Númenor

Númenor (Númenorë, in Quenya, che significa “Terra Occidentale”) era una grande isola dalla forma simile a quella di una stella con cinque punte, nel mezzo del mare Occidentale. La regione centrale aveva un diametro di circa 400 chilometri e ognuna delle cinque penisole, corrispondenti alle punte della stella, si estendeva più o meno alla stessa distanza, ognuna con le proprie caratteristiche. L’isola era quindi divisa in sei parti, le cinque penisole più la regione centrale. I loro nomi sono: Forostar (“Terre settentrionali”), Andustar (“Terre occidentali”), Hyarnustar (“Terre sud-occidentali”), Hyarrostar (“Terre sud-orientali”), Orrostar (“Terre orientali”), Mittalmar (“Terre interne”).

numenor75Mappa di Númenor

Al centro dell’isola sorgeva il monte Meneltarma (“Pilastro del Cielo”), che suggerisce una possibile origine vulcanica dell’isola. Meneltarma era il punto più alto dell’ isola e fu considerato sacro dai númenóreani, che vi costruirono un tempio dedicato a Eru. Solo ai re di Númenor era permesso parlare sulla sommità; si diceva, inoltre, che in una giornata chiara, dalla cima del Meneltarma, fosse possibile scorgere in lontananza Tol Eressea, l’isola a est di Valinor. Probabilmente era possibile anche dalla spiaggia occidentale e dalle navi che si allontanavano un po’ dalla costa.

I pendii più bassi della montagna erano coperti d’erba, ma vicino alla sommità diventavano sempre più ripidi ed era sempre più difficile scalarli. I re, in seguito, costruirono una strada a spirale verso la cima, iniziando dalla punta meridionale che si avvolgeva tutt’intorno alla montagna sino alla sommità. Questa era stata in qualche modo appiattita, e si diceva che fosse «capace di contenere una grande moltitudine». Ai piedi del monte vi era la Città dei Re, Armenelos. La città più grande, anche porto principale, era Ròmenna, nella parte terminale del lungo fiordo che separava la penisola orientale da quella sudorientale. Andùnie era un altro grande e importante porto, era situata nel lontano nord-ovest dell’isola.

Númenor ospitava un gran numero di specie vegetali differenti che non potevano essere trovate altrove su Arda, molte delle quali donate ai númenóreani dai Valar stessi. La più importante era l’Albero Bianco, che ornava il palazzo del re ad Armenelos e che da allora in poi fu il simbolo degli Uomini sia a Númenor che, in seguito, ad Arnor e Gondor. Ad Andustar vi erano grandi foreste di faggio e betulla alle quote più alte, e foreste di quercia e olmo a quelle minori.

Il più grande piacere dei númenóreani, tuttavia, erano i fiori donatigli dagli Eldar. Si diffusero soprattutto nella regione occidentale (Andustar), e vengono spesso ricordati in canti e poemi. Solo pochi fiorirono ad est di Númenor. Essi sono: Ololairë, Lairelossë,  Nessamelda, Vardarianna, Taniquelassë, Yavannamíre.

A causa della sua ricca biodiversità, l’Andustar venne ben presto denominato Nisimaldar (“gli alberi fragranti”). Inoltre l’Andustar era l’unico luogo in cui potesse essere trovato l’Albero d’Oro, il Malinornë. Nell’Hyarrostar cresceva l’albero Laurinquë, che i númenoreani amavano per i loro fiori. Essi credevano che discendesse dal Grande Albero Laurelin, di Valinor.

La storia di Númenor proseguirà nel prossimo articolo.

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La Seconda Era
La storia di Númenor - Parte I
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Noxed

- State tutto il tempo intorno ad un tavolo a lanciare dadi strani e a immaginare di essere cavalieri in cerca di gloria o farabutti in cerca di oro? - Fondamentalmente è così. - E dov'è la parte pratica? Dov'è il vero gioco? - La "parte pratica" è su questi manuali. La vera avventura è nella tua testa. - Nella mia testa? - Sì. Per quanti libri o manuali possano essere stati scritti non troverai mai un avventura straordinaria e potenzialmente infinita come quella nella tua testa. - Cioè? - La fantasia.
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