Cosa ho letto?
Cosa sto leggendo?
Cosa leggerò?
Eccomi qui a rispondere alle tre fatidiche domande della rubrica “Il tempo e l’inchiostro”. Se il tempo non ci vola via prima di quanto io non voglia, intingo la piuma nell’inchiostro e inizio a scrivere.
Non ridete, l’ho letto davvero!
Pippi (canticchia): Ma voi riderete per quello che farò!
Quando Pippilotta Viktualia Rollgardina Succiamenta Efraisilla Calzelunghe arriva a Visby, per andare ad abitare a villa Villacolle, il paese non sa che dire, né che fare. Insomma, è una bambina tutta sola.
Quello che vedono gli adulti non è ciò che vede la vivace bambina dalle trecce sporgenti: con lei vivono infatti il signor Nilson e il suo cavallo bianco a pois neri.
Anche due bambini, i figli dei vicini di Pippi, sono stupiti. Ben seguiti dai genitori non hanno mai vissuto un’avventura, ma a questo con Pippi c’è certamente un rimedio. Scoprono nell’eccentrica bambina una grande forza e coraggio da vendere, una bambina che la parola “preoccuparsi” non la conosce e sconvolgerà non poco la vita di Tommy e Annika.Pippi Calzelunghe, Astrid Lindgren
Nella mia biblioteca scolastica c’era solo un’edizione tre in uno: Pippi Calzelunghe, Pippi a bordo e Pippi sull’isola di Taka-Tuka
Non ho mai letto libri seguendo gli autori che li scrivevano per poter ampliare in meno tempo possibile tutto il vocabolario che riuscivo a farmi stare in testa. Tuttavia per Astrid Lindgren feci un’eccezione: nel giro di un anno avevo letto tutti i suoi libri più belli: Pippi Calzelunghe, I fratelli Cuordileone, Ronja figlia dei Ladri, Mio il mio Mio, E’ sempre Michel!, Madita e I bambini di Büllerbü. Premetto che non tutti sono Fantasy, anzi, piuttosto il contrario, solo tre dei titoli citati rientrano appena nel mondo della fantasia. Ma certamente sono tutti quanti gran belle letture per l’infanzia.
Iniziai a leggere con Harry Potter, in italiano, ma uno dei primi libri Fantasy in tedesco fu proprio quello dell’immagine più calzante del mondo dell’infanzia, la piccola e grandiosa Pippi Calzelunghe.
In tedesco molti libri vengono stampati su carta spessa, così che persino Pippi come lettura poteva fare paura – non a me, che a otto anni afferravo senza alcun pregiudizio libri dalle immagini bianco e nero, di solito un libro occupava ben più spazio del mio astuccio in cartella.
Parlo di questa bambina lentigginosa con molto affetto, per me è stata fonte di molte risate, anche al buio con la torcia, nascosta sotto le coperte, e una compagna fedele nello spiazzo della scuola durante le ricreazioni. Se ho un briciolo di umorismo, credo di doverlo a lei.
Ecco sono qui, Pippi Calzelunghe così mi chiamo
I creo il mondo mio, in qualsiasi modo piace a meCanzone di Pippi, incrocio fra versione italiana e tedesca
Su una scogliera sopra al Reno sta seduta una bimba, rinchiusa in una roccia. Solo Ailis, che sta impratichendosi nel mestiere del fabbro della corte, conosce l’oscuro segreto attorno alla prigioniera.
Quando la sua migliore amica Fee cade nell’incanto della bimba, Ailis sa di essere l’unica capace di impedire irreparabile, perché i canti di Loreley potrebbero trascinare l’intero paese nel disastro. La pericolosa strada di Ailis s’intreccia immediatamente nel mondo dei cantastorie…Loreley, Kai Meyer
Devo dire che l’ho comperato più che altro perché costava poco e dovevo un favore alla proprietaria del negozio di seconda mano, tuttavia nel corso di poche pagine sono rimasta agghiacciata, assieme alla giovane Ailis, davanti alla prigione di Loreley. E non vedo l’ora di lasciare questa “regione” del fantasy al più presto, parlando in termini fantaciclopedici.
Che sia una creatura pericolosa si capisce solo più avanti, passando al punto di vista di Fee, che vede l’amica sempre più distante e nervosa, e quando Ailis cerca di capire da sola quell’avvenimento nel proprio passato, andando a cercare la prigioniera bambina.
Non ho ancora finito di leggere il libro, ma le parole innocue di Loreley risuonano nella mia mente come una minaccia. L’immagine che Kai Meyer dà alla piccola Loreley è inquietante, specialmente messa nelle labbra di un’essere che all’apparenza è così innocente, una bambina. Ve ne darò un assaggio.
Quando ritirò la mano, sulla punta del suo indice scintillava una goccia di sangue. Non faceva male, (…). “Sanguini”, affermò la bambina, ma non v’era traccia di preoccupazione nella sua voce, giammai di colpevolezza.
Ailis portò il dito alle labbra e succhiò. (…) “Sanguini”, disse la bambina di nuovo, ora con voce più imperativa, in un sussurro. I suoi occhi si fecero due fessure, inclinò la testa verso l’alto e respirò rumorosamente. (…)
Ailis ritirò la mano dalle labbra e fece una smorfia: “Già, sembrerebbe di sì”, sentenziò irritata.
Un vago sorriso sorvolò i tratti del viso della bambina, ma avrebbe potuto essere allo stesso modo l’ombra di una nuvola: “Non dicevo il dito”, sibilò, che quasi non si sentiva.
Ailis inclinò la testa: “Come hai detto?”
“Non il dito”
Non sono ancora giunta al punto in cui Fee si lascia ammaliare – ma certamente è controproducente che Ailis continui ostinatamente a starsene per conto suo, che sia costretta a mantenere il segreto del suo passato o no.
Un’altra cosa che mi spinge a leggere questo libro? forse perché abito nel paese dove nasce il Reno e conosco sin dalla nascita le terribili leggende della misteriosa sirena sulla scogliera…
Nascerà chi sparirà dal mondo per tre stagioni della vita
Lo riciniscerai dall’impronta del fuoco (…)
In suo nome verrà infranto un voto
In suo nome diverrà sacro un giuramento.Il principe del drago, volume primo, Chiara Piunno
Ammetto sin da subito che le storie dei giuramenti mi hanno sempre attratta, per la sola personale convinzione che un giuramento infrangibile non esista. Anzi: sostengo persino che ogni giuramento si ritorce contro le persone che l’hanno fatto.
Volevo leggerlo per scoprire mano a mano gli autori che sono sulla nostra pagina autori e giustamente sulla mia neverending-list è finita per prima Chiara Piunno, che, siccome i costi di spedizione erano una cosa inaudita si è offerta di vendermelo di persona. E’ stato davvero un grande onore, Chiara, mi hai fatto felice come un bambino nel paese dei balocchi 🙂
Purtroppo non ho avuto l’occasione di andare in vacanza, ho inviato una delegazione di passaggio per farmelo finalmente recapitare nel remoto buco nero dell’Europa.
Scherzi a parte, sono convinta che mi si prospetti una lettura molto intrigante alla scoperta dei lati buoni e sensibili della Bestia (ricordate la Bella e la Bestia?) e questo mi accattiva ancora di più. Sono profondamente innamorata di qualsiasi personaggio nasconda sotto brutture e cicatrici un animo nobile e pieno di grandi virtù.
Per ora non scrivo altro, abbiamo già due articoli di Lissa che parlano della sua coppia e un’intervista, e, se ci riesco e passo la recensione della redazione, mi piacerebbe dedicare un articolo intero per parlare di entrambi i libri, in attesa del terzo volume.
Se ciò dovesse non essermi concesso, vi torturerò con altri articoli di esempi pratici per riconoscere il sottogenere del libro fantasy che ho fra le mani. 😛
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