Recensione Il Cavalier Buffone di Fabrizio Colonna
Giudizio sull’opera: libro capace di strapparti più di un sorriso!
In un mondo fantastico chiamato Finisterre arriva il Viandante, un vagabondo che non ha memoria di sé, del suo nome e del proprio passato. Nel suo peregrinare senza meta incontra due giramondo, Jimmy e Jamie Swift, che lo scortano alla Taverna del Grifone Lussurioso, un crocevia di pellegrini e avventurieri.
Tra sonate in compagnia, sbronze colossali, bizzarre lezioni di musica, racconti d’improbabili avventurieri e triangoli amorosi, il Viandante conoscerà la storia del Cavalier Buffone, un leggendario
musico avvolto nel mistero. Il destino ha tuttavia in serbo una terribile minaccia: la Morte in persona si risveglia dopo secoli di attesa, scatenando un cataclisma senza precedenti che metterà a repentaglio tutta la vita in ogni parte del mondo.
In questa storia di bardi svampiti, romantici e matti come cavalli, eroi valorosi e dissennati, divinità impazzite e sogni che si avverano a comando, il Viandante scoprirà di sé più di quanto avesse sperato o temuto.
E né lui né Finisterre saranno più gli stessi.
Il Viandante. protagonista dell’intero romanzo, è un uomo che non ricorda nulla del suo passato ma non si cruccia per questo, riversando impegno e determinazione in ogni cosa che fa. Alcune volte l’ho trovato molto buffo e divertente.
Jimmy e Jamie Swift saranno col Viandante dall’inizio della sua avventura. Jimmy è un nano ladruncolo. Segni distintivi: rutta e ama la birra. Jamie, invece, è una barda dotata nonché una persona molto altruista.
Aurora. Cameriera del Grifone Lussurioso e irresistibile ragazza che piace molto al nostro protagonista. Chissà se è ricambiato…
Cavalier Buffone. Bardo dalle grandissime capacità. Uomo dalla vita travagliata e ricca di aneddoti, forse il personaggio più riuscito dell’intero romanzo.
Gli altri personaggi. Ci sono un buon numero di altri personaggi presenti nel romanzo, che hanno una propria storia e un proprio ruolo. Tutti loro hanno trascorso una o più notti alla Taverna del Grifone Lussurioso e anche se nella prima parte del romanzo faranno solo apparizioni casuali nella vita del Viandante, nella seconda parte saranno un po’ il motore che muove le cose.
Chi fra questi personaggi mi è piaciuto di più? Forse la bella Mia Dulcecor.
La trama del romanzo non è molto complessa. Si può dividere essenzialmente in due parti: la prima nella quale tutto si svolge al Grifone Lussurioso e una seconda dove l’avvento della Morte porta i clienti del Grifone ad intraprendere un viaggio per combattere la signora con la lunga falce.
La caratteristica interessante è che nella prima parte vengono inserite una serie di divagazioni divertenti su uno o più personaggi, che servono (non in ordine) a farti sorridere, conoscere i luoghi la mitologia e la struttura di Finisterre e dei suoi abitanti.
Inserire una maggior complessità nella trama a discapito di qualche storia, forse, mi sarebbe piaciuto un po’ in più. Ho un po’ percepito la prima parte come una lunga attesa prima dell’inizio dell’azione.
Lo stile è molto ricco e ben curato nei dettagli. Le descrizioni ben fatte e la narrazione, in generale, è scorrevole.
I personaggi, però, sono più descritti che mostrati ma questo aspetto è perdonabile perché ci sono molti racconti su di loro, che permettono di far capire la caratterizzazione di ognuno di essi.
Gli spunti creativi e divertenti che inserisce l’autore mi sono piaciuti molto.
Peccato per l’ultima parte del romanzo dove la narrazione è un po’ confusa e si distacca un po’ dallo stile nella prima parte del romanzo. Diventa più essenziale e c’è molta confusione nelle descrizioni di quel che accade al nostro Viandante.
Un appunto personale: non gradisco particolarmente le canzoni inserite in un libro, soprattutto se esse sono molto frequenti a mio parere fanno perdere un po’ il filo della narrazione.
Un libro destinato ad un pubblico un po’ più adulto. Bon credo che molti teenager apprezzerebbero lo stile del “racconto nel racconto”, né lo humor alle volte sottile inserito dall’autore (a mio avviso punto forte del romanzo). Il mio parere personale: ho avuto l’opportunità di sperimentare una lettura diversa dal solito, che mi ha strappato più di un sorriso, ma con qualche imperfezione che alle volte ha reso la lettura pesante.
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