La strega fissava le fiamme che danzavano sotto il calderone e che si riflettevano nei suoi grandi occhi, aveva smesso di raccontare e la sua mente era lontana, persa nelle storie che stavano vivendo le altre creature.
“Perché lo fai?”
La domanda aleggiava nell’aria, la persona che l’aveva pronunciata era incorporea e la sua voce emetteva una strana risonanza.
All’inizio sembrò che lei non avesse sentito, poi con occhi persi nel vuoto rispose.
“E’ arrivato il momento che sappiano, sta per succedere qualcosa di …. ” si interruppe e spostò lo sguardo sull’entrata “ne stanno arrivando altri”
Si alzò dalla sua comoda poltrona percorrendo l’antro fino al lato opposto dell’entrata, dove una polverosa libreria era piena di tomi consunti.
“Vedi mio caro, qualcosa di veramente importante sta per succedere, talmente importante che le creature non potranno più nascondersi. Ci sarà una guerra, e tanto sangue verrà versato.”
“Non si può fermare tutto questo?” chiese la voce.
“No, ed anche se si potesse non è nelle mie intenzioni. L’unica cosa che posso fare è raccontare le mie storie, mettere gli umani davanti all’evidenza e sperare che qualcuno di loro sappia cosa fare quando verrà il momento.”
Prese un tomo dalla copertina rosa antico. Mentre la strega sfogliava le pagine la sua corporatura si fece ingobbita, i capelli persero lucentezza e colore, rughe profonde apparvero sul suo viso e le mani divennero nodose.
“Non mi fraintendere. A me non interessa né che gli umani vivano, né che muoiano. Non ho interessi verso di loro, ma il ciclo della Natura … beh, quello è diverso.”
Scorse le pagine che se prima erano vergini, al passaggio del suo dito rugoso si riempirono di parole.
“Se le creature dovessero palesarsi su un’intera razza inerme la spazzerebbero via, anche se fra di loro ci sono alcuni che non vogliono far del male agli umani. Ma si terrebbero da parte, perché se si schierassero potrebbero perire sotto le mani di entrambi i fronti.”
Soddisfatta chiuse il libro e lo rimise a posto, percorse nuovamente il cammino fino alla poltrona, questa volta con andatura claudicante, e vi si sedette pesantemente.
“Se, al contrario, gli umani sapessero cosa si cela nell’oscurità, potrebbero tentare di difendersi, potrebbero aiutare la Setta ed il Concilio a trovare un equilibrio, ed ecco il perché di tutta questa messinscena. Pensi che ascolterebbero una donna che non palesasse evidenti segni di quello che nella loro immaginazione rappresenta una strega? No, sono troppo stolti.”
I primi timidi passi furono avvertiti all’entrata della caverna.
“Venite avanti umani” la voce era mutata, ora gracchiante e acida face venire un brivido sulla schiena dei nuovi arrivati.
Tre volti preoccupati si affacciarono dal cunicolo di entrata.
“Non state lì come salami, entrate, accomodatevi” disse la strega facendo un gesto con la mano come una normale padrona di casa.
Questa volta nel suo antro erano arrivate due donne ed un uomo, e proprio quest’ultimo si schiarì la voce.
“Non vorremmo disturbare, ma …. Si insomma, ci hanno detto che qui, qui è possibile apprendere la verità”
La strega sorrise mostrando i denti marci.
“Siete nel posto giusto, venite avanti e sedetevi.” era più un ordine che una richiesta cortese.
I tre si avvicinarono guardinghi perlustrando l’antro con lo sguardo, presero posto sul divano e una delle donne accennò un timido sorriso alla strega che corrugò la fronte.
“Tu cosa ci fai qui?” chiese con tono irritato e squadrandola con quegli occhi iniettati di sangue.
La donna fece la faccia sorpresa e sbiancò
“Io … io, ho saputo da un vecchio, io ..” balbettava dalla paura sotto lo sguardo inquisitore della strega.
“AH!” urlò la vecchia battendosi una mano sul ginocchio “questa è bella!” esordì divertita “non sai chi sei!” detto questo si mise a ridere sguaiatamente.
Gli ospiti la guardavano con gli occhi sgranati attendendo che lei gli facesse capire qualcosa.
Quando smise di ridere fissò il suo sguardo arcigno in quello delle donna.
“So con quale storia cominciare” disse divertita “cara Julie, so proprio con quale storia cominciare”
“Come fa a sapere ….” chiese titubante la donna.
La strega fece un gesto della mano come a scacciare una mosca davanti il viso.
“Io so tutto, soprattutto delle creature, ma andiamo avanti” disse mettendosi comoda nella poltrona senza lasciare la possibilità ai suoi ospiti di fare altre domande “le mie storie non cominciano con un c’era una volta, perché le mie storie parlando del presente”
Le immagini cominciarono a prendere forma nelle menti dei tre umani, man mano che la strega parlava si ritrovarono a vivere gli eventi come se fossero loro stessi i protagonisti, ed una dei tre la sentiva particolarmente vicina.
Gli odori si confondevano mentre la corsa diventava sempre più frenetica, terra bagnata, resina, coniglio, polvere da sparo. Erano tanti e si avvicendavano nella sua mente producendo delle scie olfattive che la spingevano a seguirle, ma non era questo il momento, doveva trovare una via di fuga.
Si trovò davanti una staccionata e con un balzo la superò, sentì una fitta alla gamba destra quando impattò con il terreno. L’avevano ferita durante la trasformazione.
Non si fermò a controllare né a riprendere fiato, sentiva i cani abbaiare mentre la inseguivano ed erano tremendamente vicini.
Ad un tratto un odore che la fece sperare, acqua, un torrente o un lago.
Accelerò l’andatura, mentre calde lacrime sgorgavano dai suoi occhi, lacrime di dolore, ma anche di tradimento. Se mai ne fosse uscita viva si sarebbe vendicata, lo giurò guardando la luna, grande e piena che la occhieggiava dal cielo, davanti a lei.
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