Rieccoci qui.
Questa volta, come promesso, parliamo di mitologia. La mitologia dovete inventarla tutta prima di scrivere il romanzo perché è fondamentale in un fantasy. Punto.
Non ho altro da aggiungere. Ci sentiamo la settimana prossima.
…
Va bene, scendo un po’ nel dettaglio, anche se vi ho già detto tutto (solo perché mi siete simpatici).
Innanzitutto, per mitologia io vado a intendere quell’insieme di convinzioni, storie, divinità ed eventi remoti che molti esseri intelligenti di un mondo credono reali. Un’ambientazione realistica è permeata da questa presenza costante che, seppure a volte non venga descritta in modo completo, viene ripetutamente citata. Per farvi un esempio molto semplice e lampante, pensate a quando giriamo per la nostra città (proprio la nostra: Pescara, Roma, Foggia, Sassuolo, Milano, Verona, ecc…). Incontriamo costantemente chiese, piazze dedicate a santi, funerali, cimiteri, bestemmie nelle automobili o scritte sui muri, persone con crocifissi al collo e tanto altro ancora. Questo perché anche il nostro mondo reale è immerso nella propria mitologia che lo ha indiscutibilmente caratterizzato per migliaia di anni. Il fatto che voi ci crediate o meno non ha alcuna importanza: rimane comunque vero che tutti questi elementi ci circondano ogni giorno e ormai fanno parte di noi stessi. Un mondo fantastico, per apparire realistico, dovrà avere questi stessi elementi, però rapportati alle credenze dell’ambientazione. Non è necessario spiegare subito quale sia la religione del proprio mondo, anzi, talvolta la si lascia sottintesa, ma è sempre bene farla emergere per dimostrare che l’universo descritto non è immobile, ma ha delle ideologie che lo hanno attraversato e trasformato.
Un personaggio che perciò gira per la vostra città fantasy, pur essendo magari il più sanguinario ateo esistente, vedrà passare sacerdoti di un dato culto per la via, girerà sotto il campanile del Dio Vattelappesca e, quando inciamperà sul gradino del fabbro, imprecherà verso il Signore dell’aldilàinventatodavoi. Questo lavoro, infatti, andrà a caratterizzare anche il modo di parlare dei personaggi, poiché si potranno distinguere le loro provenienze “ascoltandoli” nelle discussioni. Un’importante dettaglio da evitare è proprio il non far mai esclamare frasi del tipo “quello che diavolo è?”, se nella vostra ambientazione non c’è nessun diavolo. Bisogna portare molta attenzione a certe cose, poiché scrivendo siamo indotti spesso a far parlare i personaggi usando le nostre stesse frasi, quando in realtà dobbiamo imparare a costruire un loro proprio modo di parlare (facile a dirsi, un po’ meno a farsi).
Dunque, ripetiamolo: bisogna costruire una mitologia.
Se poi il vostro mondo fantasy è popolato da più razze, è ancora meglio se ognuna ha una propria mitologia, un proprio pantheon e proprie tradizioni. Dal momento che Tolkien inventò un’unica mitologia di base per il proprio mondo, solitamente è tradizione fare la stessa cosa nel fantasy in generale, con un unico Dio supremo che esiste realmente. Se però volete rendere il vostro mondo più simile a quello reale, potete creare varie religioni nel vostro universo, e dunque creare contrasti tra i vari tipi di fedeli. In tal modo ci sarà anche il mistero su quale sia stata la vera origine del mondo e se qualcuno dei popoli che lo abita ha “azzeccato” la vera fede. Potete scegliere ovviamente il metodo che più vi piace tra questi due (quello “Tolkien” o quello “realistico”), o inventarvene uno vostro. Non inserire alcuna mitologia, invece, rischierà di rendere tutto piatto e inverosimile. In un mondo che esiste da migliaia di anni, popolato da creature intelligenti, è impossibile che nessuno si sia mai chiesto come è nato l’universo e che non siano mai state cercate, o inventate, risposte.
La domanda a questo punto è: come si crea una mitologia?
Su questo potete realmente fare come vi pare. Basta leggere un po’ di miti antichi per capire che i nostri antenati si inventarono davvero di tutto, senza mettere alcun freno alla fantasia. Potrete inserire divinità più “umane”, come quelle del mondo latino, oppure più “divine” come quelle di origine ebraica, o magari potrete inventare leggende strane come quelle maya o africane (andate a cercare su wikipedia se siete curiosi). Insomma, qui non c’è davvero alcun limite, tranne quello solito: la logica.
“Eccolo che ricomincia” direte voi.
Sì, ricomincio. Con la mitologia potete fare quello che volete, poiché va a modificare l’ambientazione in modi interessanti, ma dovete anche, come sempre, portare alle estreme conseguenze tutte le vostre decisioni. Per questo, fate soprattutto attenzione quando inserite divinità immischiate con gli affari dei mortali, altrimenti incapperete nello stesso problema della magia troppo potente: vi ritroverete personaggi capaci di sovvertire la trama con uno schiocco di dita (e se possono farlo, perché non dovrebbero?).
Un consiglio pratico che vi do è di appuntarvi i miti e le storie degli dei principali, così da essere sicuri di non dimenticarli. Inoltre non lesinate con i particolari, altrimenti vi ritroverete un mondo fondato su tradizioni piatte e banali. Siate fantasiosi, perché più creerete storie strane, più i vostri popoli avranno religioni suggestive. E poi, appunto, poiché si parla di religioni, basterà mantenere le divinità al loro posto, cioè distanti dagli eventi terreni, per non incappare in nessun tipo di problema logico.
In conclusione, la cosa importante è inventare una bella mitologia all’interno del proprio mondo. Fatelo prima, così vi ritroverete con un oceano di particolari da inserire nei momenti più imprevedibili. La vostra ambientazione ne guadagnerà in credibilità.
(4769)