La parola, come da titolo, questa settimana va alla Alcheringa Edizioni. Un punto di vista interessante il loro, non solo perchè si tratta di una casa editrice piccola e a conduzione familiare ma anche e soprattutto per il modo di vedere il mondo editoriale che hanno i gestori; un modo di vedere che, per quel che vale, condivido in pieno e sottoscrivo. La Alcheringa è molto attiva e il suo operato si ramifica verso ogni angolo della letteratura, basta dare un’occhiata al catalogo della casa editrice per rendersene conto. Una casa editrice che, al contrario di molte di cui ci siamo occupati nelle settimane precedenti, motiva gli esordienti evitando non solo di dare i soliti consigli triti e ritriti, di cui ormai non sappiamo proprio cosa farcene, ma che cerca di indirizzare i possibili autori verso un modo di fare editoria lontano dal self-publishing, spesso visto come un modo di gonfiare il proprio ego tenendosi alla larga da rifiuti a volte costruttivi, e dall’editoria a pagamento, che rimpingua le tasche di soggetti che hanno poco interesse a pubblicare buona letteratura. Se siete alla ricerca di una casa editrice piccola, forse un po’ cristallizzata in una posizione da cui è difficile scollarsi ma con una grande voglia di fare e sempre pronta alle esigenze dell’autore, la Alcheringa fa al caso vostro.
Alcheringa Edizioni è una casa editrice che vuol realizzare il sogno di coloro a cui piace scrivere. Non per niente l’Alcheringa è il “tempo del sogno” degli aborigeni australiani, quel tempo mitico della creazione in cui si è svolta la storia del mondo espressa e creata tramite i gesti, i canti e le parole dagli Spiriti Antenati. Allo stesso modo Alcheringa Edizioni si propone di usare la scrittura come sogno di creazione.
Ufficialmente, nel suo aspetto di editore Alcheringa è nata il 4 aprile 2013, quando abbiamo messo in rete il minisito che avevamo preparato e abbiamo fatto l’iscrizione del marchio editoriale al registro ISBN degli editori, ma in realtà lavoriamo nel campo dell’editoria e della stampa da più di trent’anni. Alcheringa Edizioni per il momento è gestita a livello familiare. In questo periodo purtroppo il mondo dell’editoria non vive un periodo florido, la crisi si sente anche nel nostro settore e non possiamo permetterci del personale esterno.
In un anno e mezzo di attività editoriale, abbiamo ricevuto quasi 600 manoscritti. Ne abbiamo valutati più di 400 e abbiamo scelto fra questi 17 titoli già editi, ma ce ne sono in cantiere almeno un’altra decina che vedranno la luce da qui a dicembre.
Non abbiamo fatto una scelta specifica di genere. Abbiamo deciso di leggere un po’ tutto e crearci un catalogo variegato per catturare un bacino di lettori il più ampio possibile. Non vogliamo essere una casa editrice di nicchia. Se reputiamo un testo all’altezza di essere pubblicato, non ha importanza l’argomento, ci sarà di sicuro una collana pronta a ospitarlo. L’aspetto fondamentale è che il tema sia interessante e ben trattato.
Una bella domanda. Provenendo dalla stampa classica, siamo affezionati alla pubblicazione cartacea. Per noi il libro è rappresentato dal profumo della carta e dell’inchiostro, anche se oggi la stampa cartacea non si fa più con il vecchio sistema offset, infatti si ricorre alla stampa digitale che permette una produzione graduale dei libri senza un ingente investimento iniziale che, con la crisi che c’è, sarebbe proibitivo. Ci rendiamo conto però che l’ebook ha il suo mercato e presto anche i nostri libri avranno la possibilità di essere letti su e-reader.
Uno scrittore quando pubblica spera di vendere milioni di copie. Noi siamo alla ricerca di uno scrittore così! La nostra naturalmente è una battuta, lo sappiamo che è un sogno, ma mai mettere limiti alla provvidenza, nel frattempo siamo alla ricerca comunque e sempre di testi di qualità con storie avvincenti che coinvolgano il lettore.
Pensiamo che la storia sia importante, prima di tutto, ma la prima cosa che ci colpisce, affrontando una lettura è lo stile e soprattutto il ritmo. Ci sono testi scritti molto bene, ma che dopo venti pagine già ti hanno annoiato e quando valutiamo, quindi, lo facciamo pensando a noi non solo come editori, ma anche come possibili lettori.
Lo sappiamo che la speranza di tutti è fare successo, ma è difficile muoversi in questa giungla. Ciò che consigliamo agli scrittori è di mettersi sempre in discussione, di non considerarsi mai arrivati. Un buon corso di scrittura creativa, anche se si è già bravi, non fa mai troppo male. Comunque sempre a portata di mano un buon vocabolario, consultarlo non è una vergogna.
Da parte nostra per il momento solo qualche iniziativa antologica, senza tassa di partecipazione e senza obbligo di acquisto del libro. Pensiamo che sia un modo per dare visibilità a tanti bravi autori. Però scrivere un racconto è diverso dallo scrivere un romanzo: per esempio, di uno stesso autore ci è capitato di rifiutare il romanzo, ma di accettarne invece un racconto.
Noi in genere chiediamo l’opera completa. Non sempre avremmo scelto un romanzo dalla lettura di un capitolo o due, invece andando avanti poi ci è piaciuto. Per quanto riguarda il lavoro insieme con l’autore invece, l’editing che facciamo sui testi non è un lavoro a senso unico. Si fa insieme, di comune accordo, motivando le scelte.
Di lasciar perdere. Chi viene pagato non ha interesse a valutare. Non gli importa della qualità del testo, dei refusi, o se la storia non regge. Probabilmente non fa neppure editing. Ci mette la faccia come noi perché scrive il nome dell’editore in copertina, ma poi non ha interesse a farsi pubblicità e soprattutto non ha bisogno di vendere il libro: lui ha già guadagnato fin dall’inizio, facendosi pagare dall’autore.
Noi pensiamo di no, anche se è un modo per l’autore di farsi conoscere. C’è da dire che ci sono capitati manoscritti di autori autopubblicati e li abbiamo scartati: purtroppo i testi non sono mai perfetti, pensiamo che ci sia sempre bisogno di un editing professionale prima di pubblicarli, anche quando si decide di farlo in proprio. Ma gli autori non sempre si affidano a un professionista. Se pensano di autopubblicarsi, dovrebbero farlo.
Faremo la solita iniziativa antologica per il Natale. Stiamo preparando il tema da dare a chi avrà voglia di partecipare.
Pensiamo che il sogno di tutti i piccoli editori sia scovare il talento, che dia una bella visibilità a entrambi. In ogni caso continuiamo a lavorare sempre con impegno, sempre alla ricerca di bravi autori, perché ce ne sono tanti che meritano veramente e che hanno cose da dire. Noi li prendiamo per mano, e insieme coltiviamo il sogno nel cassetto di entrambi: e magari non nasceranno solo erbacce, ma tanti bei fiori profumati, pronti per essere colti dai lettori.
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