Eccoci nuovamente all’appuntamento con la rubrica “Il Tempo e l’Inchiostro” che, come già detto, è ispirata a WWW Wednesday e quindi rispondiamo alle solite tre domande:
What did you recently finish reading? Che cosa hai appena finito di leggere?
What are you currently reading? Che cosa stai leggendo in questo momento?
What do you think you’ll read next? Che cosa pensi di leggere dopo?
Che cosa hai appena finito i leggere?
Ho appena finito di leggere Under di Giulia Gubellini, di cui però non vi anticipo nulla delle mie opinioni visto che ho scritto già una recensione con le mie impressioni che presto sarà pubblicata
Italia, 2025. Quando Alice si risveglia in una cella dal soffitto basso e le pareti strette, in sottofondo l’urlo di una sirena, salta in
piedi sulla branda, con il cuore che le martella nel petto. Quando poi la voce metallica di un altoparlante le ordina di dirigersi verso la Sala Comune, si accorge di non essere sola: insieme a lei ci sono altri dodici ragazzi, i detenuti dei Centri Rieducativi più pericolosi del Paese. L’ultima cosa che ricorda, Alice, è la protesta a Città 051 contro l’Autorità Provvisoria, che controlla la politica, e il blindato nero in cui è stata trascinata insieme ad Andrea, il ragazzo che le piace. Non avrebbe mai immaginato di risvegliarsi in un bunker tra le Alpi, è certa di essere stata rinchiusa lì per errore. Divise grigie e cibo in scatola, un orologio arancione al polso, il tempo nel bunker sembra non passare mai in attesa delle 17, ora in cui ogni giorno due Sfidanti sono chiamati a lottare all’ultimo sangue nella Gabbia. Per Alice è subito chiaro che là sotto, anche se hai sedici anni, non hai diritto di avere paura e nemmeno di innamorarti. Perché dentro Under, il reality show della morte di cui è cavia insieme ai compagni, si sopravvive solo uccidendo. Ma anche nella prigione più terribile puoi scoprire chi sei e cambiare le regole. Insieme, ribellarsi è possibile, e il gioco al massacro può trasformarsi in rivoluzione…
In parallelo con Under ho letto anche il romanzo di Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte, rossa come il sangue, incursione nel mondo “bianco o rosso” dell’adolescenza.
Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie protetta che speri si estingua definitivamente”. Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c’è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l’assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell’amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l’ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.
Che cosa stai leggendo in questo momento?
Ho appena cominciato a leggere Inferno il primo volume della trilogia Canti delle terre divise di Francesco Gungui. Anche questo è una distopia come Under sembra che mi stia affezionando a questo genere, non l’avrei mai detto.
Se sei nato a Europa, la grande città nazione del prossimo futuro, hai due sole possibilità: arrangiarti con lavori rischiosi o
umili, oppure riuscire a trovare un impiego a Paradiso, la zona dove i ricchi vivono nel lusso e possono godere di una natura incontaminata. Ma se rubi o uccidi o solo metti in discussione l’autorità, quello che ti aspetta è la prigione definitiva, che sorge su un’isola vulcanica lontana dal mondo civile: Inferno. Costruita in modo da ricalcare l’Inferno che Dante ha immaginato nella “Divina Commedia”, qui ogni reato ha il suo contrappasso. Piogge di fuoco, fiumi di lava, gelo, animali mostruosi: gli ingranaggi infernali si stringono senza pietà attorno ai prigionieri che spesso muoiono prima di terminare la pena. Nessuno sceglierebbe di andare volontariamente a Inferno, tranne Alec, un giovane cresciuto nella parte sbagliata del mondo, quando scopre che la ragazza che ama, Maj, vi è stata mandata con una falsa accusa. Alec dovrà compiere l’impresa mai riuscita a nessuno: scappare con lei dall’Inferno, combattendo per sopravvivere prima che chi ha complottato per uccidere entrambi riesca a trovarli… Il primo romanzo di una trilogia fantasy.
Che cosa pensi di leggere dopo?
Continuerò con i libri della trilogia dei Canti delle terre divise e magari alternerò con qualche non di genere, ho in mente Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcìa Màrquez e L’ultima riga delle favole di Massimo Gramellini.
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