L’architettura

Dopo gli eventi storici e i linguaggi, un modo per caratterizzare ancor meglio le popolazioni della vostra ambientazione è ideare un’architettura particolare per ognuna di esse. Per fare ciò non dovete essere degli autentici architetti (anche se in tal modo guadagnereste molto di più che come scrittori), ma dovete comunque studiare un po’ di costruzioni risalenti al periodo storico a cui si può accostare la vostra ambientazione. Se è il medioevo, potete guardare le varie tipologie di castelli e scoprirete così che non sempre tutto è scontato come si crede. I castelli squadrati (che potremmo definire classici) con le merlature, le mura e il mastio sono in realtà una tipologia di costruzione tipicamente italiana e centroeuropea. Se guardiamo quelli tedeschi scopriamo invece delle strutture molto più elevate in altezza, con tetti spioventi e guglie, costruzioni più vicine a quelle definibili come “fiabesche” (non a caso i fratelli Grimm erano tedeschi). Se arriviamo poi in Spagna, troviamo invece delle tipologie di fortezza dalle curve molto più morbide, con una chiara influenza araba e musulmana. Per non parlare poi di Cina e Giappone, dove le costruzioni assumono caratteristiche completamente diverse da quelle europee.
Nel vostro fantasy dovrete ragionare allo stesso modo. Ogni popolazione deve avere una propria caratteristica architettonica e più i popoli sono distanti tra loro, maggiori saranno le differenze che li separano. Se prendiamo come esempio il fantasy classico ci rendiamo conto che nella nostra mente si è già depositato un preconcetto architettonico per tutte le razze “base”. Gli uomini costruiscono dunque castelli europei, in stile italo-francese, più raramente tedesco; i nani vivono sottoterra e hanno uno stile molto spigoloso e squadrato, molto attento alle dimensioni (più vaste possibili, forse per compensare la loro altezza?), ma poco al gusto estetico; viceversa gli elfi ergono strutture leggere, forse accostabili al gotico inglese o a diramazioni naturali, in ogni caso stracolme di dettagli minuti e sottili; infine gli orchi, o i “cattivi” in generale, hanno invece un’architettura colma di punte, lance, spuntoni, lame e altri dettagli assolutamente inutili, ma che richiamano alla mente un ambiente infernale (da non dimenticare che usano solo pietra nera).
Come vedete il fantasy classico ha ormai creato una propria tradizione delle strutture architettoniche per ogni popolo, ma se volete costruire un’ambientazione che sia realmente innovativa e personale, sarebbe bene inventare delle caratteristiche diverse dalle solite, oppure giustificare quest’ultime in modo completamente nuovo e geniale (questa seconda possibilità è ben più difficile da raggiungere di quanto sembri).
È pur vero che l’architettura del fantasy classico riprende le proprie caratteristiche dalla mitologia norrena, pertanto ha una tradizione non indifferente alle spalle e nel copiarla non ci si sta semplicemente ispirando a Tolkien, ma a tradizioni ben più antiche e radicate. Un buon modo per “ricreare” il vecchio potrebbe quindi essere quello di studiare con cura i nani e gli elfi della mitologia e cercare di rileggerli in una chiave contemporanea, dunque in modo diverso da come fece Tolkien a suo tempo.
Per andare sul sicuro e non incappare in “copie” è comunque consigliabile inventare popoli e architetture da zero, spremendo soltanto la propria testa, dal momento che la tradizione nordica è stata già sfruttata in ogni modo possibile.
Per ragionare sulle vostre personali strutture, potete (anzi dovete) sfruttare la solita “logica interna”. Domandatevi dove vive un popolo e che materiali ha a disposizione, e da lì potrete immaginare vari tipi di costruzioni. Una razza che vive tra i boschi sicuramente farà un grande uso di legno, magari intagliato finemente, oppure al contrario potrebbe considerare gli alberi sacri, per cui non userà in alcun modo il legno e vivrà in capanne di fango o di sole rocce, così da evitare di infastidire la vegetazione. Si potrebbe inventare una cultura che crea solo strutture piramidali, o cilindriche, o che magari vive in torri altissime, tanto capienti da ospitare interi villaggi. Insomma, date libero sfogo alla fantasia, badando soltanto a non creare cose insensate.
Ad esempio, se nel vostro mondo è molto presente la magia, badate bene al tipo di strutture difensive che inventate. Se esistono migliaia di maghi che possono buttare giù un muro con un soffio, probabilmente sarà stato inventato da molto tempo un tipo di barriera che resiste a quel tipo di incantesimo, perciò un “muro normale” non lo si vedrà quasi mai, dal momento che non avrebbe senso in un posto del genere.
Ora fate voi.

P.S. Ho notato un evidente aumento di parentesi e miei commenti all’interno dell’articolo. Sto invecchiando. Sembro un pensionato che va guardando le ambientazioni in costruzione.

(1723)

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Ha scritto il suo primo libro all'età di otto anni (un'orribile copia di Jurassic Park) e da allora non ha più smesso di sprecare inchiostro, nel tentativo di emulare i suoi inarrivabili punti di riferimento. Collabora con alcuni siti di interesse letterario, oltre a questo blog. Ha affrontato i misteri dell'autopubblicazione, alcuni premi letterari e una piccola pubblicazione in cartaceo, ma continua a scrivere continuamente per raggiungere il suo vero obbiettivo: scrivere continuamente.
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