio personaggio preferito e di qualsiasi altra ragazza che abbia letto il libro. Galante, coraggioso e dai principi morali incrollabili è il principe azzurro delle favole almeno in questi aspetti, tuttavia lo scrittore dona anche lui del suo lato meno nobile. Marcus è talvolta goffo, incerto, viene raggirato facilmente e alle volte è di una cocciutaggine che mette a dura prova la pazienza più ferrea.
La sua storia personale è molto toccante e sfuggente. Spero di scoprire nei prossimi libri le motivazioni che hanno portato a far bruciare tutta la sua famiglia. Penso che questo aspetto sia strettamente intrecciato con il resto della storia.
A mio parere gli assi nelle mani di Wexler sono ancora tanti!

Winter Ihernglass. Questo personaggio ha senz’altro due personalità: il soldato e la donna. Proprio per la sua dicotomia e le inevitabili contraddizioni che ne derivano, non mi piace troppo la nostra soldatessa. Tuttavia, come non ammirare il suo coraggio e il suo ingegno? Compie certamente gesta eroica con i pochi mezzi a sua disposizione.
Un aspetto di Winter che sicuramente poco suscita la mia simpatia sono i suoi continui ripensamenti e riflessioni, eppure ha delle ottime capacità e reagisce repentinamente nei momenti peggiori.

L’ultimo duca Orlanko. Eccolo colui che trama nell’ombra e ha a disposizioni delle informazioni su ogni cittadino che conta nella città di Vordan. Viene dipinto come un uomo furbo e capace di ogni malvagità. Niente succede senza che l’ultimo duca lo sappia eppure la situazione gli  sfugge di mano velocemente. Forse un po’ troppo per come avevo dipinto nel mio immaginario Orlanko, mi aspettavo qualche colpo di mano finale. Spero che questo personaggio ancora debba palesare tutta la sua abilità.

Il male: chi muove i fili e chi è una marionetta? Al secondo capitolo di questo romanzo non è ancora ben chiaro. Ad esempio:
Il ministro della guerra a quale obiettivo anela?
Il Pontefice del Nero e le sue anime penitenti quanto malvagi possono essere? Sono degli uomini egoisti o dei fanatici dalla fede incrollabile?

Giudizio sullo stile

Lo stile dello scrittore si fa amare dalla prima riga della prima pagina, e continua a sorprendere ammaliare ed emozionare ad ogni nuova azione, espressione, descrizione scritta.
Incantevole e schietto senza fronzoli, dinamico ma non veloce da non riuscire a seguire le azioni, insomma, il modo di scrivere di Welxer mi è piaciuto molto.
Penso che lo scrittore sia molto bravo nelle descrizioni, ad esempio il breve estratto di seguito, non vi fa immergere completamente nella notte profonda su una barchetta di fortuna?

Bassi nuvoloni stavano avanzando da est. Un bene e un male; li avrebbero nascosti dalle vedette in cima alle fortificazioni, ma, al tempo stesso, raggiungere l’approdo sotto le mura del Vendre si sarebbe rivelata un’impresa tutt’altro che agevole. Fortunatamente, il senso d’orientamento di Rose pareva non essere ostacolato né dall’oscurità né dalla corrente. Lei e Winter erano ai remi, accarezzando l’acqua gentilmente, spingendo l’imbarcazione all’ombra della fortezza che si stagliava davanti al cielo. Dietro di loro erano sedute Cyte e Raesinia, con il vicecapitano Giforte accovacciato scomodamente a poppa.
La brezza scivolava dolcemente sul viso di Winter e sulla grigia superficie del Vor, levigata come vetro. I nudi mattoni della prigione torreggiavano su di loro, a picco come un dirupo, la nera superficie interrotta da isolati e fiochi tratteggi di luce, feritoie animate dai bagliori delle torce al loro interno. Winter trattenne il fiato durante le manovre di avvicinamento. Nemmeno l’istinto di Rose bastò per guidarli però, quindi furono costretti a lasciar trapelare un filo della luce imprigionata nella lanterna schermabile. Rischiarati da quel fievole bagliore, miriadi di scogli levigati da secoli di moto ondoso emergevano dall’acqua, fungendo da basamento per le mura. Poi, talmente angusto da distinguerlo appena, un varco tra le rocce conduceva a un basso andito scavato nella parete.

Ricominciarono a vogare, imboccando il passaggio senza quasi il minimo rumore, percorrendo la stretta galleria d’acqua. L’aria puzzava di muffa, e strisce di melma disseccata delineavano sulle pareti i livelli raggiunti in passato dal fiume. Winter tenne la testa puntata avanti, cercando di discernere la sagoma di una banchina nella penombra. Allungò la mano per schiudere di un altro po’ lo sportellino della lanterna, dato che ormai erano fuori dalla visuale delle sentinelle, ma Rose la bloccò. Arrestandosi, la barca urtò contro una parete viscida, beccheggiando.

Mi piace molto anche quando lo scrittore descrive le interazioni fra i personaggi, coinvolgendo spesso sguardi, mimiche facciali e diversi toni di voce. Aiutano il lettore ad immaginare i dialoghi, gli scontri e tutto quelle azioni che intercorrono fra più persone.
Un punto negativo, purtroppo, è l’uso di similitudini estranee al contesto per spiegare dei concetti. Troviamo nel libro frasi come:

Perlomeno, pensò, lo saranno se uno è nobile; per gli aristocratici ogni cosa accadeva senza diretto intervento né consapevolezza. Quel pensiero lo mise a disagio, come se quella casa fosse popolata da invisibili elfi servizievoli.

Insomma, nel romanzo gli elfi non compaiono e non esistono, come farebbe Marcus a formulare quel pensiero?
Queste incongruenze sono per fortuna poche e per tale motivo il lettore può anche soprassedere.
Scrivere prima di ogni capitolo di chi sarà il punto di vista non è una scelta stilistica che mi piace.

Giudizio sulla trama

La trama del libro è articola e complessa, coinvolge elementi magici, politica, senso dell’onore, amore, senso del dovere e molto altro. Tutti questi aspetti coesistono in un libro che apprezzi proprio perché riesci a ritrovare varie tematiche. Inoltre, i personaggi coinvolti sono diversi e ben caratterizati, per questo motivo ogni lettore, molto probabilmente, troverà quello che più preferisce spingendosi avanti nella lettura anche solo per capire in quali avvenimenti il suo beniamino sarà partecipe.
Dopo aver letto il primo libro mi aspettavo lo snodarsi tortuoso di una trama, che non riesci bene a prevedere né a capire che sorprende nel momento della narrazione più inaspettato e con maestria. Devo dire che le mie speranze non sono state disattese.
Mi è piaciuto come le storie che coinvolgono i vari personaggi si incrociano e si risolvono in unico finale. Bello, quando lo stesso episodio è narrato, in più riprese, dai vari protagonisti.
Non voglio svelarvi nulla di quel che succede, posso dire che già dalle prime pagine pensi: “Ah, però questa non me l’immaginavo!”.
Essendo un libro centrale molti fili sono stati interrotti senza essere snodati sino in fondo. Il lettore vede nuove personaggi scendere in campo e per ognuno di essi può formulare diversi interrogativi che non trovano nessuna risposta. Forse, lo scrittore avrebbe dovuto svelare qualche dettaglio in più, fornire a chi legge qualche informazioni maggiore sui prossimi svolgimenti della trama. Sì, sono una persona molto curiosa!

Conclusioni

Un bel libro da leggere, un fantasy degno di questo nome, che coinvolge diversi personaggi, diverse storie, diverse caratterizzazioni le quali si fondono insieme in un romanzo da non perdersi. Unico avviso nella lettura deEssendo un libro centr “Il trono ombra” bisogna dotarsi di pazienza perché ci sono dettagli da assaporare poco per volta e altri che ancora non vengono svelati.

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Lissa

secondo nome Stachanov, non riesce a stare con le mani in mano, ogni minuto in cui non si è impegnati in qualche attività è un minuto perso! Le piace dialogare con le persone e cerca di avere pochi pregiudizi, non sempre le riesce… soprattutto quando le demoliscono i suoi libri fantasy preferiti. Passione e hobby unico lettura di libri, ovviamente, fantasy, ha provato anche altri generi con scarso risultato, sempre alla ricerca di qualche nuova bella saga da scoprire, insomma, leggere è l’unica cosa che non si stancherebbe mai di fare.

1 Comment

  1. avatar Pete ha detto:

    Un libro pazzesco Wexler ha tra le mani in nel progetto .Speriamo la Fanucci non faccia sorprese in inglese è già uscito il terzo è pare stia uscendo pure il quarto.

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