Il Ritorno

Le ombre ondeggiavano sulla parete seguendo il ritmo imposto dai cantilenanti, un mormorio di fondo ipnotizzante che riempiva l’aria con la sua eco.
I custodi della fiamma oscura si muovevano anche loro, percorrendo un cerchio invisibile e agitando le mani in alto e in basso come un sol uomo.
L’altare sacrificale era stato preparato con cura dai cultisti, non mancava nulla, se non la vittima. L’urlo che riempì l’aria fece sorridere Fred: finalmente stava arrivando.
Non era il primo rituale come officiante della Setta, ma era comunque nervoso, dal suo operato dipendeva il ritorno del suo Dio nel regno dei vivi, e questo gli metteva un po’ di ansia.
Sorrise pensando alle persone che lo circondavano nella vita, sua madre, sua moglie, il datore di lavoro e gli amici, non avrebbero mai pensato che lui fosse un Gran Sacerdote della Setta di Berith.
Per loro era un mezzo sfigato che arrancava nella vita, persino la moglie lo vedeva così.
Lui sapeva benissimo che quando mancava, la troia non perdeva tempo e si infilava nel letto dell’amante, ma non aveva importanza.
Sarebbero stati puniti.
Tutti.
La donna che i cultisti stavano trascinando nuda verso di lui e verso la morte, urlava e si dimenava, il suo Dio le preferiva così. Dovevano sapere cosa stava per succedergli.
All’inizio aveva chiesto, durante le lezioni per apprendere le arti oscure, se venivano sedate. La sua ingenuità aveva fatto ridere il Gran Maestro.
Anche lui le preferiva così, scalcianti e terrorizzate, in ognuna di loro rivedeva il viso della moglie e quando affondava il coltello rituale era nel cuore di lei che lo faceva.
La gioia che ne scaturiva era così potente da offuscare qualsiasi orgasmo.
La donna fu buttata a terra davanti all’altare.
Lì il pavimento era stavo intagliato e organizzato con uno scolo per il sangue e le manette per gli arti.
Fece un cenno col capo ad uno dei cultisti che la immobilizzò.
Gli occhi spiritati di lei lo fecero sorridere, mentre l’adrenalina che scorreva veloce nelle sue vene spazzò via ogni residuo di ansia.
Prese l’athame dall’altare, che brillò al fuoco delle candele, e discese il gradino che lo separava dalla vittima.
Quando si fu messo in posizione iniziò l’orazione tra i lamenti e le implorazioni di pietà della vittima:

Rikit okul Libtir
Sikit Zusus okulet
Viskerim, Zusus di tir ku okul
Kalet Mi Giuket
Sikit Tir Ku Okul ir Neik

Un alone nero lo avvolse, mentre il potere delle tenebre risaliva dentro di lui estasiandolo. Quando si sentì pronto affondò l’athame nel cuore della donna, la lama penetrò nel petto decisa e senza incontrare resistenza. Aveva fatto molta esperienza in quel campo, la mano sapeva dove colpire.
I suoi occhi non lasciarono quelli della vittima, assorbendone fino all’ultimo alito di vita.
La sensazione di potenza lo invase, mentre nella mente la sua fedifraga moglie era finalmente morta.
Il sangue inzuppò il corpo nudo, per poi scendere nello scolo e riempire una piccola pozza.
Fred estrasse il coltello rituale e ve lo immerse, poi con la mano sinistra alzata urlò:

Berith Dio Nostro, Discendi!
Il portale tre i due mondi è aperto!

Emma si svegliò di scatto ansimando, era madida di sudore e tremava.
Ren giunse nella stanza dove dormiva correndo.
“Che succede?” le chiese abbracciandola per farla smettere di tremare
“E’ orribile, l’ha uccisa ….” balbettava tra i singhiozzi.
Renata cominciò a passarle una mano sulla schiena per tranquillizzarla
“Calma sei qui, sei con noi. Inspira su … tre profondi respiri”
Tra i singhiozzi la voce dell’amica fece breccia ed Emma si ritrovò a respirare profondamente per calmarsi. L’incubo era stato orrendo, si era sentita impotente lì a guardare, mentre quella povera donna veniva brutalmente sacrificata.
La cosa che la faceva tremare davvero però, era che sapeva perfettamente di non aver fatto un incubo, ma di aver assistito veramente a quel grottesco rituale.
Quando succedevano queste cose odiava profondamente i suoi poteri.
Dopo pochi minuti riuscì a calmarsi e a smettere di piangere. Si accorse che nella stanza ora c’erano anche i due cacciatore e Valentina, che la guardava con quei dolci occhi blu da cartone animato spaventato.
Non sapeva come dare quella notizia nefasta, non c’era un modo giusto.
Inspirò profondamente e poi li guardò uno ad uno fermandosi su Roberto.
“E’ tornato” disse quasi in un sussurro.
Gli occhi dei suoi compagni di avventura parlavano più di tutte le parole che avrebbero potuto dire. In silenzio Roberto e Ted lasciarono la stanza, sicuramente per andare a riferire.
Valentina si sedette pesantemente sul letto e sospirò.
“Dovremo fargli di nuovo il culo a strisce a quanto pare. Non vi preoccupate, tanto so già quale sarà la sua prossima mossa” disse loro accennando un sorriso.
Emma la guardò corrugando la fronte
“Verrà a prendermi” disse facendo spallucce.

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Scacciare il Male
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Oceanografa a tempo perso, grande lettrice che non disdegna dai classici agli ingredienti dei succhi di frutta. Nutre una grande passione per il Fantasy e in questo periodo, in particolare per il Weird. Avendo personalità multiple adora i GDR e sopratutto i GRV. Ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2008, ma è ancora in cerca di un editore che la sopporti.
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