«Ma allora perché io? Perché sono la tua nuova vittima?»
«Perché?» Edwin inspirò così forte che sentì male alle narici. «Perché tu sei la causa di tutto. Perché io sono quello che sono per colpa tua. Perché quel mostro è venuto da me perché ho il tuo sangue, e lei è bruciata perché non eri lì a difenderla. Perché ci sei stato quando non dovevi e non c’eri quando avresti dovuto. Perché tu non…» Gli si bloccò la voce in gola e sentì gli occhi bruciare. No, non doveva, non poteva piangere davanti a lui.
Godbreaker è un romanzo di Luca Tarenzi, pubblicato da Salani nel 2013. La storia parla la terribile vendetta di un semidio nei confronti del suo padre divino e delle conseguenze che questa vendetta può portare al mondo.
Luca Tarenzi, nato nel 1976, è uno scrittore e traduttore italiano, autore di romanzi fantasy e saggi. E’ laureato in Storia delle Religioni presso l’Università Cattolica di Milano ed attualmente lavora come editor e traduttore. Ha esordito nel 2006, con il romanzo fantasy “Pentar – Il patto degli dei”.
Tarenzi si definisce appassionato di occulto, cinema, giochi di ruolo e telefilm. Inoltre, afferma di aver letto fantasy fin da bambino e di non avere mai smesso. Trai i suoi autori preferiti cita: Stephen Donaldson, Celia Friedman, Barbara Hambly, Jacqueline Carey ed il mai approdato in Italia Jim Butcher.
Tarenzi scrive unicamente di notte, oppure di giorno quando riesce ad essere completamente solo. Lo scrittore, infatti, ha bisogno di silenzio e di non essere interrotto da nessuno.
Luca Tarenzi vive ad Arona, sul Lago Maggiore e ha sposato una veterinaria.
Liàthan è un Dio della Terra ed è estremamente annoiato dalla propria vita priva di scopo. Durante i bagordi della notte di Capodanno a Londra, insieme ai due amici Naire e Shiagal, incontra un ragazzo sconosciuto che gli chiede di tagliargli la testa con la lama di un angelo, pretendendo di fare lo stesso a Liathan dopo che sia passato un anno. Il Dio, sapendo che nessun immortale può resistere ad un fendente effettuato con un’arma angelica, accetta. La sua sorpresa è enorme quando il ragazzo se ne va tenendo tra le mani la propria testa.
Liathàn non sa che il ragazzo misterioso non è altro che il proprio figlio Edwin, un semidio di più di ottant’anni, nato in Nord Italia. La madre di Edwin è stata uccisa dai nazisti e, per questo, il semidio ha deciso di distruggere la vita di suo padre, che non è stato in grado di proteggerli. Edwin è riuscito ha scappare dal pozzo dove uno dei nazisti lo teneva prigioniero, allo scopo di sfruttare il suo potere. Ha successivamente stretto un Patto con una pericolosa entità, chiamata Caccia Selvaggia e, sotto la guida dell’Uomo in Verde Nas, ha aumentato enormemente il proprio potere.
Edwin è riuscito, con l’aiuto di una catena forgiata da un fabbro divino, a imprigionare una delle Sorelle del Fato (un’entità primordiale che controlla il Fato, a cui anche gli dei sono soggetti) in un corpo mortale. Ha, poi, manipolato la ragazza in modo tale che fosse sempre disponibile a tessere nuovamente il suo Filo del Fato, garantendogli di fatto la vera immortalità.
Margaretha/Molly è una prostituta di Amsterdam che somiglia in maniera straordinaria alla madre di Edwin. Tutte le volte che Molly ha rapporti sessuali con il semidio inizia ad avere opprimenti flashback sul passato di quest’ultimo. Tuttavia, Molly si innamora di Edwin ed è disposta a fare di tutto per distoglierlo dal suo folle piano di vendetta, anche accordarsi con Liàthan.
Edwin riuscirà, con l’aiuto di Nas, ad estinguere tutte le finanze del padre e a esiliarlo dalla Corte della Collina Bianca, la corte divina di Londra. Tuttavia, quando Nas uccide Dana, una delle amiche di Molly, per spaventare la ragazza e dissuaderla dall’impicciarsi del mondo degli dei, Edwin rimane disgustato dai metodi dell’amico e lo allontana.
Liathàn e Molly cercheranno di appropriarsi della spada angelica di Edwin, ma riusciranno solo a liberare la Sorella del Fato. Edwin e suo padre dovranno collaborare per evitare che il Re Fungo, una potentissima entità con cui il semidio aveva stretto un patto, stravolga il tessuto stesso della realtà, impossessandosi della Sorella del Fato.
Liathàn: Liathàn è un Dio Guerriero, probabilmente nato nel neolitico. E’ immortale, sconsiderato ed impulsivo. Ha partecipato a numerose guerre divine del passato, tuttavia nei tempi moderni ama passare il suo tempo con feste in discoteca e sesso con sconosciute. La minaccia di Edwin darà un nuovo scopo alla sua vita ed arriverà, addirittura, a chiedere scusa a suo figlio. E’ amico di Naire e Shiagal.
Edwin: Edwin è un semidio di oltre ottant’anni, la cui vita è stata guidata per decenni unicamente dal desiderio di vendetta nei confronti del padre. Questo lo porterà a compiere numerose nefandezza, come imprigionare una dea nel corpo di un’adolescente e liberare sulla terra il Re Fungo tramite un sacrificio. E’ innamorato di Molly.
Molly: Molly è una prostituta di Amsterdam, proveniente da una famiglia di origine ungherese. Molly, dopo aver avuto rapporti sessuali con Edwin, inizia a rivivere ricordi provenienti dalla sua vita, essendo uniti dal fato. Pur amando il semidio Molly decide di liberare la ragazza che quest’ultimo tiene prigioniera, arrivando a schierarsi con Liathàn.
La Ragazza Bionda: la ragazza bionda è una ragazza adolescente che Edwin ha usato per imprigionare una delle Sorelle del Fato, mentre interpretava una delle streghe del Macbeth. Edwin si è finto il suo ragazzo, la strappata alla famiglia e la manipolata, privandola dei suoi ricordi. Verrà posseduta dal Re Fungo.
Naire e Shiagal: Naire e Shiagal sono i due migliori amici di Liathàn. Naire è un Dio delle Acque, Shiagal è un semidio, figlio di un orco e di un’umana. Naire è silenzioso e responsabile, mentre Shiagal è orgoglioso e ama menare le mani. Edwin porterà Liathàn a sospettare di un loro tradimento e ad allontanarli.
Nas: Nas è un Tessitore d’Ombra, un Dio che usa le leggende urbane e le storie incerte per garantire il proprio potere. Detto l’”Uomo in Verde”, è stato il primo maestro di Edwin. Uccide Dana e si accorda con il Re Fungo per portare il Caos sulla terra, tradendo, di fatto, Edwin.
Tarenzi ricrea con grande abilità un’ambientazione che richiama “American Gods” di Neil Gaiman e che riesce ad unire elementi di mitologie diversissime tra di loro e, addirittura, i miti lovecraftiani. La divisione tra “Dei-Dei” e “Dei della Terra” è molto indovinata. Inoltre, lo stile dell’autore è particolarmente fluido: non ci sono tempi morti e le vicende si susseguono con grande ritmo.
La storia, inoltre, dipinge inizialmente Edwin come il protagonista, il “buono” di Godbreaker. Tuttavia, ben presto si scopre che la sua vendetta si origina da futili motivi e che, per portarla a termine, è disposto a compiere atti di grande crudeltà. Questa ambiguità morale è una componente originalissima in un romanzo fantasy e l’idea di non mantenere una divisione netta tra buoni e cattivi poteva essere ottima, se portata avanti sino alla fine.
Ambientare il romanzo non in un’unica città, ma dividerlo tra Amsterdam, Milano e Londra è molto interessante dà “dignità” agli Urban Fantasy che si svolgono in Italia e “globalizza” l’impatto degli eventi narrati.
La caratterizzazione è forse il punto dolente: Liathàn, che dovrebbe avere quasi diecimila anni, risulta talmente impulsivo (addirittura “stupido”) da risultare presto insopportabile ai lettori. Lo stesso vale per Edwin: nonostante abbia più di ottant’anni, non mostra il minimo accenno di maturità e sembra quasi ragionare come un adolescente, rimanendo attaccato ad una vendetta insensata. I personaggi femminili, come Molly e la ragazza bionda, finiscono per ricoprire spesso il ruolo stereotipato di vittime e principesse da salvare, avendo pochi desideri e poca “vita”, gravitando intorno ai personaggi maschili.
La conclusione risulta, a mio parere, anticlimatica: la principessa è salvata dal principe coraggioso, il cattivo è sconfitto e padre e figlio fanno pace. Edwin non ha mai occasione di pagare pegno per la azioni stupide che ha commesso.
Anche se il significato più comune del termine “Semidio” si riferisce ad un mortale che è stato generato da un genitore umano e da un dio, questo termine può riferirsi anche ad una divinità minore o ad un individuo che ha raggiunto il rango divino (è stato, cioè, deificato) dopo la morte. Inizialmente questo termine era utilizzato dagli antichi poeti greci per indicare uomini dotati di grande forza, potere, nati da una nobile stirpe e moralmente giusti, anche se mortali.
La mitologia greca ci fornisce numerosi esempi di divinità maschili che stuprano o seducono le donne mortali, generando figli che condividono parzialmente le facoltà soprannaturali del genitore (Eracle, Teseo, Perseo). Più raramente è una dea a generare un semidio: l’esempio più lampante è Venere, madre del progenitore della stirpe romana Enea.
Il semidio nasce con qualità e facoltà superiori agli esseri umani comuni, che gli permettono di compiere imprese assolutamente fuori dal comune: come entrare e uscire liberamente dal mondo degli spiriti o raggiungere l’apoteosi nel momento della morte (è il caso di Eracle).
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