Il mondo dell’editoria, oggi come oggi, è un oceano vasto e, per molti versi, inesplorato su cui spadroneggiano indisturbati pochissimi colossi, inavvicinabili e terribili. Tuttavia, esistono ancora pochi coraggiosi che cercano di farsi spazio tra una Mondadori e una Feltrinelli, aggirando una Salani e dribblando una Einaudi, tra questi troviamo la Watson Edizioni. Piccola ma con un potenziale enorme, con poca esperienza ma che pare essere già navigata in materia di pubblicazioni, gestita da giovani con molta voglia di lavorare e con un gran talento nella ricerca del materiale giusto. Una Casa Editrice gestita dai giovani per i giovani insomma, aperta al dialogo e alla collaborazione e con tempistiche di risposta assai veloci. Se cercate una realtà editoriale su cui contare per una possibile pubblicazione, giovai esordienti, noi di Lande Incantate, vi consigliamo caldamente la Watson Edizioni.
La casa editrice è un naturale ritrovo per autori esordienti e appassionati di narrativa di qualunque genere che sono alla ricerca di stimoli ma soprattutto di professionisti che mettono a disposizione tutte le proprie capacità per dar vita a un sogno: pubblicare un libro, perfetto in ogni singolo dettaglio.
La Watson edizioni nasce nel 2009 a Roma dall’idea di un gruppo di amici appassionati di lettura. L’idea si concretizza però con la costituzione della casa editrice da parte di uno solo dei componenti, colui che sceglie anche il nome e la linea editoriale: Ivan Alemanno. Oggi la gestione è affidata a Ivan Alemanno (editore), Arianna Rossi (Amministratore) e Andrea Nataloni (curatore collana Fantasy), oltre la collaborazione di 6 ragazzi universitari fortemente interessati a crescere culturalmente e professionalmente.
A oggi il più importante traguardo raggiunto riguarda le vendite di un titolo in particolare: Voci soffocate. Un lavoro estenuante, in giro per l’Italia con la mia auto e in compagnia dell’autore abbiamo pubblicizzato e distribuito il libro arrivando a conquistare la cifra in continua crescita di 1721 copie vendute. Un grandissimo successo per un piccolo editore e per un autore esordiente.
Non abbiamo un genere in particolare, preferiamo gestire ogni tipo di lavoro anche se evitiamo la pubblicazione di poesie e raccolte di racconti.
La Watson edizioni non si schiera da nessuna delle due parti ma ritiene essenziale l’esistenza di entrambe. Il libro cartaceo e quello digitale sono due binari paralleli che viaggiano verso la stessa direzione e sono solo una possibilità di scelta per la fruizione di un contenuto culturale.
Siamo a caccia di tutti coloro che hanno voglia di scrivere. In particolare cerchiamo persone disposte a crescere con noi e con il proprio prodotto.
Per ricevere un testo facciamo delle specifiche richieste: sinossi, testo completo e alcuni cenni biografici. Basta vedere quindi la composizione della email che riceviamo e la lettura della sinossi per avere una prima idea della persona con cui avremo a che fare e di conseguenza con il tipo di scritto che dovremo valutare. Leggiamo poi immediatamente le prime pagine del volume, sono sempre le più indicative.
L’unico consiglio che posso dare è quello di non arrendersi mai, se si vuole realizzare un sogno e si è nella possibilità di farlo allora è d’obbligo andare avanti tra successi e insuccessi. Confrontatevi, mettetevi alla prova e accettate ogni critica per crescere di giorno in giorno.
I concorsi cui diamo vita servono certamente a cercare possibili nuovi autori ma allo stesso tempo sono anche un momento di sfida e sperimentazione. Siamo partiti con un concorso horror per passare al genere thriller, ora ne abbiamo pronti altri 4 di altrettanti generi diversi.
Non abbiamo ancora avuto l’occasione di ricevere tale richiesta ma eventualmente le sfide fanno parte del nostro essere e quindi saremmo ben disposti ad affiancare l’autore nella stesura del suo lavoro, qualora ne valesse la pena.
Ognuno fa le scelte che vuole. Direi che basta pensarci un po’ su per arrivare a capire quale sia la strada migliore. Purtroppo la maggior parte delle volte non c’è consapevolezza dei propri limiti.
La spazzatura editoriale avanza! Il vetusto e martoriato mondo del libro ha raggiunto il fondo con la possibilità di auto-pubblicazione. È così banale capire che è stata soltanto una mossa commerciale. È facile scegliere la strada più semplice per avere in mano il proprio libro ma in realtà di che tipo di prodotto stiamo parlando? Un surrogato qualcosa che non possiede l’energia che solo un gruppo di appassionati professionisti sa donare all’oggetto libro. Scegliete di crescere insieme alla vostra opera e non di sventolarla senza senso nel vastissimo mare delle pubblicazioni.
Per la fine del mese di settembre partirà un nuovo concorso di racconti dedicato al genere fantascienza. Invece per il 20 e 21 Settembre saremo presenti a Biosfiera di Ostia, presso il porto turistico. Allo stand avremo tutte le nostre pubblicazioni e si terrà un incontro con Claudio Conti, autore de L’amico francese. Nel prossimo futuro abbiamo in programma di realizzare un festival di letteratura e alcuni eventi di promozione culturale con musica ed enogastronomia. Il programma e gli obiettivi sono importanti, vi invito a seguirci su facebook e partecipare attivamente.
Certo! Il sogno riguarda un progetto semplice e importante: portare in libreria i piccoli editori e i loro autori. A settembre 2014 il sogno inizierà a prendere forma.
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Sicuramente pieni di entusiasmo. Auguro che realizzino il loro sogno ^^
Come autore, pur avendo avuto esperienze con altri editori “titolati” ho scelto di pubblicare i miei due ultimi romanzi con al Watson e il suo giovane e intraprendente editore: mi sono trovato benissimo! Penso che faremo insieme un ottimo lavoro.
Silvio
Ho appena firmato un contratto con loro per la pubblicazione del mio primo romanzo e finora i feedback sono assolutamente positivi!
Auguro ad entrambi un buon successo 🙂
Ho pubblicato un romanzo con la Watson Edizioni, un’esperienza finita molto male, mai ricevuto un pagamento, l’editore tutto fare non risponde più al telefono, ho chiesto e ottenuto alla fine la scissione del contratto, per non parlare della precaria o del tutto carente distribuzione. In base alla mia personale esperienza la sconsiglio vivamente.