Lo dico fin da subito: questa raccolta è meh. Sono un po’ deluso: non c’è davvero molto da raccontare, se non un minimo approfondimento di cose su Hogwarts che già sapevamo. L’ebook è strutturato in piccoli paragrafi descrittivi, con una riflessione finale della Rowling.
Titolo | Guida (poco) pratica a Hogwarts (Pottermore Presents) |
Autore | J. K. Rowling |
Data | 2016 |
Pubblicazione italiana | 2016 |
Editore | Salani |
Traduttore | |
Titolo originale | Hogwarts: An Incomplete and Unreliable Guide |
Pagine | 82 |
Reperibilità | Reperibile solo in ebook a 2,99€ |
Oggi c’è un vero carrello portabagagli che spunta da un muro della stazione di King’s Cross, e questo mi rende orgogliosa ogni volta che passo di lì.
La Rowling spiega com’è nata l’idea di King’s Cross e del Binario 9 e 3/4; lei immagina ci siano altri binari frazionari, ad esempio attivabili all’occorrenza per un concerto di Celestina Warbeck, o per raggiungere i villaggi dei maghi dell’Europa Continentale.
Anche qui la Rowling ripercorre la storia dei trasporti magici degli studenti al castello, che comportavano non pochi problemi logistici e organizzativi.
Gli studenti del primo anno di Hogwarts vengono accompagnati nella Sala Grande per partecipare al test della personalità più perspicace del mondo magico.
Il Cappello Parlante, la soluzione per il problema dello Smistamento (inizialmente la Rowling aveva altre idee), è portatore dell’ingegno dei quattro fondatori, è un esperto in Legilimanzia ed è in grado di rispondere ai pensieri di chi lo indossa. Compare in questo ebook un termine nuovo: Testurbante, che indica uno studente il cui Smistamento ha richiesto più di cinque minuti.
Tra le curiosità qui presentate c’è la Sala Comune di Tassorosso (scusate ma mi rifiuto di chiamarlo Tassofrasso), che è l’unica che Harry non ha mai visitato (la sala dei Serpeverde la vede nel secondo libro, mentre la sala dei Corvonero nel settimo). Altre riflessioni vengono fatte sulla Mappa del Malandrino, sul lago, sulle lezioni di Hogwarts (ma dice davvero poco).
Pensavamo di esserci sbarazzati della Giratempo, e invece qui la Rowling ne parla, ammettendo di aver affrontato l’argomento alla leggera. Tuttavia, ritiene di aver risolto il problema distruggendo tutte le GiraTempo in possesso del Ministero. A me sembra una soluzione poco elegante: a parte che esistono altri Stati con altri Ministeri, ma poi la GiraTempo viene creata attraverso un incantesimo! E infatti l’incantesimo Inverti-Ora, per natura instabile, che viene isolato nelle piccole clessidre magiche. Questo significa che praticamente chiunque sia abbastanza esperto di magia possa ricrearle a suo piacimento! E chi è il mago più famoso per aver esplorato i confini della magia? Esatto, Voldemort. Sappiamo anche che l’Ufficio Misteri non è poi così controllato (chiunque può accedervi, come dimostrato nel 5° libro), e Voldemort aveva degli infiltrati proprio in quel dipartimento. Ergo, se la procedura per rendere stabile le GiraTempo fosse segreta, direi sia plausibile pensare che si possa essere diffusa nel mondo magico. L’ipotesi non sembra contemplata dalla Rowling, che pensa di aver risolto il tutto semplicemente distruggendo la riserva di GiraTempo del Ministero. È anche vero che non è uno strumento poi così potente, che è complicato da usare e che potrebbe portare conseguenze nefaste, ma ciò non toglie che un Mago Oscuro potesse utilizzarlo per scopi malefici.
Viene qui fatta una panoramica degli “altri” abitanti del castello, ovverosia i fantasmi delle quattro case. Anche qui la Rowling non da molte informazioni in più rispetto a quanto abbiamo scoperto nella saga principale: c’è solo la ballata di Nick-Quasi-Senza-Testa e un approfondimento su Sir Cadogan.
Altro capitolo poco denso di informazioni, in cui si analizza lo Specchio delle Emarb, il Pensatoio (forse qui c’è qualcosina di interessante), la Pietra Filosofale, la Spada di Grifondoro e la Camera dei Segreti.
Devo ammettere che questa raccolta mi ha lasciato insoddisfatto. Per carità, non dispiace immergersi nel mondo di Harry Potter, però le informazioni nuove sono davvero poche, e in alcuni casi poco interessanti. Fosse stato un capitolo di una enciclopedia più ampia, allora avrebbe avuto senso: ma è davvero troppo piccolo, troppo breve per non considerarlo una mera operazione di marketing. Non dico che mi sono pentito di averci speso 3€, ma non aspettatevi grandi cose da questo ebook.
Per leggere le altre mie recensioni su Harry Potter:
Racconti di Hogwarts: prodezze e passatempi pericolosi
Harry Potter e la Pietra Filosofale
Harry Potter e la Camera dei Segreti
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban
Harry Potter e il Calice di Fuoco
Harry Potter e l’Ordine della Fenice
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Voto: 5/10
(556)
“Tra le curiosità qui presentate c’è la Sala Comune di Tassorosso (scusate ma mi rifiuto di chiamarlo Tassofrasso)” XD Condivido in pieno.
Appena ho saputo di questi racconti, la parola “Marketing” è comparsa nel cielo, tipo il marchio nero. Non mi sono sembrati necessari, e dalle tue recensioni ne sono sempre più convinta.
La Sala comune di Tassorosso in effetti è l’unica cosa che un po’ mi attira; e meno male che la Rownlig ha ammesso di aver preso troppo alla leggera la questione della Giratempo, un po’ troppo tardi, forse. Interessante anche il fatto che metta le mani avanti già nel titolo, (specialmente in quello inglese).
Bel lavoro!