Il compito di una casa editrice, piccola o grande che sia, è quello di cercare nell’oceano letterario degli autori, senza esperienza o di un certo calibro, che siano davvero capaci di fare buona letteratura. Al giorno d’oggi nel mercato editoriale italiano, che a detta dei sondaggi muore pezzo per pezzo di anno in anno, il lavoro delle case editrici è fondamentale, come è fondamentale il rapporto che si instaura tra scrittore ed editore. L’intervista di questa settimana è stata fatta alla Borelli Editore, casa editrice relativamente giovane che si è dimostrata sì disponibile a rispondere alle nostre domande ma che l’ha fatto con risposte asciutte; l’impressione è quella di un annoiato editore che risponde per inerzia a un questionario obbligatorio. Intendiamoci, un breve e semplice no a volte è più che sufficiente ma essendo gli editori il cardine del mercato editoriale, da che mondo è mondo, dovrebbero essere proprio loro, in qualità di giudici aventi la facoltà di bocciare o promuovere un romanzo, a spronare gli autori alla disperata ricerca di una casa editrice.
Risposte scialbe, sgrammaticate, alcune con poco senso logico che necessitavano di un ritocco.
Ecco i consigli – se così si possono chiamare – della casa editrice Borelli, che ha fatto di tutto per non essere ricontattata da noi di LandeIncantate, rispondendo con malcelata noia.
Un’unica realtà editoriale.
Nel 1986.
Molti, Premi letterari, film tratti da nostri romanzi eccc.
Letteratura femminile e politica.
Le due, sempre + digitale. (Ndr: ??)
Non cacciamo!
La scrittura…
Imparare a scrivere e cercare l’editore giusto per quello che lui scrive.
No.
No.
L’editore non si fa pagare, il falso editore a volte si.
Non lo so. (Ndr: Il che, detto dal rappresentate di una casa editrice, fa riflettere)
La nostra pagina web con le ns edizioni www.borellieditore.it.
Vendere di un titolo 100 mila copie al momento il maggior successo ha venduto 55mila.
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