L’economia

Quando si crea un’ambientazione fantasy, il realismo è un elemento importante che va calibrato con attenzione. Questo concetto ormai vi sarà ben chiaro.
Per fare sì che il vostro mondo sia realistico, non potrete però sottovalutare il lato economico. Questo elemento è molto vicino a quello politico, a quello razziale e anche a quello storico, ma comunque è bene affrontarlo a sé stante, poiché ci sono alcune particolarità da valutare che possono andare a influire sulla trama del vostro libro.

È innegabile che il denaro sia il motore del mondo. Ciò che lo muove, e il modo in cui esso si muove, influenza da vicino ogni evento.
Quando inserite un regno nella vostra ambientazione, dovete dunque domandarvi di “cosa campa” il tale reame. Nel momento in cui capirete questo, vi si presenteranno molte idee utili che possono essere sfruttate soprattutto in campo militare. Faccio un esempio: se avete deciso che il regno degli uomini vive di scambi commerciali e agricoltura, quando scoppierà la guerra i suoi avversari andranno a colpire le strade in cui si muove il commercio e i campi, perciò potrete raccontare un certo tipo di storia. Se invece il vostro regno è meno evoluto e magari vive soltanto di pastorizia e agricoltura, gli eventi bellici assumeranno contorni molto diversi. Questa può sembrare un’ovvietà, ma lo è molto meno se si guardano ad alcuni casi limite in cui una valutazione affrettata può portare il sedicente scrittore a far avvenire qualcosa di insensato.
Ad esempio, se la vostra città si trova nel deserto e vive quasi esclusivamente di commercio, nel momento in cui vorrete farla attaccare dai nemici di turno, non avrà senso imbastire un assedio in piena regola. Un assedio porta via molto tempo e tantissime energie, inoltre condurlo in un deserto non è certo una cosa semplice. I nemici invece, se vorranno comportarsi in modo astuto, andranno a chiudere le vie di comunicazione alla città, così da bloccarne i commerci. In questo modo per loro la fatica sarà inferiore, ma gli effetti sulla città desertica saranno egualmente drammatici.

Il tipo di economia diversa può andare a caratterizzare anche razze diverse. Nel fantasy classico i nani vivono sempre in enormi città sotterranee. Questo li porta a essere ricchissimi, poiché hanno oro, gioielli e preziosi di ogni tipo, ma per forza di cose hanno anche la necessità di mettere su intensi scambi commerciali, poiché non possono certo mangiare i gioielli. Ecco dunque che un assedio a una città nanica, solitamente difesa alla perfezione, si trasformerà nell’ennesimo blocco dei commerci compiuto dall’esterno.

Queste mie proposte guardano molto al realismo e, in effetti, all’interno di un romanzo potrebbero risultare abbastanza noiose (sicuramente è più avvincente vedere una battaglia all’ultimo sangue, piuttosto che una strada bloccata con dei carri che suonano clacson medievali). Occorre dunque trovare idee per bilanciare il realismo con l’azione, per fare sì che il lettore non si annoi e, al tempo stesso, non si venga a creare una trama illogica.
Tornando all’esempio dei nani e del blocco commerciale, sarà dunque molto più sensato scatenare l’azione grazie a una sortita dei nani che, una volta isolati nella loro città sotterranea senza più viveri, usciranno allo scoperto per liberare le vie di comunicazione. In questo modo sarà preservato il realismo e al tempo stesso servirete al lettore una bella scorpacciata di violenza.
Al contrario, mostrare gli assedianti che all’improvviso decidono di buttare giù la porta e scendono nelle profondità per scovare i nani, a prima vista potrebbe sembrare avvincente, ma si dimostrerà decisamente sconveniente per questi avversari, poiché essi rischieranno di perdere tutto il loro vantaggio scendendo a combattere nella tana del nemico.

Ecco dunque come l’economia va a influenzare in modo diretto gli eventi, soprattutto bellici, del vostro romanzo. Riflettere con attenzione su queste cose può condurvi a delle svolte di trama ben diverse dal solito “assedio di orchi alla capitale” e renderete così la vostra storia qualcosa di particolare e innovativo.

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Ha scritto il suo primo libro all'età di otto anni (un'orribile copia di Jurassic Park) e da allora non ha più smesso di sprecare inchiostro, nel tentativo di emulare i suoi inarrivabili punti di riferimento. Collabora con alcuni siti di interesse letterario, oltre a questo blog. Ha affrontato i misteri dell'autopubblicazione, alcuni premi letterari e una piccola pubblicazione in cartaceo, ma continua a scrivere continuamente per raggiungere il suo vero obbiettivo: scrivere continuamente.
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