Con la morte di re Finwe per mano di Melkor e il saccheggio dei suoi più preziosi tesori, i Silmaril, Feanor giurò vendetta, sfidando non solo “il più possente (e oscuro) degli abitatori di Ea”, ma anche gli stessi Valar che riteneva responsabili dell’accaduto.
Feanor si recò a Tirion, la città dove un tempo risiedeva il defunto re dei Noldor e tutta la sua stirpe, per proclamare uno dei discorsi più significativi che si fossero mai uditi ad Arda. Dopo che la città era stata abbandonata dai Vanyar in favore di Valmar, solo i Noldor di Tirion udirono le sue parole colme di ira e di vendetta e il quel momento pronunciò, insieme ai figli, un terribile giuramente: chiamò Iluvatar come testimone, giurando di perseguitare sempre e ovunque tutti coloro che si fossero impadroniti dei Silmaril chiamando su loro stessi la tenebra qualora non fossero stati in grado di adempire al giuramento fatto.
Si mise immediatamente in marcia alla volta della Terra di Mezzo. Il viaggio sarebbe stato lungo e avrebbe provocato molte perdite se avessero marciato verso il freddo nord quindi Feanor decise di giungere dall’altra parte del mondo attraversando il mare. Si recò ad Alqualonde, patria dei Teleri, custodi delle sponde di Aman.
« E molte perle essi strapparono al mare, e le loro aule erano di perla, e di perla le dimore di Olwe ad Alqualonde, il Porto dei Cigni, illuminato da molte lampade »
(Silmarillion)
Feanor e i suoi figli tentarono di convincere i loro amici Teleri a concedergli le navi per raggiungere la Terra di Mezzo, ma subito si scontrarono con loro rifiuto. A peggiorare la già tesa situazione fu la preghiera dei Teleri affinchè i Noldor restassero ad Aman. La lama di Feanor fu più veloce delle sue parole e i Noldor diedero inizio al triste giorno chiamato “Fraticidio di Alqualonde” dove, per la prima volta nella storia di Arda, un elfo uccise un altro elfo. Fingon e Fingolfin, figlio e fratellastro di Feanor, arrivarono a battaglia iniziata e, seppur disapprovassero la violenza, non poterono fare a meno di intervenire per amore del proprio sangue.
Impadronitisi delle navi, la schiera dei Noldor prese a manovrarle seguendo la costa verso nord, quando furono sorpresi da una terribile tempesta nella quale molti vascelli andarono distrutti e parecchi elfi morirono annegati.
« Ciononostante, la maggior parte dei Noldor sopravvisse e, passata la tempesta, proseguirono nel loro corso, alcuni per nave, altri per terra; ma lunga era la via, e peggiore a mano a mano che avanzavano. »
(Silmarillion)
Giunti all’estremità settentrionale del Reame Vigilato, nella fredda Arman, i Noldor incontrarono un araldo di Manwe, Mandos, il quale pronunciò contro di loro una terribile maledizione, la Sorte dei Noldor o “Profezia del Nord”. Pentitosi di quanto accaduto, Finarfin, il figlio di Finwe, tornò indietro con la sua gente; essi furono perdonati dai Valar e Finarfin divenne l’Alto Re dei Noldor a Valinor. I suoi figli, invece, proseguirono lungo il cammino intrapreso, sui passi di Feanor.
Nonostante la ritirata di Finarfin e dei suoi seguaci, Fëanor si rese conto che non c’erano abbastanza navi per portare tutti quanti in una volta sola. Decise di lasciare tutti quelli che erano fedeli agli altri principi dei Noldor che l’avevano seguito, ma non a lui, e furono la prima schiera ad arrivare nell’estremo ovest del Beleriand, a Losgar, nella terra di Lammoth, dove poco tempo prima erano transitati Morgoth ed Ungoliant.
Qui Fëanor decise di bruciare i vascelli, abbandonando così Fingolfin e le sue schiere a morire di freddo e stenti nelle regioni settentrionali. Essendo la Terra in quei giorni piatta, le fiamme furono avvistate da Fingolfin e dai suoi, che compresero così di essere stati traditi e che l’unica possibilità di giungere alla Terra di Mezzo era passare attraverso l’Helcaraxe. L’impresa fu terribile, compiuta a prezzo di enormi sacrifici e gravi perdite, ma alla fine Fingolfin e le sue schiere giunsero a destinazione, e il loro risentimento nei confronti di Fëanor ed i suoi figli era enorme.
Da li a poco si sarebbe svolta la Dagor-nuin-Giliath che sarebbe stata celebrata in tutti i canti.
Nel prossimo articolo sarà illustrata l’ultima parte del nuovo (e maledetto) esodo degli elfi verso la Terra di mezzo.
(577)