“Cosa… fare di loro cosa?”
“Tutto quello che si vuole. Si ha il potere su di loro. E nulla da maggior potere sugli uomini che la menzogna. Perché gli uomini, figliolo, vivono di idee. E quelle si possono guidare come si vuole. Questo potere è l’unico che conti veramente. Per questo anche io sono stato dalla parte del potere e l’ho servito, per avere la mia parte, anche se in un modo diverso da come potete fare tu e i tuoi simili.”
Dialogo tra Atreiu e Mork, capitolo IX “La città dei fantasmi”
La storia infinita (Die unendliche Geschichte, titolo originale) è un romanzo fantastico dello scrittore tedesco Michael Ende, pubblicato a Stoccarda 1979 è tradotto in tutte le principali lingue del mondo.
LA TRAMA
Bastiano Baldassare Bucci è un bambino che dopo la morte della madre e per sopperire alla lontananza del padre, sempre molto impegnato con il lavoro e con il quale non riesce più a comunicare, si rifugia nella lettura, divorando storie, leggendo di avventure e di eroi. Un giorno, per sfuggire ai suoi perfidi compagni di scuola, si nasconde nel negozio di antiquariato di Carlo Corrado Coriandoli e tra la mole di volumoni accatastati ovunque, gli occhi di Bastiano si posano su un libro dall’aspetto prezioso. Sulla copertina, in un ovale formato da due serpenti che si mordono la coda, il titolo è scritto con caratteri strani: La Storia Infinita. Bastiano viene colto dalla bramosia di leggerlo. Deve averlo. Approfittando della disattenzione del signor Coriandoli impegnato in una telefonata, prende il libro e fugge. Raggiunta la scuola corre in soffitta e nella quiete comincia a leggere, pagina dopo pagina, segue le avventure del protagonista Atreiu nelle terre di Fantàsia, fino a scoprire che il libro parla anche di lui, che egli stesso è un personaggio de La Storia Infinita.
Una delle caratteristiche di questo romanzo è che è un metalibro, vale a dire che è un libro che parla di un altro libro al suo interno, narra una storia che contiene un’altra storia, la trama è costruita proprio sulla metalettura e dall’intreccio della storia di Bastiano (Bastian nell’edizione tedesca) nel mondo reale e di Atreiu (Atreyu nell’edizione tedesca) nel mondo di Fantàsia. Ne La Storia Infinita il lettore insieme a Bastiano compie un viaggio epocale e incantevole, in cui realtà e immaginazione sono legate indissolubilmente, in cui chi legge diventa sia creatore che creatura del romanzo. Dove quel velo che separa il lettore dalla storia si fa sempre più labile fino a diluirsi completamente quando Bastiano entra in Fantàsia. Il Regno di Fantàsia non ha confini,come l’immaginazione, sarebbe impossibile disegnarlo su mappa, popolato da creature straordinarie, per citarne alcune: Mordiroccia, il Drago della Fortuna (Fucùr, divenuto poi Falkor nella trasposizione cinematografica), il Fuoco Fatuo Blubb, Gmork (Mork nell’edizione italiana, lupo feroce dagli occhi verdi), Graogramàn (La Morte Multicolore, la creatura più terribile del mondo di Fantàsia) e poi c’è il Nulla che più che una creatura è un’entità che minaccia Fantàsia. Il Regno di Fantàsia è legato alla vita di chi lo governa, L’Infanta Imperatrice, che non esercita il suo potere seguendo il clichè classico del Re o della Regina con eserciti al seguito, lei semplicemente esiste, è eterna, per sempre bambina, nessuna delle creature di Fantàsia oserebbe mai minacciarla, anzi tutti la amano anche non avendola mai vista, perché a lei è legata l’esistenza di Fantàsia stessa. L’Infanta Imperatrice dona ad Atreiu il suo ciondolo, l’Auryn (“Splendore”rappresentato anche sulla copertina del libro trovato da Bastiano, i serpenti intrecciati che si mordono la coda), affinché lo protegga nel sua missione di salvare Fantàsia dal Nulla, alcune creature malefiche alla sola vista dell’Auryn fuggono (alcune, non tutte).
Edizione bicolore con capilettera
LA STRUTTURA
Il romanzo è diviso in 26 capitoli che corrispondono al numero delle lettere dell’alfabeto tedesco, questi sono contrassegnati da capolettera che richiamano alla tradizione delle miniature medievali, oltre che a essere dotati di una numerazione a cifre romane e ad avere un titolo. La numerazione dei capitoli per lettera ricorda la struttura dell’Iliade e dell’Odissea entrambe numerate secondo l’alfabeto greco. Solo il primo capitolo è senza titolo, il romanzo si apre in un modo curioso,la prima cosa che si legge è : otairauqitnA ilodnairoC odarroC olraC eralotiT (Titolare Carlo Corrado Coriandoli Antiquariato), la scritta sul vetro della bottega del sig. Coriandoli come se si guardasse dall’interno. Per guidare ulteriormente il lettore ad orientarsi nei diversi piani spaziali del romanzo, il libro è scritto in due colori: il rosso per il mondo degli uomini e il verde per il Regno di Fantàsia. Tuttavia alcune edizioni economiche posteriori, non mantengono la caratteristica bicolore e sono stampate tutte con inchiostro nero.
LE EDIZIONI
L’editio princeps, quella originale tedesca (1979) edita per i tipi della Thienemann Verlag fu illustrata, come molte altre successive (non solo tedesche), da Roswitha Quadflieg, questo contribuisce a dare al romanzo un sentore di antico e prezioso, come se fosse già esistito tempi addietro, come se facesse già parte della tradizione letteraria da anni.
Edizioni Italiane
Edizione Longanesi degli anni ’80
Longanesi: 1981 la prima in assoluto in Italia, con traduzione di Amina Pandolfi e i capilettera di Antonio Basoli. Copertina rigida rossa in seta con impressione del titolo e dell’Auryn, il testo è bicolore con i capilettera colorati alternati. Di difficile reperibilità, per collezionisti.
Teadue: 1988, capilettera Antonio Basoli, traduzione Amina Pandolfi, il testo è scritto tutto in nero con la parte riguardante il mondo degli uomini scritta in corsivo, mentre quella del Regno di Fantàsia a carattere tondo.
Corbaccio: prima edizione del 2002 per la collana “Scrittori di tutto il mondo”capilettera Antonio Basoli (ricerca iconografica Rosanna Pavoni), traduzione Amina Pandolfi, in copertina illustrazione di Dan Craig. L’edizione è bicolore come quella originale tedesca.
Salani: per la collana “Biblioteca economica Salani”, brossura.
Edizione Salani:
Edizione Tea:
Edizione Corbaccio:
LE REAZIONI DELLA STAMPA:
“Uno dei romanzi più straordinari che siano apparsi in Europa dopo la guerra.” Le Monde
“La Storia Infinita può anche essere letta come una metafora della letteratura intesa come strumento per cambiare gli uomini e cioè il mondo.” Panorama
“Questo libro sarà per generazioni – per tutte le generazioni di lettori che verranno – una lettura d’obbligo… Una finestra aperta sul regno dei sogni, dell’immaginazione, della letteratura.” Die Zeit
I FILM
La Storia Infinita del 1984 diretto da Wolfgang Petersen, interpretato da Noah Hathaway (Atreyu) e Oliver Barret (Bastian), il suo budget di 25 milioni di dollari ne fece il più costoso film nella storia dell’industria cinematografica tedesca. La colonna sonora fu composta da Klaus Doldinger, dal gruppo jazz Passport in collaborazione con l’italiano Giorgio Moroder. Moroder scrisse insieme a Keith Forsey la canzone del titolo, “The Neverending Story” cantata da Limahl. Lanciata nel 1984 la hit di Limahl subito si piazzò al 4° posto nella classifica inglese e al 6° in quella statunitense.
*Curiosità: Il magico medaglione che porta Atreyu nel film, l’Auryn, è di proprietà di Steven Spielberg che lo custodisce sotto chiave nel suo ufficio.
Tuttavia il film non segue fedelmente il libro, alcuni personaggi non sono stati rappresentati, molto probabilmente per i limitati effetti speciali disponibili nel 1984. La fine del film corrisponde alla metà del del libro, quando Bastian entra in Fantàsia.
Dopo la premiere del film Michael Ende dichiara:
“Auguro la peste ai produttori. Mi hanno ingannato: quello che mi hanno fatto è una sozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico”
Ende cercherà di togliere il suo nome dal film attraverso vie legali ma senza riuscirci.
I due seguiti La Storia Infinita 2 (1990) e La Storia Infinita 3 (1994), con regia e cast diversi, mantengono ben poco dello spirito e degli avvenimenti contenuti nel libro.
Nel 2009 la Warner Bros, ha acquistato i diritti cinematografici e del libro per fare un remake, l’annuncio della produzione che il nuovo film sarà attualizzato all’epoca moderna, con l’ausilio di ingenti effetti visivi, genera aspettative.
MICHAEL ENDE
Michael Ende è nato a Garmisch-Partenkirchen, un comune della Germania situato nel Land della Baviera, ed è cresciuto a Monaco. Ha frequentato la Scuola d’Arte Drammatica di Monaco e ha lavorato come attore per tre anni, ha scritto sketch e chansons. Michael Ende ottiene il successo come scrittore con il libro “Le Avventure di Jim Bottone” pubblicato nel 1960 (nel 1962 viene pubblicato in Italia da Vallecchi con il titolo “Un ferroviere e mezzo”) un romanzo fantasy per bambini. Dal 1970 ha vissuto in Italia dove nel 1972 porta a termine “Momo” romanzo sempre di genere fiabesco, si tratta dell’opera più famosa di Ende dopo “La Storia Infinita”, è stato oggetto di due trasposizioni per il grande schermo:un film nel 1986 e un lungometraggio a cartoni animati nel 2001. Michael Ende ha scritto numerosi libri per bambini e ragazzi, i suoi libri sono tradotti in 40 lingue, la sua opera omnia è stata insignita del Grande premio dell’Accademia Tedesca per Bambini e Ragazzi Volkach (1980) e il Premio dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze (1982). Michael Ende è morto nei pressi di Stoccarda nel 1995.
Difficile classificare questo romanzo di Ende a metà tra un libro per ragazzi e un romanzo di formazione, poiché Bastiano intraprende un viaggio alla fine del quale non sarà più lo stesso bambino entrato nel negozio del signor Coriandoli in un giorno di pioggia. Quel che è certo è che La Storia Infinita rappresenta una delle opere più importanti della letteratura per ragazzi degli ultimi cento anni, una di quelle opere che pone le fondamenta alla formazione di un genere letterario, in questo caso il Fantasy, legato però alla sua forma primigenia e fiabesca. Il capolavoro di Ende ha cambiato le sorti del romanzo fantastico come si presenta a noi oggi. Peccato che sia stato un po’ dimenticato e il motivo di questo articolo è proprio quello di togliere un po’ di polvere dalla copertina, i lettori di fantasy sanno che le cose impolverate e dimenticate di solito si rivelano preziose, non è solo un romanzo per ragazzi ma anche per adulti. Del resto chi non si è mai trovato a vivere in due mondi almeno una volta nella vita?
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Adoro il libro, l’ho letto in lingua originale da bambina e tornerei a Fantàsia in qualsiasi momento! Lo consiglio caldamente!
Io credo di non aver mai lasciato Fantàsia in modo definitivo è semplicemente cambiata, crescendo con me e declinandosi in altri mondi 🙂
Ma l’edizione Salani è bicolore o in bianco e nero? Vi sono i capilettera?
Che io sappia no, ha il testo tutto in nero e suppongo che non abbia nemmeno i capilettera visto che tra i curatori del testo non figura il nome di Antonio Basoli. Se cerchi una bella edizione, bicolore, con capilettera ed illustrata c’è quella della Corbaccio.