Questa è la storia di Elric prima che venisse chiamato Uccisore di Don-ne, prima dello sfacelo finale di Melniboné. Questa è la storia della sua rivalità con il cugino Yyrkoon e del suo amore per la cugina Cymoril, pri-ma che la rivalità e l’amore facessero sì che Imrryr, la Città Sognante, precipitasse tra le fiamme, violentata dai devastatori venuti dai Regni Giovani. Questa è la storia delle due spade nere Tempestosa e Luttuosa, e della loro scoperta e della parte che ebbero nel destino di Elric e di Mel-niboné: un destino foriero di un destino più grande, quello del mondo stes-so. Questa è la storia di quando Elric era re, comandante dei draghi, delle flotte e di tutto il popolo di quella razza semiumana che aveva dominato il mondo per diecimila anni.
“Elric di Melnibonè”, pubblicato nel 1972, è un romanzo fantasy di Michael Moorcock. Il primo della saga “Elric di Melnibonè” (1972-1977). Il romanzo ha come protagonista l’imperatore Elric, il sovrano albino di un regno decadente.
Michael Moorcock è uno scrittore britannico di fantasy e fantascienza, nato nel 1939 a Londra. Moorcock è stato inserito nella Science Fiction and Fantasy Hall of Fame nel 2002 e ha vinto il Bram Stoker Award nel 2005. Originario della Gran Bretagna, lo scrittore si è trasferito in Texas, negli Stati Uniti, all’inizio degli anni novanta.
E’ noto soprattutto per aver diretto la rivista fantascientifica “New Worlds” dal 1964 al 1961: Moorcock proponeva un tipo di fantascienza “new wave” che non si appoggiasse completamente all’idea di innovazione tecnologica, cosa che lo portò a ricevere numerose critiche. Inoltre, Moorcock non nascose mai le proprie idee politiche, definendosi “anarchico” ed inserendo i propri principi in numerosi romanzi, dove il protagonista scopre che la vera libertà la si può trovare solo distaccandosi da qualsiasi autorità esterna (anche quella divina). Un esempio perfetto è la saga fantasy “Elric di Melnibonè” (1972-1977), che Moorcock concepì come un rovesciamento dei classici tropi del fantasy presenti nelle opere di Tolkien ed in quelle di Robert E. Howard.
Lo scrittore londinese, infatti, ha sempre criticato aspramente le opere di J.R.R. Tolkien e di C.S. Lewis, colpevoli di concentrarsi sull’aspetto escapista delle opere fantastiche. Al contrario, Moorcock ammira Marvyn Peake e Fritz Leiber, i cui romanzi contengono riflessioni sulla società e sulla politica. Moorcock concepisce la scrittura come innovazione e mira a distaccare i romanzi fantasy attuali dal convenzionalismo a cui sono legati.
Elric è l’imperatore di Melnibonè, una decadente ma ricca civiltà. Elric non condivide le usanze brutali del suo popolo e guarda con preoccupazione all’ascesa dei Regni Giovani, nuovi stati che minacciano il predominio di Melnibonè. L’imperatore è albino e fisicamente debole e si sostiene solo grazie all’uso di droghe e pozioni magiche.
Yyrkoon, il cugino di Elric ed erede al trono, si considera un vero melniboniano e l’unico con le abilità necessarie per regnare come imperatore. Elric è innamorato della sorella di Yyrkoon, la bellissima Cymoril, che lo appoggia contrapponendosi al fratello.
Quando Elric scopre che un piccolo gruppo di barbari dei Regni Giovani ha tentato di avventurarsi nella capitale di Melnibonè, Immryr, Yyrkoon suggerisce subito di attaccare le navi nemiche, scatenando una violentissima battaglia. Durante la confusione della battaglia, Yyrkoon aspetta il momento giusto per gettare Elric fuori bordo e farsi nominare Imperatore. Elric, che un potente stregone, riesce a salvarsi dall’annegamento solo grazie alla sua amicizia con gli spiriti delle acque.
L’imperatore albino ritorna ad Immryr ed imprigiona il cugino, pianificando di mandarlo in esilio. Yyrkoon riesce comunque a fuggire grazie ad una nebbia magica e scappa portando con sé Cymoril.
Elric si rivolge agli dei nel tentativo di ritrovare la donna che ama: con un rituale magico evoca Arioch, uno dei signori del Caos, che, in cambio della fedeltà dell’imperatore gli rivela che Yyrkoon ha conquistato due piccoli regni del Sud e dove si trovano. Gli spiriti elementari ed il loro re Straasha donano ad Elric una nave magica, in grado di navigare sia sul mare che sulla terra.
Elric raggiunge le città conquistate dal cugino e scopre che quest’ultimo ha ottenuto, grazie ad i suoi accordi con le potenze infernali, uno specchio magico in grado di far dimenticare ogni cosa a chi lo guarda. L’imperatore riesce comunque ad ottenere la vittoria grazie alla magia ed utilizzando guerrieri ciechi.
Yyrkoon attraversa un portale che lo conduce ad uno dei domini dei Signori del Caos, dopo aver incantato Cymoril costringendola ad un sonno magico. Elric segue Yyrkoon e, con l’aiuto di Rackhir l’arciere rosso, riesce a sconfiggere il cugino prima che quest’ultimo si appropri delle magiche spade Tempestosa e Luttuosa, appartenute agli imperatori Melniboniani. Elric perdona il cugino, dopo aver capito che sono stati entrambi pedine degli dei, e gli affida il trono mentre compierà un lungo viaggio alla scoperta dei Regni Giovani.
Elric: Elric è l’imperatore di Melnibonè. E’ albino ed estremamente debole, sopravvive grazie a droghe e pozioni. E’ innamorato della cugina Cymoril. Durante la sua ricerca del cugino traditore Yyrkoon entra in possesso della spada “Tempestosa” e si mette al servizio del Signore del Caos Arioch.
Cymoril: Cymoril è una principessa di Melnibonè. E’ innamorata di Elric, arrivando a cospirare contro il fratello Yyrkoon per proteggere l’amato. Viene rapita da Yyrkoon, che pianifica di spodestare il cugino e sposarla. Si rifiuta di accompagnare Elric nel suo viaggio nei Regni Giovani.
Dyvim Tar: Dyvim Tar è il Signore dei Draghi ed uno dei principali consiglieri di Elric. Pur trovando bizzarre alcune decisioni dell’Imperatore, difende il suo diritto di governare su Melnibonè. E’ padre di due figli.
Yyrkoon: Yyrkoon è il cugino dell’imperatore Elric e suo erede. Yyrkoon è un potente stregone e ha stretto patti con numerosi demoni infernali. Cerca di entrare in possesso delle due spade magiche “Tenebrosa” e “Luttuosa”, ma viene sconfitto da Elric. Regnerà in vece del cugino quando quest’ultimo si allontanerà da Melnibonè.
Rackhir: Rackhir, detto anche l’”Arciere Rosso”, ex prete-guerriero di Phum. Rackir aiuterà Elric ad uscire dal dominio di Arioch e a completare la sua missione. Salverà la vita ad Elric e verrà perdonato dal Signore del Caos Arioch.
Arioch: un potente Signore del Caos che “protegge” da secoli la dinastia regnante di Melnibonè. Arioch dà il suo aiuto ad Elric in cambio della servitù dell’imperatore. Assume spesso l’aspetto di un bellissimo adolescente.
In “Elric di Melnibonè” Moorcock utilizza una prosa lirica e melodrammatica che, pur risultando a volte esagerata ed addirittura ridicola, si dimostra estremamente evocativa nel contesto di un romanzo fantasy epico. Inoltre, l’ambientazione è estremamente interessante, così come l’idea di presentare il protagonista Elric come l’antieroe di un popolo malvagio. Moorcock dipinge per la prima volta un personaggio fantasy che si colloca al di là dei due estremi rappresentati da personaggi brutali come Conan e dalle eroiche figure tolkieniane, mescolando elementi del romanzo gotico (Elric è diviso e soffre a causa dei suoi dilemmi morali) con l’azione dello sword-and-sorcery.
Tuttavia, la trama è estremamente semplice e completamente priva di colpi di scena e solo pochissimi personaggi ricevono una vera caratterizzazione. Un altro rischio che corre “Elric di Melnibonè” è il prendersi troppo sul serio: l’intero romanzo è caratterizzato da una nota di tristezza (la seperazione dei due amanti Elric e Cymoril, i draghi che dormono, Melnibonè che è destinata a cadare…), che a volte può apparire irrealistica e portata all’estremo.
Il romanzo di Moorcock rimane comunque una pietra miliare del fantasy ed ha portato una grande innovazione a questo genere letterario, tuttavia esso non è privo di difetti, in cui appare evidente l’inesperienza dell’autore.
Elric di Melnibonè è stato spesso letto come l’antitesi (o la parodia) di un altro famosissimo eroe fantasy: Conan il Barbaro, protagonista dei romanzi di Robert Howard. Conan è un barbaro dalla forza prodigiosa proveniente da una società primitiva, che disdegna il lusso della vita cittadina e coloro che utilizzano la magia. Conan si farà lentamente strada verso il potere. Elric, al contrario, è di sangue nobile e proviene da una delle più grandi città del mondo, è albino ed estremamente debole ma la sua conoscenza delle arti magiche è impareggiabile. Elric abbandonerà il potere ed il suo regno per viaggiare per il mondo.
Inoltre, i dilemmi morali che caratterizzano Elric sono totalmente assenti nei romanzi che hanno come protagonista Conan il Barbaro, che spesso si affida ad una valutazione istintiva del giusto e dello sbagliato. Se Conan rappresenta un ideale eroico impossibile, Elric è fallibile e realistico. Questa fallibilità appare evidente anche dall’arma più preziosa posseduta da Elric: la spada “Tempestosa”, una spada senziente dotata di una propria volontà e che divora le anime di coloro che uccide.
Questa è la storia di Elric prima che venisse chiamato Uccisore di Don-ne, prima dello sfacelo finale di Melniboné. Questa è la storia della sua rivalità con il cugino Yyrkoon e del suo amore per la cugina Cymoril, pri-ma che la rivalità e l’amore facessero sì che Imrryr, la Città Sognante, precipitasse tra le fiamme, violentata dai devastatori venuti dai Regni Giovani. Questa è la storia delle due spade nere Tempestosa e Luttuosa, e della loro scoperta e della parte che ebbero nel destino di Elric e di Mel-niboné: un destino foriero di un destino più grande, quello del mondo stes-so. Questa è la storia di quando Elric era re, comandante dei draghi, delle flotte e di tutto il popolo di quella razza semiumana che aveva dominato il mondo per diecimila anni.
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