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Le visioni oniriche e simboliche di Salvador Dalì

Salvador Dalì è il pittore che probabilmente incarna al meglio, nella forma e nella sostanza, il modello dell’artista fantastico.

Geniale nelle sue teorie d’arte e nelle sue abilità artigianali, sconcertante nei suoi soggetti e nelle sue prospettive, Dalì si presenta come un artista poliedrico capace di tutto. Egli aderì al movimento culturale surrealista e nelle sue opere proiettava le sue visioni oniriche e il pensiero subcosciente tramutandoli in una visionaria pseudo-realtà.

Il surrealismo si diffuse nella cultura del Novecento  coinvolgendo tutte le arti visive, compresi la  letteratura e il cinema.

Esso ebbe come principale teorico il poeta André Breton, il quale, influenzato dalla lettura de “L’interpretazione dei sogni” di Freud del 1899,  arrivò alla conclusione di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui il sogno e l’inconscio avessero un ruolo fondamentale in una società moderna in cui questi aspetti della psicologia non erano trattati con la rilevanza che meritavano. Il surrealismo si basa quindi sul valorizzare l’inconscio e tramutarlo in  libere parole, pensieri e immagini senza freni inibitori e scopi preordinati.

Nel suo lavoro Dalí si è ampiamente servito dei simboli. Quelli maggiormente utilizzati sono, ad esempio, gli “orologi molli” apparsi per la prima volta in “La persistenza della memoria“. Essi  si riferiscono alla teoria della relatività di Einstein secondo la quale il tempo è relativo e non qualcosa di fisso. Durante una calda giornata di agosto Dalì, vide un pezzo di formaggio Camembert che si scioglieva e gocciolava e fu così che trasse ispirazione per i suoi orologi molli.

Un altro simbolo che compare ne “La persistenza della memoria” è la formica, che rappresenta la morte, la decadenza e uno smisurato desiderio sessuale;

La Persistenza della Memoria, Salvador Dalì - Lande Incantate

La persistenza della memoria – olio su tela -1931

Quella dell’elefante è un’altra delle immagini ricorrenti nelle opere di Dalí.

Nelle sue opere gli elefanti diventano esseri goffi, rappresentati con  le zampe sottili e fragili.  Essi  creano un senso di irrealtà e  rappresentano la distorsione dello spazio. L’elefante sostiene un obelisco e simboleggia la sessualità.

“Dipingo immagini che mi riempiono di gioia, che creo con assoluta naturalezza, senza la minima preoccupazione per l’estetica, faccio cose che mi ispirano un’emozione profonda e tento di dipingerle con onestà”.

Le Tentazioni di Sant'Antonio, Salvador Dalì - Lande Incantate

Le tentazioni di Sant’Antonio – Olio su tela – 1946

L’uovo è un’altra delle immagini tipiche di cui si serviva Dalí. Esso indica il periodo prenatale e intrauterino, ed è simbolo della speranza e dell’amore. L’uovo compare, ad esempio, ne “La metamorfosi di Narciso“.

metamorfosi Di Narciso, Salvador Dalì - Lande Incantate

La metamorfosi di Narciso – Olio su tela – 1937

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