La simbologia della sirena nell’arte va di pari passo con la mitologia e i racconti fantastici.
Essa trova il suo spazio nell’arte fin dai tempi dell’antica tradizione greca e romana, nelle quali inizialmente le sirene furono rappresentate come esseri di sesso femminile inizialmente dotate di ali, con un volto seducente e un corpo statuario, seni ben fatti, fianchi espansi, cosce tornite che, a partire dal ginocchio, divenivano arti e zampe di volatile. Il ruolo di queste creature era legato all’Ade perchè, con i loro canti melodiosi, rinfrancavano le anime che si accingevano ad entrare nell’Aldilà. Avevano quindi un ruolo inquietante, ma in un certo senso positivo.
Nel Medioevo cristiano, probabilmente in seguito alla fusione di queste figure con miti analoghi provenienti dai mari dell’Europa settentrionale, le sirene non vennero rappresentate più con le ali e le zampe d’uccello, ma con la coda di pesce. Questo mutamento iconografico si impose quasi certamente per differenziare queste creature, che divennero poi mostruose, dagli angeli che, a partire dal III secolo, furono rappresentati nella forma che ben conosciamo.
La simbologia delle sirene ebbe infatti diverse oscillazioni con il mutare delle tradizioni e delle leggende.
Virgilio cantava nell’Eneide: “Iamque adeo scopulos Sirenum advecta subibat difficilis quondam multorumque ossibus albos“.. ” e già (la nave) si appressava agli scogli delle Sirene, un tempo rischiosi e biancheggianti per le molte ossa “. Si credeva infatti che attraverso le loro melodie incantatrici, le sirene attiravano i naviganti, portandoli a sicura rovina. Molto probabilmente il mito s’era sviluppato attorno ai gridi di colonie di gabbiani che, alla distanza, sembravano canti di donna, all’interno dei quali era possibile immaginare qualche parola.
Secondo queste leggende infatti, esse sono state ritratte e scolpite nei capitelli delle colonne presenti nelle maggiori cattedrali romaniche, a ricordo del male e del peccato che sono sempre in agguato sotto forme seducenti, una lotta tra il bene e il male.
Nella fiaba Ottocentesca invece la sirena assume una connotazione positiva, grazie anche al racconto di Andersen “La sirenetta” che incarna il simbolo dell’amore romantico. Una rappresentazione chiara di questa nuovo modo di interpretare la sirena è la più famosa statua di Copenaghen (1913) che si affaccia sul porto della città, rappresenta la sirenetta che attende l’arrivo del suo vero amore.
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