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Recensione – La Commedia degli Orrori di Christopher Moore

Travis O’Hearn era alla guida di una Chevrolet Impala vecchia di quindici anni che aveva comprato a Los Angeles con il denaro che il demonio aveva preso a una battona. Il demonio ora stava seduto al suo fianco, al posto del passeggero, e teneva la testa fuori del finestrino, ansimando nel vento impetuoso della costa con la sovreccitata esuberanza di un setter irlandese. Di tanto in tanto riportava la testa dentro l’abitacolo, guardava Travis e cantava: «Tua madre succhia uccelli all’inferno, tua madre succhia uccelli all’inferno,» con una cantilena infantile. Poi ruotava la testa da una parte e dall’altra, in continuazione, cercando di assumere un aspetto impressionante.

“La commedia degli orrori” è un romanzo del 1992 e costituisce l’esordio letterario dello scrittore americano Christopher Moore. Il libro appartiene al sottogenere del fantasy comico e racconta le vicende dell’ex seminarista Travis, in fuga per la California a bordo di un Impala, accompagnato dal demone Catch, di cui cerca di liberarsi. Travis incontrerà una serie di bizzarri personaggi legati alla piccola cittadina di Pine Cove.

L’autore: Christopher Moore

Christopher Moore - Lande IncantateChristopher Moore, nato nel 1957, è uno scrittore di romanzi fantasy-comici. Nato a Toledo, Ohio, è il figlio di un poliziotto e una venditrice di elettrodomestici. Nel 2006 si è trasferito a San Francisco e successivamente nelle isole Hawaii. È stato uno scrittore estremamente precoce: già da bambino era dotato di una grande immaginazione e adorava leggere, a dodici anni iniziò ad inventare racconti, mentre a sedici anni decise che avrebbe svolto la professione di scrittore.

Prima della pubblicazione del suo primo romanzo, “La commedia degli orrori” (1992, Sonzongo), lo scrittore americano svolse numerose professioni: commesso, cameriere, fotografo e DJ. Moore scrisse altri romanzi fantasy di successo, tra cui “Il vangelo secondo Biff” (2003, Elliot) e “Suck! Una storia d’amore” (2007, Elliot).

Gli autori che più l’hanno influenzato nel corso della sua carriera sono Jules Verne, Ray Bradbury, John Steinbeck, Robert Bloch e Richard Matheson. Invece, tra gli scrittori contemporanei più apprezzati da Christopher Moore vi sono Carl Hiaasen, Elmore Leonard, Dave Barry, Nick Hornby, Mil Millington e David Sedaris.

Secondo Moore avere un’idea è semplice, mentre scrivere una storia ben strutturata è veramente complesso. Tendenzialmente impiega un anno per scrivere un manoscritto e circa sei mesi per compiere le ricerche necessarie. Moore descrive le propria vita come uno stato di panico perpetuo: è perennemente spaventato dall’idea di non scrivere abbastanza o di non riuscire ad iniziare il romanzo successivo. Nel tempo libero ama andare in palestra, scattare fotografie in città e dipingere con i colori ad olio.

La trama: i demoni ed i loro padroni

Travis O’Hearn è un ex seminarista che, dopo aver ritrovato una formula magica nascosta in un candelabro d’argento, decide di evocare il demone distruttore Catch. Catch concede al giovane l’eterna giovinezza ma, in cambio, si nutre degli esseri umani che Travis gli procura. Settant’anni dopo Travis è in viaggio per tutti gli Stati Uniti alla ricerca della formula magica per rispedire Catch all’inferno, da lui affidata ad Amanda, l’unica donna che abbia mai amato.

Travis raggiunge Pine Cove, una piccola città californiana, e scopre che Amanda è ora sposata con Effrom Elliot e ha più di novant’anni. A Pine Cove l’immortale conosce anche Jenny, una giovane ragazza appena separatasi dal marito, che lavora al bizzarro Cafe di Howard Philipps. Jenny è la nipote di Amanda, ma questo non è sospettato minimamente da Travis, che si sente immediatamente attratto da lei.

L’ex-marito di Jenny è un fotografo fallito ed alcolizzato che convive con un surfista quarantenne che gestisce il traffico di droga della città. Il coinquilino di Robert è divorato da Catch e questo spinge il detective Alfonso Rivera a sospettare del fotografo.

Gian Hen Gian, re dei Jinn e cacciatore di demoni si mette in contatto con Augustus Brine, il droghiere di Pine Cove, affinché trovi Travis e rispedisca Catch all’inferno. Intanto, Catch ha abbandonato l’ex seminarista e, dopo aver convinto Rachel, la leader di una congrega neopagana locale, di essere un Dio, rapisce Effrom, Amanda e Jenny.

Nel rocambolesco finale tutti i personaggi si scontrano a Pine Cove: Augustus Brine rispedisce Catch negli inferi ma l’anziano Effram muore di infarto. Travis perde l’eterna giovinezza e invecchia improvvisamente. Lui e Amanda sono finalmente riuniti, mentre August abbandona la California alla ricerca di un bordello.

I personaggi: una città bizzarra

La commedia degli orrori - Lande IncantateTravis O’ Hearn: un ex seminarista che ha evocato un demone con una formula magica scoperta all’interno di un candelabro d’argento. Ora è costretto a girovagare perennemente per le coste della California accompagnato dal famelico demone Catch a bordo di una Chevrolet Impala. In gioventù si innamorò di Amanda, ma ora prova qualcosa per Jennifer.

Amanda: una donna conosciuta da Travis quando quest’ultimo stava fuggendo dal seminario. Ha avuto una relazione con Travis ma poi ha sposato un soldato, Effrom Elliot. Vive a Pine Cove, ha oltre novant’anni, custodisce il candelabro di Travis, ha l’hobby della scultura, è madre di Estelle e nonna di Jenny.

Catch: demone evocato inavvertitamente da Travis durante la permanenza nel seminario. Normalmente invisibile agli uomini, ha l’aspetto di un terribile gigante quando si nutre di carne umana. Catch è sarcastico, adora imitare i film che vede e cerca in ogni modo di sostituire Travis con un altro padrone.

Augustus Brine: un uomo anziano con una lunga barba, che gestisce l’emporio di Pine Cove dove gli abitanti si rifugiano dai turisti. Augustus Brine è incaricato dal re dei jinn Gian Hen Gian di eliminare il demone Catch. Sogna di lavorare in un bordello.

Robert e Jenny: Jenny è la nipote di Amanda, lavora all’HP Cafe. Inizierà una relazione con Travis. Robert è il suo ex marito, un fotografo fallito che condivide una roulotte con uno spacciatore di nome Breeze. Robert sarà accusato di omicidio dal detective Rivera.

Rachel: la leader di un gruppo di cultisti neopagani. E’ scelta da Catch come futura padrona. Racheal ha grande influenza sulle persone, ma desidera il vero potere e la vera magia. Considera Catch un dio.

Un’opinione sul romanzo

Christopher Moore costruisce una trama divertente e dei personaggi interessanti e fuori dalle righe. Come dimenticare, per esempio, Howard Phillips, gestore di un inquietante bar dal sapore e dalle tematiche lovecraftiane? Tuttavia, la struttura della trama sembra tenuta insieme da coincidenze e manca di credibilità. Inoltre, le scene, inizialmente cariche di tensione, si risolvono in maniera incredibilmente prevedibile.

Moore utilizza diversi punti di vista per narrare i viaggi di Travis O’Hearn per liberarsi del famelico demone Catch e possiede un senso dell’umorismo fulmineo ed elegante. I personaggi, pur essendo bizzarri, rimangono incredibilmente realistici sia nei loro difetti che nei loro pregi.

Il romanzo è scritto in modo incredibilmente semplice, anche se l’autore si perde in “infodump” in alcuni punti del testo.

In definitiva “La commedia degli orrori” appare come una favola per adulti: ricca di magia, avventura, demoni e con una morale nascosta. Ovviamente non è un’opera profonda, ma rimane estremamente gradevole e divertente. È il libro di esordio di Christopher Moore e, nonostante si riconoscano i piccoli difetti dello scrittore principiante, lo stile dell’autore statunitense ed il suo inconfondibile senso dello humor sono ben visibili.

Approfondimento: il fantasy comico

Il fantasy-comico è un sottogenere del fantasy caratterizzato da uno stile narrativo umoristico ed una trama bizzarra.

I romanzi fantasy comici molto spesso contengono parodie e riferimenti ai classici del genere (si pensi al romanzo preso in esame “La Commedia degli Orrori”, in cui fa un’apparizione nientemeno che H.P. Lovecraft, il solitario di Providence). Elementi di questo sottogenere sono già presenti nelle opere ottocentesche di Hans Christian Andersen, Lewis Carroll e Charles Dickens. Tra gli autori moderni ricordiamo il pluripremiato Terry Pratchett, Tom Holt, Christopher Moore e Piers Anthony.

Molto spesso il fantasy comico deride i tropi ed i cliché tipici del genere fantasy, oltre che la società e la cultura dell’epoca in cui è stato scritto: in “Alice nel Paese delle Meraviglie” Carroll satirizza i libri per bambini di epoca vittoriana, ricchi di descrizioni “splatter”, e la lunatica Regina di Cuore non è altro che Vittoria, la regina di Inghilterra.

Un’altra caratteristica del sottogenere comico è la presenza di una “morale”, che può essere più o meno nascosta. L’esempio più calzante è sicuramente “Tartarughe Divine” di Terry Pratchett, dove lo scrittore britannico esplora le ipocrisie della religione organizzate e predica la tolleranza ed il libero pensiero. Una tematica ricorrente nei romanzi dello stesso autore è quella della accettazione della morte come inesorabile e pacifica conclusione del ciclo naturale.

I romanzi fantasy comici appartengono generalmente anche alla sottocategoria del “Low Fantasy”: sono, cioè, ambientati in un mondo dove la magia e le creature fantastiche risultano poco diffuse.

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Melinoe

Melinoe è una divinità ctonia associata al culto dei morti. Nel tempo libero finge di studiare Lettere Moderne all'università di Bologna. Appassionata di libri fantasy, fumetti e manga, anime, occulto, moda gotica, giochi di ruolo e mitologia. Colleziona tarocchi, ama scrivere ed è patologicamente dipendente dal Nintendo DS

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