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Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde

– Sono geloso di tutte le cose la cui bellezza non muore. Sono geloso del ritratto che mi hai fatto. Perché deve conservare Il ritratto di Dorian Gray - Lande Incantatequello che io dovrò perdere?  A me ogni istante che passa toglie qualcosa, ad esso aggiunge qualcosa. Oh se fosse il contrario! Se il ritratto potesse cambiare e io potessi essere sempre quello che sono adesso! Perché l’hai dipinto? Verrà un giorno nel quale mi schernirà, mi schernirà orribilmente! – Gli salirono agli occhi lacrime brucianti, si sciolse dalla mano dell’artista e,  gettandosi sul divano, affondò il viso nei cuscini, come se stesse pregando.  – Questa è opera tua, Harry. – disse il pittore, amaro. Lord Henry scrollò le spalle. – È il vero Dorian Gray e nient’altro. –

Il ritratto di Dorian Gray, capitolo secondo.

Il Ritratto di Dorian Gray (The Picture of Dorian Gray) è un romanzo dello scrittore inglese Oscar Wilde, pubblicato per la prima volta nel 1890 sul Lippincott’s Monthly Magazine.

 

LA TRAMA

Dorian Gray, giovane e bellissimo, sensuale ed ingenuo, stringe un patto con il diavolo per conquistare l’eterna giovinezza. Il giovane Dorian non invecchierà, rimarrà sempre bellissimo, mentre i segni della sua decadenza morale e fisica verranno catalizzati in un suo ritratto, dipinto dal suo amico pittore Basil, nascosto in soffitta. Il ragazzo si lascia andare al piacere, perdendosi nella spirale del godimento della vita e della dissolutezza, ma dovrà  combattere contro il rimorso e l’ossessione. Soprattutto dovrà confrontarsi con il terrore che si cela e vive nella tela del quadro misterioso.

 

Il Ritratto di Dorian Gray è un grande classico della letteratura e generazioni di lettori lo hanno letto negli anni vendendolo solo come tale, senza volgere l’occhio a  una diversa angolatura che lo pone sotto una luce diversa. È si un grande classico ma è anche un romanzo Fantasy. Ultimamente nelle classifiche di libri Fantasy figura anche questa bellissima opera di Wilde, probabilmente un po’ per il tema della giovinezza, alcuni libri di genere fantastico raccontano di vicende per raggiungere fonti della giovinezza eterna, un po’ per l’atmosfera della Londra vittoriana del XIX secolo, decadente e tratteggiata con sfumature gotiche. Ma soprattutto per l’espediente usato da Wilde, il patto con il diavolo e il quadro che diviene scrigno di paure, di mali, come un nuovo “vaso di Pandora” di epoca vittoriana.

DAL RACCONTO AL ROMANZO

Come già accennato “Il Ritratto di Dorian Gray” uscì sul Lippincott’s Magazine nel luglio del 1890, la prefazione intitolata  A Preface to the Picture of Dorian Gray, uscì a parte, su “The Fortnightly Review“, l’anno dopo, molto probabilmente ispirata dalle polemiche che avevano accolto l’opera nel momento della prima pubblicazione. Ecco alcuni estratti:Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde - Libro - Lande Incantate

Quanti scorgono buone intenzioni nelle belle cose sono spiriti raffinati. Per essi c’è speranza. Eletti son gli uomini ai quali le belle cose richiamano soltanto bellezza. Non esistono libri morali o immorali come la maggioranza crede. I libri sono scritti bene, o scritti male. Questo è tutto.

 

Il contrasto delle opinioni suscitate da un’opera d’arte indica che l’opera è nuova complessa e vitale. Quando i critici dissentono tra loro, l’artista è d’accordo con se stesso.

Prefazione e testo furono riuniti in occasione  dell’uscita in volume, avvenuta nel 1891. Per questa edizione Wilde apportò diverse modifiche al testo originale, limando lo stile, cambiando l’età dei personaggi, aggiungendo sei capitoli nuovi: 3°, 5°,15°,16°, 17° e 18° della numerazione attuale. La prima versione aveva tredici capitoli, quella definitiva ne ha venti, questa dilatazione è dovuta dall’esigenza di trasformare il racconto in romanzo e quindi renderlo corrispondente allo standard degli editori dell’epoca.

Una delle fonti che probabilmente ispirò Wilde è probabilmente l’opera di un prozio irlandese Charles Robert Maturin, autore di Melmoth the Wanderer (1820): storia di un uomo tenebroso che avendo venduto l’anima vaga senza meta commettendo misfatti, condannato a una vita lunghissima, in un episodio minore del romanzo compare anche un quadro. Potremo aggiungere alle fonti, Bram Stoker, l’autore di Dracula per le atmosfere gotiche, per le parti realistiche del romanzo e le descrizioni della sordida Londra notturna si fanno i nomi di De Quincey, Dickens, Victor Hugo e Eugenie Sue. Per quanto riguarda la parte salottiera, facciamo riferimento ai  romanzi “dandy” della prima parte del secolo, Tremaine (1825) di Robert Plumer Ward, Pelham di E.G. Bulwer Lytton e in particolare Vivian Grey (1826) di Benjamin Disraeli. Questo libro, che aveva segnato il debutto del giovane ventunenne futuro primo ministro nella narrativa, racconta una storia di ambizioni politiche e amorose imperniata su un giovane eroe a cui Wilde rese omaggio nel suo titolo;  in un episodio figura inoltre un quadro dotato di qualità inquietanti.

Il romanzo di Wilde verrà reinterpretato nel corso della storia da altri autori: nel 2004 Dorian, di Will Self, lo reinterpreta in chiave omosessuale ponendolo nella Londra degli anni ottanta e lo scrittore nostrano Francesco Falconi pubblica la sua interpretazione,  in chiave Fantasy questa volta, con il romanzo Gray, 2014.

 

L’ESTETISMO

L’Estetismo è il perno del romanzo di Wilde, intorno ad esso ruota tutta la vicenda. L’Estetismo è un movimento letterario della seconda metà dell’800, diffusosi  nelle prime espressioni del Decadentismo europeo. Con il termine “estetismo”, si indica la ricerca esasperata del bello, del superfluo del “ricercato”, in contrapposizione con l’utile, con quello che ovvio e necessario alla vita di tutti i giorni.  Il principio  dell’Estetismo è ” l’arte per il gusto dell’arte“, quindi l’Arte come rappresentazione di se stessa, che vive di vita propria del tutto indipendeEstetismo - Dorian Gray - Lande Incantatente, un po’ come il Pensiero, che procede per le sue vie. L’Estetismo rappresenta  un continuo invito a godere della giovinezza fuggevole, un edonismo nuovo in cui l’esaltazione al piacere è collegata alla corruzione della decadenza, in cui la bellezza è la rappresentazione del genio e contemporaneamente supera il genio stesso. L’Artista vuole rappresentare la sua vita in opera d’arte, sostituendo alle leggi morali quelle del bello, andando sempre alla ricerca di piaceri “raffinati”, a cui l’uomo comune non può tendere, attraverso l’utilizzo di alcool e droghe. Per l’esteta la vita comune è orribile, la società borghese è volgare dominata da interessi materiali e dal profitto, quindi l’artista si isola e si circonda solo di bellezza e arte, in una solitudine raffinata e bellissima. Il Dorian di Wilde è l’incarnazione dell’esteta, dell’arte e della vita che si avvicinano così tanto che il confine è impercettibile, il quadro è un’allegoria lampante del conflitto vita come arte – arte come vita, alla fine il quadro tornerà allo splendore originario restituendo al corpo  Dorian le conseguenze che il tempo e la sua vita senza freni gli hanno procurato. Un corrispondente italiano al Dorian Gray di Wilde è l’Andrea  Sperelli di Gabriele D’Annunzio nel Piacere, alter ego dello stesso autore ed esteta raffinato e coltissimo, segno che l’Estetismo ebbe grandi esponenti anche nel resto d’Europa.

 

Edizioni Italiane

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DORIAN IL DANDY VA AL CINEMA

Dorian Gray - Locandina Film - Lande Incantate

Diverse sono le trasposizioni cinematografiche di questo romanzo, citiamone alcune:

  • Il primo film su Dorian Gray è di produzione danese, del 1910.
  • Nel 1913 la prima produzione statunitense , “The Picture Of Dorian Gray” diretto da Phillips Smalley, Wallace Reid interpreta la parte di Dorian.
  • Nel 1945 altra versione made in Usa, “The Picture Of Dorian Gray” diretto da Albert Lewin. Con Lowell Gilmore, Angela Lansbury, Peter Lawford, Donna Reed e George Sanders.
  • Nel 1974, produzione italiana “Il dio chiamato Dorian, diretto da Massimo Dallamano, una versione con un velo di erotismo. La parte di Dorian è interpretata da Helmut Berger.
  • Nel 1976 il regista spagnolo Jesus Franco dirige una versione per adulti, intitolata “Dorina Gray” in cui la protagonista è interpretata da Lina Romay.
  • Nel 2003 Dorian Gray compare come antagonista nel film “La leggenda degli uomini straordinari” ed è interpretato dall’attore irlandese Stuart Townsend.
  • Nel 2004 interpretazione del romanzo di Wilde in chiave horror, “The Picture od Dorian Gray – Il ritratto del Male“, Dorian viene interpretato dall’attore Josh Duhamel.
  • Nel 2009 esce “Dorian Gray” film diretto da Oliver Parker con Ben Barnes nel ruolo di Dorian, Colin Firth in quello di Lord Henry Wotton,  e Ben Chaplin in quello di Basil Hallward.

 

Oscar Wilde - Lande IncantateOSCAR WILDE

Oscar Fingal O’ Flahertie Wills Wilde nasce a Dublino nel 1854, studia al Trinity College di Dublino e si distingue nelle materie classiche (vince la medaglia d’oro Berkeley per il greco ). Nel 1878  si laurea in materie classiche con il massimo dei voti. In seguito si trasferisce a Londra  ed escono sue poesie su  “Time“, “The World“, “Waifs and Strays” e “Kottabos“. Alcune delle sue opere:  Ravenna (Poesia 1878), Poemi (Poems 1881), La Sfinge (The Sphinx, poesia 1894), Intenzioni (Intentions, saggio 1891), Il Fantasma di Canterville ( The Canterville’s Ghost, prosa 1887), Salomè (opera teatrale,1893),  De profundis ( lettere, 1905), Vera o i nichilisti (opera teatrale, Vera, or the Nihilists, 1880) Una donna senza importanza ( A woman of no importance, 1893, opera teatrale). Muore a Parigi il 30 novembre del 1900, molto probabilmente la causa della morte non non è stata la sifilide manifestatasi molto tempo prima, ma un’otite che mal curata è degenerata in un’infiammazione che è arrivata al cervello.

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Gioia Riccardi

« Penso che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano. Le scienze, che fi­nora hanno proseguito ognuna per la sua strada, non ci hanno arreca­to troppo danno: ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, un giorno, visioni così terrificanti della realtà e del posto che noi occupiamo in essa, che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di una nuova età oscura. » H.P. Lovecraft, Il Richiamo di Cthulhu 1928.

2 Comments

  1. avatar Misia ha detto:

    Ho una vera e propria venerazione per Wilde: le sue frasi al vetriolo sono attuali oggi esattamente come allora. Ma particolarmente in questo libro, egli si beffa di tutto e tutti proponendoci la mistificazione per eccellenza: costruisce un protagonista che sarà facile bersaglio di ogni “lettore ipocrita”(secondo la definizione di Baudelaire), ma che in realtà è un idealista, un martire alla ricerca di una felicità che gli è preclusa. Personalmente lo ritengo una di quelle opere che ti cambiano la vita.

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