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Recensione – Alice nel Paese delle Vaporità di Francesco Dimitri

Alice era in imbarazzo. I ricordi di quell’uomo risalivano a secoli prima, a un’epoca che per lei era fatta di leggende, nomi: niente di concreto. Per lui era reale, conteneva (e aveva portato via con sé) persone, cose, e amore.

«Gli studiosi di Storia» ammise, «non credono che sia andata davvero così».

«Hanno poca fantasia. Per questo studiano la Storia invece di farla».

«Ma cos’è che avevi visto?» Algernon sospirò. «Quello che siamo».

«E cioè?»

«Niente».

«In che senso?»

Il vecchio si alzò. «Questo devo mostrartelo».

“Alice nel Paese delle Vaporità” è un romanzo, pubblicato nel 2010, di Francesco Dimitri. Si tratta di una rivisitazione in chiave steampunk di “Alice nel Paese delle Meraviglie”. La protagonista, Alice, si trova a viaggiare in un mondo bizzarro, chiamato “Steamland” abitato da creature mutanti.

L’autore: Francesco Dimitri

Francesco Dimitri - Lande IncantateFrancesco Dimitri nasce a Manduria (TA) nel 1981 e, dopo aver trascorso alcuni anni a Roma, attualmente vive e lavora a Londra. Tra le sue opere più conosciute vi sono i saggi Comunismo magico (2004), Guida alle case più stregate del mondo (2004), pubblicato anche in un edizione spagnola, e Neopaganesimo (2005). E’ tuttavia noto soprattutto come autore di romanzi fantasy, tra essi: Pan (2008, Marsilio), Alice nel Paese delle Vaporità (2010, Salani) e L’età sottile (2013, Salani).
Se i suoi romanzi possono essere ricondotti al sottogenere dell’Urban Fantasy, con contaminazioni Steampunk, New Weird e Horror, Dimitri si è sempre rifiutato di “etichettare” le proprie opere, limitandosi alla grande separazione tra “realismo” e “fantastico”.
L’autore cita come fonte di ispirazione scrittori come Tolkien, Lovecraft, Poe, Barker, i classici della letteratura esoterica (Crowley, Spare, Grant, Dion Fortune, Regardie e Gardner), un mare di fumetti e le interminabili sessioni dei giochi di ruolo a cui a preso parte.
Il bagaglio culturale di Dimitri in ambito di antropologia e paranormale influenza moltissimo i suoi romanzi: non a caso è definito il “Neil Gaiman italiano” e cita la cura di un’ambientazione in grado di suscitare ”sense of wonder” come una delle componenti fondamentali di un’opera letteraria fantasy.

Trama: Alice e gli steamlander

Ben è uno scrittore e lettore editoriale londinese, bisessuale e affetto dalla “Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie”, malattia che lo porta ad essere vittima di destabilizzanti allucinazioni. Ben è appena uscito da una relazione con un uomo conclusasi in maniera traumatica e soffre ancora per aver accidentalmente provocato la morte della sorella maggiore Lilli dieci anni prima, durante un incidente automobilistico. Ben, una sera, riceve un manoscritto inedito da visionare: il romanzo è un fantasy ed una sorta di rivisitazione della tradizionale “Alice nel Paese delle Meraviglie”.

Nel manoscritto, Alice Liddell è un’antropologa in una Londra steampunk, divisa tra la Londra vera e propria e le “steamlands”, zone dove viene rilasciato un materiale di scarto chiamato “vaporità”, dalle terribili proprietà allucinogene e che provoca malformazioni nei feti.

Alice è stata salvata da bambina da una vita di abusi e sofferenze da un uomo di nome Solomon Stoltze, professore universitario. Alice, infatti, era una giovane “Cavaliere della Vaporità”, una sorta di gladiatore che combatte rimanendo sospeso in aria, cavalcando la vaporità.

Nonostante le preghiere di Stoltze, Alice decide di visitare le steamlands e conoscere i suoi abitanti. La donna riempie il suo zaino di zavorra, un farmaco in grado di contrastare gli effetti della vaporità, e si cala sulla terra con un pallone aerostatico.

Alice fa amicizia con i due fratelli Marty, un uomo-dodo, e Zap, un uomo-castoro. Zap è “fatto di vaporità” e si perde nelle allucinazioni prodotte dalla strana sostanza. Charlie il Sarto, un membro del villaggio di Zap e Marty dall’aspetto di un bruco umanoide, avverte Alice di temere il Coniglio Bianco, il terribile servo delle Regina delle steamlands.

Il villaggio è attaccato dall’esercito della Regina, ma Zap ed Alice si salvano rimanendo chiusi in un bunker. Chesy, un misterioso uomo-gatto che si fa chiamare il “diavolo dei crocicchi”, consiglia ai due sopravvissuti di raggiungere Clint, che guida un gruppo di ribelli in opposizione alla Regina.

Alice e Zap, durante il viaggio, sono catturati e torturati dal malvagio vampiro Ruthven e salvati dal monaco olistico Miyamoto, armato della spada magica Frangincanto. Miyamoto spiega ad Alice una nuova concezione della realtà e la fondamentale uguaglianza tra quest’ultima e le cosiddette allucinazioni. Miyamoto, inoltre, consegna ad Alice un magico fiore di cristallo, che sembra incarnare lo spirito del bosco.

Miyamoto, Alice e Zap decidono di raggiungere Clint, ma incappano in una sanguinosa battaglia e la londinese perde il braccio sinistro. Il gruppo trova rifugio presso l’accampamento dei ribelli e, dopo la guarigione di Alice, organizza una spedizione a Samarcanda, la capitale della Regina. La spedizione si rivela in larga parte fallimentare.

Alice, perciò, decide di abbandonare le battaglia imminente e di cercare il profeta-nelle-nebbie, una figura divina venerata dagli steamlanders. La donna scoprirà verità sconvolgenti sulla natura di se stessa e del mondo.

Personaggi: londinesi e steamlanders

Alice Liddell: un’antropologa londinese. Alice è stata salvata da una vita da Cavaliere della Vaporità dal Professore Solomon Stoltze. Da adulta decide di tornare nelle Steamlands per studiarne gli abitanti. Dopo aver sventato i piani della Regina, si incarna in uno scrittore londinese di nome Ben. Durante lo svolgimento del romanzo ha relazioni sessuali con Clint.

Zap: Zap è uno steamlander con l’aspetto di un castoro, è fratello di Marty e figlio di Bava e Mama Antie. Zap è perennemente “fatto di vaporità”, si lascia cioè trasportare dalle allucinazioni delle steamlands. In realtà, il ragazzo è dotato di uno straordinario potere, che lo porterà a costruire un nuovo universo nella conclusione del romanzo. Perde tutta la famiglia per mano del Coniglio Bianco.

Miyamoto: è un Monaco Olistico, un ordine di guerrieri quasi estinto. Miyamoto ha un aspetto scimmiesco ed una spada magica chiamata Frangincanto. Salva Alice e Zap da un gruppo di vampiri guidati da Ruthven. Istruisce Alice sulla via della Carne, del Sogno e dell’Incanto.

Clint: un guerriero che guida un gruppo di ribelli che si oppongono al governo della Regina. Clint è dotato di una forza fisica incredibile ed è coperto di peli. Muore nel finale del romanzo, ucciso dal Coniglio Bianco. Alice è attratta da lui e hanno un rapporto sessuale.

Chesy: Chesy è un uomo gatto che si presenta come “Il Diavolo dei Crocicchi”. Mastica continuamente un filo di erba gatta e si riferisce a Alice come “querida”. Chesy propone delle scelte alla protagonista, senza mai dare consigli precisi. E’ capace di viaggiare tra i mondi.

Ben: un lettore editoriale londinese. Ben ha accidentalmente ucciso la sorella Lilli in un incidente d’auto (il giorno del solstizio d’inverno di dieci anni prima). Esce da una relazione difficile con un uomo di nome Nathan ed è affetto da una malattia chiamata “Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie”, che causa allucinazioni. E’ l’incarnazione di Alice Liddell.

Un’opinione sul romanzo

Alice nel paese della vaporità - Lande Incantate“Alice nel paese delle vaporità” è un rifacimento di Francesco Dimitri del celebre romanzo “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Lewis Carrol. A mio parere i difetti non mancano: i personaggi ricevono scarsa caratterizzazione (si pensi per esempio alla figura del Coniglio Bianco, che dovrebbe essere il villain del romanzo, a cui è dedicato uno spazio narrativo infinitesimale), ci sono illogicità evidenti (Alice è un antropologa e, quindi, probabilmente, una donna di cultura, eppure rimane stupita per ogni ovvietà che i personaggi le riferiscono) e Dimitri si spreca in un raccontato che avrebbe reso felice Lovecraft (si pensi alla descrizioni del Coniglio o dei Tetracommodori).

Ritornano le tematiche imperanti di tutti i romanzi di Francesco Dimitri, come la distinzione filosofica tra le diverse realtà di Carne, Sogno ed Incanto (che non viene mai spiegata in maniera chiara) . A volte l’autore scade in una bieca autocelebrazione: Alice, nascosta nel bunker sotterraneo insieme al ragazzo-castoro Zap si sente irrimediabilmente attratta da un libro dalla copertina viola intitolato “Pan”. Ma dai. Che strano.

Probabilmente Miyamoto avrebbe dovuto risultare un personaggio affascinante ed originale, tuttavia risulta uno stereotipato saggio monaco-guerriero uscito da un brutto film sulle arti marziali.

“Alice nel paese della Vaporità” dovrebbe essere un romanzo steampunk, tuttavia tutti gli elementi che normalmente caratterizzano questo genere letterario risultano mancanti: non vi è nessun tipo di realismo storico (Alice, donna emancipata che non vuole figli e che fuma SIGARETTE), la tecnologia deriva da conoscenze magiche e non scientifiche (quindi manca la retrofantascienza) e la critica sociale, il “punk”, risulta totalmente assente. Dimitri si prende dannatamente sul serio.

“Alice nel paese della vaporità” rimane un romanzo gradevole e divertente ma, a mio parere rappresenta una caduta di stile rispetto agli altri romanzi scritti da Dimitri e appare evidente la sensazione di stare ascoltando la pretenziosa predica di un guru.

Approfondimento: epoca vittoriana e steampunk

Si indica come “Epoca Vittoriana” un periodo della storia inglese, coincidente con il regno della Regina Vittoria, che va dal 1837 al 1901. Si tratta di un’epoca caratterizzata da un grandissimo sviluppo commerciale e da gravissimo problemi sociali.

Un gran numero di romanzi steampunk è ambientato in questo periodo, in un mondo dove la Rivoluzione Industriale è già iniziata ma non è ancora stata scoperta l’elettricità, perciò viene data grande enfasi a tecnologie che si fondano sull’uso del vapore. Non è un caso che questo genere letterario, infatti, abbia le sue radici storiche proprio nell’epoca vittoriana, ispirandosi alle opere di scrittori ottocenteschi come Jules Verne e H.G. Wells.

L’invenzione della tecnologia del vapore, così fondamentale nei romanzi steampunk, rivoluzionò completamente il sistema del lavoro britannico, portando un gran numero di cambiamenti sociali , come la formazione della classe media e la meccanizzazione dell’agricoltura.

A livello culturale, una delle caratteristiche più fondamentali dell’Inghilterra ottocentesca è la cosiddetta morale vittoriana, una serie di norme sociali che vietavano qualsiasi tipo di rapporto sessuale al di fuori del matrimonio e condannavano ogni tipo di devianza dalla legge. Cioè finiva per creare un ambiente sociale fondato sulla contraddizione, dove la condotta esteriore doveva risultare impeccabile e dove fiorivano i bordelli e le fumerie d’oppio.

Non a caso lo steampunk contiene al suo interno elementi di critica sociale e satira, atti a deridere i pilastri della cultura inglese dell’epoca, come il razzismo, il colonialismo, la religione, la soppressione di ogni tipo di istinto naturale.

I vittoriani amavano il progresso: essi erano convinti che la società si muovesse in un eterno cammino verso lo sviluppo ed il benessere. La tecnologia aumentava la produttività e, quindi, la felicità dei cittadini. Il positivismo negava i gravi malesseri sociali causati dai nuovi mezzi di produzione.

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Melinoe

Melinoe è una divinità ctonia associata al culto dei morti. Nel tempo libero finge di studiare Lettere Moderne all'università di Bologna. Appassionata di libri fantasy, fumetti e manga, anime, occulto, moda gotica, giochi di ruolo e mitologia. Colleziona tarocchi, ama scrivere ed è patologicamente dipendente dal Nintendo DS

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