Juvenile Fantasy
Oggi volevo scrivervi una storia breve ambientata in una Svizzera innevata… siccome purtroppo la Regina delle Nevi non è ancora passata per di qui, ho dovuto improvvisare e trovare un qualcosa che mi permettesse di scrivere questo articolo natalizio.
I racconti più diffusi sono già tutti andati a ruba, fra noi redattori: la Regina delle Nevi già citata, Le Cronache di Narnia, Peter Pan, Harry Potter, Il Piccolo Principe, Canto di Natale,… insomma che cosa mi resta ancora?
Frugando fra ricordi e la mia libreria, ho infine trovato una storia divisa in una trilogia e poi altri quattro libri: le storie di Fairy Oak.
I protagonisti sono tutti bambini, futuri maghi e streghe della Luce o del Buio, descritti e seguiti da una delle loro fate baby-sitter, detta Felì perché altrimenti chiamarla per nome diventerebbe una gara di scioglilingua.
In particolare la storia ruoterà attorno alle gemelle affidate a Felì, Pervinca detta Vì e Vaniglia detta Babù, anche perché sono due streghe uniche: mai nella storia della Valle era accaduto che due gemelle avessero l’una il potere della Luce e l’altra il potere del Buio. Questo potere messo in mano alle due gemelle sembra ammaliante ed è simbolo di speranza nei tempi più duri che la cittadina di Fairy Oak dovrà affrontare: per le gemelle è però anche un peso, perché la cosa più bella, volare, non gli è concesso di farla insieme. Infatti le streghe del Buio volano solo di notte, mentre le streghe della Luce, corrispondentemente, solo durante il giorno.
Spoilero senza pietà: se state leggendo il libro, è meglio che lasciate perdere questo l’articolo.
In questo primo libro conosciamo Felì, una giovane fata baby-sitter alle prime armi che viene chiamata espressamente per occuparsi delle nipoti della più grande strega mai esistita, Lalla Tomelilla. Assistiamo assieme a questa fatina tutta eccitata e gioiosa alla prima parola pronunciata dalla gemella maggiore, Pervinca, che appena vede la sorellina la chiama “Babù”, soprannome che seguirà Vaniglia per tutta la vita.
Seguiamo le gemelle a scuola, incontriamo personaggi meravigliosi come Grisam Burdock e la stravagante Flox Pollimon e altri bambini dolci e affettuosi come Shirley Poppy e “Scricciolo”, quest’ultimo erediterà la barca del burbero e mezzo matto Capitan Talbooth alla fine della trilogia.
Nonostante l’idilliaca atmosfera che ci descrive Felì, la Valle non è destinata ad aver pace ancora per molto. Un nemico, così antico da non avere più un nome, viene a riprendersi la cittadina che, secondo una leggenda, gli fu sottratta dopo la conquista con l’inganno. Per sottolineare che non si lascerà illudere di nuovo, che stavolta il Buio regnerà per sempre, deve dividere qualsiasi cosa possa simboleggiare l’unione e la speranza – le gemelle, a meno di dieci anni, saranno messe a dura prova.
Un libro antico riemerge fra i tomi di zia Tomelilla, che dona questo libro alle sue nipoti: parla delle prime guerre nella Valle di Verdepiano, di Fairy Oak, dell’arrivo dei Non-magici e dell’amicizia di due streghe in particolare.
Mentafiorita, strega della Luce, buona e anche un po’ pasticciona, si prepara per partecipare a una festa di tradizione assieme alla sua migliore amica, la strega del Buio Scarlett-Violet Pimpernell. La festa, con l’arrivo inaspettato di gente senza poteri magici alla ricerca di un posto dove stabilirsi, si tramuta in una disputa politica, specialmente fra Scarlett-Violet e suo fratello Roseto, nonostante la strega non apra un dibattito con il fratello per timore che ci stia dietro qualcosa di molto più grosso. E avrebbe con tutto il cuore voluto sbagliarsi.
Le gemelle leggono avidamente, Pervinca inizia a fare incubi su incubi, ma non ne parla con nessuno.
Poi scompare.
Che si sia consegnata al Nemico?
Vaniglia non sa più che fare, senza la sua gemella. Grisam Burdock, innamorato perdutamente di Pervinca, sarà vicino alla gemella nella solitudine che ha lasciato la vivacissima e ribelle Vì.
Questo è il libro più natalizio di tutta la saga.
Fra comparse e scomparse inspiegabili di Pervinca è comprensibile che il villaggio inizi a dubitare della lealtà della gemella maggiore fra le due Periwinkle. Vaniglia la difende, anche se sa anche meno di chiunque la circondi: Vì mantiene le distanze, così che Babù deve accontentarsi di averla semplicemente al suo fianco.
Il piano del Nemico funziona: con un simbolo di unione e speranza sul filo del rasoio, anche il villaggio stenta a respingere gli attacchi e a mantenere la calma. La neve, nonostante sia sempre ragione di gioia e di giochi, quest’anno non porta che il gelo nei cuori degli abitanti.
Vaniglia ha due costanti: la sua cieca fiducia in Pervinca e la convinzione che il secondo libro antico, un libro scomparso da secoli, è la sola chiave per capire il piano della gemella. A stento Felì e Grisam riescono a salvarla da una trappola del nemico, convincendola a trovare prima la “chiave”. Sospettando che il libro lo possegga l’ordinatissimo Capitano Talbooth, vanno a chiederglielo, accolti però da una brutta sorpresa: il Capitano è morto, tranquillo, nel suo letto.
Nella casa del Capitano, che di recente aveva iniziato a far entrare i bambini del villaggio per raccontare loro delle sue avventure, ancora una volta si radunano tutti, stavolta attorno al “Capitano Grisam” che incoraggia, chi se la sente, ad aiutare Vaniglia per ritrovare Pervinca.
La loro prima missione è però un’altra: salvare il cuore del villaggio, la Quercia fatata dalla quale il villaggio ha preso il nome e senza la quale il villaggio non riuscirebbe mai più a riprendersi. I bambini non si pongono domande sul possibile e l’impossibile: la più grande forza nei cuori dei bambini è che semplicemente credono.
I quindici anni di servizio presso la famiglia Periwinkle sono finiti da poco. Precisando, Felì è tornata a casa da una settimana, forse poco più. Consigliata da una saggia amica, decide di superare il dolore del distacco e la nostalgia raccontando quattro storie, non una di più, né una in meno.
Quattro storie di Fairy Oak per separarsi dai quindici anni passati e sopravvissuti lì, per essere pronta a volare dove la porterà di nuovo il suo dolce cuore di fata baby-sitter.
Fra mille e più avventure, Felì sceglie di parlare per prima cosa dell’amore, forse perché l’affetto per quei luoghi che erano diventati come casa sua è la cosa che più la colpisce in questo momento.
Racconta così di Grisam, precisando di “Capitan” Grisam. Infatti i bambini un tempo riuniti attorno ai racconti del Capitano Talbooth ora si riuniscono attorno al coraggioso Grisam Burdock, che ha ereditato un cassettone alla morte del loro primo Capitano. Frugando dentro, con rispetto e cautela, Grisam Burdock inizia a ricostruire, fiancheggiato come sempre dalle gemelle, da Flox Pollimon e dalla Banda, la vera storia del Capitano, una storia che non era mai riuscito a raccontare a nessuno.
Infatti il Capitano era approdato vicino al villaggio molti anni fa, senza memoria. Con il tempo iniziò a raccontare di essere stato capitano di una grande nave, di chiamarsi Edward Talbooth. Ma da quanto trova Grisam, il signor Talbooth doveva essere un’altra persona, un vagabondo, che un certo “Edward Temby” disprezzava in una lettera mai inviata a sua moglie Anna e ai quattro figli… Chi era davvero il Capitano Talbooth?
Shirley Poppy è la migliore amica di Vaniglia, molto affezionata anche a Pervinca. E’ una bambina dolce, che parla con gli animali della sua fattoria e si occupa di se stessa da quando è piccola. Il padre le vuole un mondo di bene, ma è ancora molto affranto dalla morte dell’amata moglie, la zia invece è troppo anziana per curare la bambina. Nonostante ciò, Shirley Poppy è una bambina felice e spensierata.
Ma è anche molto di più di quanto la sua vita dall’aspetto quasi bohémienne lascerebbe indovinare. Lei è l’unica strega capace di usare i poteri della Luce e del Buio, l’unica bambina strega che vola di giorno e di notte: la domanda è da chi mai potrebbe aver ereditato l’Infinito Potere.
Fra tutti gli oggetti che trova di continuo in casa, cui lei attribuisce sempre una storia che racconta volentieri alla prima occasione, le finisce in mano una specie di “istruzione all’uso” e si pone una domanda che coinvolgerà la Banda del Capitano: a cosa servono queste istruzioni?
Fra libri polverosi e antiche leggende gli indizi conducono i bambini a pensare ai misteriosi alberi di Bosco-Che-Canta.
Forse non è un incantesimo che li fa cantare… piuttosto un incantesimo che tiene fermo lì un canto.
Zia Tomelilla dà lezioni di magia. Alla sua sinistra le gemelle Vaniglia e Pervinca Periwinkle, Grisam Burdock al centro, infine Shirley Poppy e Flox Pollimon
Chi è Flox? La Luna Lovegood di questa saga. Flox Pollimon si veste come capita, senza guardare: non perché si dimentica gli occhiali o perché non accende la luce, neppure perché ha qualche altra disfunzione nella vista, anzi, forse non c’è personaggio dopo Grisam Burdock che vede bene quanto lei.
Flox Pollimon viene descritta da Felì come la ragazzina capace di mettersi due calzini di due colori diversi e farli valere come fossero di alta moda. Colori chiari, colori scuri, colori caldi e freddi – per lei non ha senso dividerli, sono necessari gli uni agli altri per farla stare bene. Sono convinta che sia questa sua caratteristica a renderla così amica delle due gemelle, così radicalmente diverse eppure simili.
Cosa c’è di speciale per cui “Flox sorride in autunno”? E’ molto semplice: il cambio della stagione tinge il mondo di tutti i colori e anche la piccola Fairy Oak sembra impazzire, durante questo periodo. E’ in arrivo la Danza delle Follie di Stagione – preparatevi a vederne letteralmente di tutti i colori!
Felì dedica questo ultimo racconto di nuovo alle sue gemelle Vì e Babù, a piccoli eventi dietro le quinte della trilogia, partendo dal giorno del suo arrivo, evento che non ha mai raccontato dall’inizio alla fine.
Infatti una delle caratteristiche della Trilogia è che Felì inizia il racconto con un “frammento” del suo arrivo a Fairy Oak: l’arrivo della lettera d’impiego di Lalla Tomelilla, la nascita delle gemelle,…
Alla fine, all’ultimo racconto, la vediamo davanti alla porta di Lillà dei Sentieri (vero nome di Lalla Tomelilla) e conoscere un misterioso viandante.
Alla fine, all’ultimo racconto, Felì abbandona Fairy Oak, accompagnata dallo stesso viandante, un uomo che “viene per dare il benvenuto a una persona attesa, che giunge per restare, e per dire addio a una persona che, compiuto il proprio dovere, va per non tornare”.
Così, al suo arrivo lei fu la fata attesa cui Barbo Tagix, il mago del tempo, diede il benvenuto. E quindici anni dopo, concluso il suo lavoro presso la famiglia Periwinkle, diventa la persona cui viene a dire addio.
A chi diede il benvenuto mentre portava via da Fairy Oak la piccola e grandiosa fata baby-sitter Sefeliceleisaràdircelovorrà?
Dovrete leggervi il libro.
Il libro viene proposto a partire dagli otto anni, ha come media 150 pagine a libro e una specie di quaderno al centro con le amabili immagini che ho sparso per tutto l’articolo. Ovviamente, per rendere più piacevole la lettura ai bambini, si trovano qui e lì immagini in bianco e nero che facilmente nell’occhio della mente prendono vita e colore.
Intriganti, persino adesso, restano i titoli: a parte i quattro racconti, generalmente non si scopre mai il motivo per cui è stato scelto questo titolo. Felì racconta solo e unicamente quello che sa, quanto le gemelle gli hanno raccontato e nient’altro. Questo campo visivo ristretto ci impedirà per sempre di conoscere “il segreto delle gemelle”, qual è stata la strategia di Vì contro “l’incanto del Buio” e nonostante assisteremo a un vero miracolo in “il potere della Luce” e il perché sia stato possibile ciò a Babù, alle gemelle, rimarrà un mistero. Possiamo, riflettendo, solo immaginare quanto sia avvenuto sul serio.
Come futura insegnante e occasionale baby-sitter, mi sono facilmente identificata con la giovane Felì e ho adorato la semplicità di Shirley Poppy. Sono convinta che leggere un libro simile possa aprire gli occhi a molti bambini, sul perché i genitori si preoccupano spesso per cose che sembrerebbero solo giochi.
1. il rispetto per i doni che ogni singola persona ha e per i suoi segreti.
2. l’unione fa la forza (il classico).
3. la fiducia, l’amicizia e l’amore possono davvero fare grandi cose. (Citando dal libro: “La fiducia fa volare”.)
4. la famiglia deve essere un luogo di pace e di reciproco aiuto, perché quando fuori c’è la tempesta non bisogna mai restare fuori a soffrire.
5. la diversità è speranza.
Qui mi perdo in una descrizione dei miei personaggi preferiti, scegliete voi se continuare…
Intraprendente, sveglio, coraggioso, sono solo poche delle sue qualità.
Fra l’altro il ragazzo ha la capacità di coinvolgere chi lo circonda ed è scontato che sarebbe diventato il leader della Banda, seppure non mi aspettavo che sarebbe avvenuto in via “ufficiale” alla morte del Capitano. Grisam sarà il cuore della Banda che si forma a cavallo fra il secondo e il terzo libro della trilogia.
Grisam è anche un ragazzino con abitudini singolari: parla con gli oggetti, seriamente, gli chiede delle loro storie e cerca di farsele raccontare. E’ questa caratteristica che, solo osservandolo, riconosce il Capitano Talbooth in lui e perciò gli lascia in eredità un baule, un cassettone, che nascondeva in fondo la storia più cara al Capitano.
Le gemelle si innamorano entrambe di Grisam, che all’inizio è un po’ impacciato nel risolvere la sua situazione amorosa. Un po’ è un bambino, un po’ non vuole fare male a Babù e per terzo Vì non è una bambina facile. Poco espansiva, parla pochissimo dei propri sentimenti e se può evitarlo, non dice neppure “ti voglio bene” a Felì o ai suoi genitori. Quindi dichiararsi a Pervinca è per il giovane Grisam una vera e propria battaglia contro l’ignoto. Rischiare di ferire Vaniglia per poi ritrovarsi con un amore non corrisposto da Pervinca sono i pensieri che più lo mettono a disagio.
Per Pervinca Grisam Burdock è pronto a rischiare la vita. E, sapendo che per la sua Vì non c’è nessuno di più importante di Babù, non esiterà a mettersi in gioco per salvarla dalle grinfie del nemico, aiutato da una minuscola fatina luminosa.
Flox Pollimon è, come già scritto, la Luna Lovegood della saga. Come non amarla?
Anche lei cresce praticamente assieme alle gemelle, la sua fata baby-sitter è la più anziana del villaggio e quindi anche una saggia fatina cui Felì si rivolge spesso e si affeziona molto.
Flox adora le cose strane, insolite, le cose che non avvengono mai due volte di fila nello stesso modo: il suo modo di vestirsi è solo un’espressione di come vede il mondo. Pieno di colori, di ombre e perciò deve essere colmo di grandi cose: grandi cose per cui gioire sempre.
Mi è dispiaciuto molto che la sua fata Fidiven sia morta nel terzo libro, poco dopo il Capitano Talbooth che lei stessa aveva trovato anni prima. Credo di aver odiato Piffero (la nuova fata baby-sitter), almeno all’inizio, solo perché mi ero affezionata troppo a Fidiven. Piffero è consapevole che non sarà mai Fidiven, ma Flox è una ragazzina che prende sempre e solo il lato migliore della situazione e così le due andranno d’amore e d’accordo.
Flox, in fin dei conti, “sorride in autunno”.
Shirley Poppy è l’unica strega dall’Infinito Potere, un potere che le ha tramandato la sua defunta madre, nonostante sia severamente proibito che i genitori tramandino poteri magici ai figli, la magia può passare solo di zio in nipote.
Autonoma in tutti i sensi, Shirley vive più in compagnia di un simpatico topolino e del suo cane che assieme al padre pittore e alla zia. A volte mi sono convinta che leggere Fairy Oak, ne valeva la pena unicamente per lei e la sua semplicità. E’ una bambina che, se le gemelle non le dessero già abbastanza da fare, Felì avrebbe volentieri preso sotto l’ala, come una terza bimba. Ogni tanto Shirley scende in città, anche solo per curiosità, perché i suoi piedi la portano qui e non da un’altra parte. E’ in questa occasione che le gemelle la vedono giocare da sola vicino alla Quercia fatata, da lì nasce la loro amicizia. Di carattere somiglia molto a Vaniglia, salvo che nelle situazioni di pericolo.
Ricordo una scena in cui dei servi del nemico entrano persino in casa sua a chiedere delle gemelle. Lei gli offre un tè, li fa accomodare e gli racconta dei viaggi dei suoi genitori prima di stabilirsi in quella casa. Quando escono prende carta e penna e invia una lettera attraverso gli alberi, per avvertire le sue amiche.
Dieci e lode per il coraggio e il sangue freddo.
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