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Il Figlio del Cimitero di Neil Gaiman

Dopo il trash di Marked, e la serietà de il Mago, avevo voglia di qualcosa di leggero. Pur avendo qualcosa tipo cinquanta libri a casa da poter leggere… mi sono fatto prestare Il Figlio del Cimitero da una mia amica, attratto dalla copertina. È il primo romanzo di Gaiman che leggo.

Il figlio del cimitero - Lande Incantate

Trama

Il libro è una successione di racconti che ha per protagonista Nobody Owens, l’unico superstite del massacro avvenuto a casa sua per mano di un misterioso assassino. Nobody, per gli amici Bod, viene cresciuto e allevato in un… cimitero. Egli infatti può vedere e parlare con le anime dei morti: grazie a loro impara a padroneggiare una serie di abilità come lo Svanimento e la Paura, ma anche a leggere e scrivere. Bod non può uscire dal cimitero perché non sarebbe al sicuro fuori: ci pensa il suo tutore Silas a procurargli il cibo.

I racconti sono in linea di massima legati a una specifica avventura di Bod. In particolare mi sono piaciuti I Mastini di Dio, La lapide della strega I giorni di scuola di Nobody Owens. 

Quello che non mi è piaciuto è il finale. O meglio, la motivazione per cui l’assassino ha ucciso la famiglia di Bod. Una spiegazione affrettata e che non mi ha convinto per niente.

Mostra il finale

 Stile

Arriviamo al punto dolente. Ormai è facile associare libro per bambininarratore onniscente. In questo caso, il classico narratore che si rivolge al lettore, fa puntualizzazioni e spiega cose a volte superflue. Me lo faccio andare bene. Lo tollero. seppur malamente. A parte quando ci sono degli interventi infodumposi del tutto inutili:

“Devi solo rispondere a qualche domanda” incalzò l’omone biondo, il signor Nimble. “Siamo in missione ufficiale. (Mentiva. Non c’era nulla di ufficiale nella Confraternita dei Jack, nonostante alcuni di loro avessero effettivamente rivestito cariche importanti nel Governo, nelle forze di polizia e in enti d’ogni tipo.)

 

attemting to give a fuck

Ciò che invece non tollero proprio è la pessima gestione del punto di vista. Cosa che si fa sentire maggiormente nel penultimo capitolo. Il narratore descrive le scene come capita, si intromette nei pensieri dei personaggi e in alcuni casi fa un sacco di confusione. Ad esempio (il grassetto è mio):

Scarlett aveva temuto che il signor Frost rivolgesse un sacco di domande a Bod, ma non fu così. Pareva solo esaltato, come se avesse identificato la lapide perduta di un qualche personaggio celebre e avesse una voglia matta di rivelarlo al mondo. 

Il PoV è su Scarlett, e subito dopo c’è una similitudine allucinante. Non ce la vedo proprio una bambina a dover descrivere una persona esaltata utilizzando quell’esempio! Accostare un pensiero dell’autore al PoV di una ragazzina fa perdere verosimiglianza a mio parere.

Poi ci sono scene in cui l’alternanza di PoV è così becera da creare confusione in chi legge; per esempio quando Bod parla con i morti, e nello stesso paragrafo si fa notare come Scarlett non veda con chi parli Bod. In un altro caso c’è un doppio PoV nella stessa frase:

L’uomo pareva ben conservato, ma aveva comunque l’aria di essere morto da lungo tempo. La pelle era dipinta (pensò Bod) o tatuata (pensò Scarlett), a trame e disegni blu-violacei.

Ogni tanto il Figlio del Cimitero mi ha strappato una risata.

“Il tuo tutore ha ritenuto che sarebbe utile se io ti insegnassi qualcosa.”
“Ma io ho già degli insegnanti! Laetitia Borrows mi insegna l’ortografia e le parole, e il signor Pennyworth mi insegna il suo Sistema Didattico Onnicomprensivo per Giovani Gentiluomini con Materiale Aggiuntivo per i Soggetti Post Mortem. Studio geografia e tutto il resto. Non ho bisogno di altre lezioni.

Oppure…

“Che cos’è la fisica delle particelle?” chiese Bod.
Scarlett fece spallucce. “Be'” cominciò .”Ci sono gli atomi, che sono cose troppo piccole per poterle vedere; è di questo che siamo fatti tutti quanti. E poi ci sono delle cose che sono più piccole degli atomi, e quella è la fisica delle particelle.”
Bod annuì e decise che il padre di Scarlett probabilmente si interessava di cose immaginarie.

Worldbuilding e Personaggi

L’ambientazione mi sembra ben curata e caratteristica. Il cimitero è descritto più volte nei diversi racconti, con i suoi vari mausolei, la tomba nella collina e la zona non benedetta.

Sui personaggi c’è poco da dire. Mi è piaciuto il fatto che Scarlett torni nel penultimo racconto. Mi è piaciuto Silas. Ho adorato la strega Liza. A parte lei, nessun personaggio spicca particolarmente…

nobody

Bod mi è rimasto relativamente indifferente. Mi sono piaciute le lezioni impartitegli dai vari abitanti del cimitero e le parti sulla scuola. Una nota stonata:

“Non può arrestarmi solo perché non le dico come mi chiamo o dove abito”

Bod si rivolge a due poliziotti con questa frase. Ma come fa un bambino cresciuto in un cimitero a saperlo? Voglio dire, non è mica cresciuto nel mondo vero, dove anche grazie alla tv e polizieschi vari impari qualcosa. Anche se effettivamente può essere stato il buon senso a parlare, l’ho trovato poco credibile.

Conclusioni 

Un libro carino. Nulla di che, ma è una piacevole lettura per passarsi il tempo. Forse, se ci fosse stato un altro finale, lo avrei votato di più.

VOTO: 6/10

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2 Comments

  1. avatar Christian ha detto:

    L’ho letto pure io e devo dire che l’ho trovato molto low-profile rispetto ad altri lavori meglio riusciti di Gaiman come American Gods e I Ragazzi di Anansi. In generale Gaiman inizia con ottime premesse che poi vengono rovinate da trame prevedibili e protagonisti che più Gary Stu di così si muore. È comunque uno dei migliori autori del fantasy mainstream in circolazione e gli sono molto grato di smuovere qualche archetipo fantastico meno trito di elfi e vampiri.
    Ritornando al libro… troppo low-profile e sotto-utilizzato nel suo potenziale. Il PoV onniscente è tipico di Gaiman e bisogna farci la pace, perché alle volte riesce a combinarci certe frasi un po’ poetiche un po’ comiche che davvero piacciono.

    • avatar Nymerios ha detto:

      Incredibile: io e te abbiamo fatto recensioni sugli stessi libri…

      Quindi in generale Gaiman me lo consigli come autore? Da quale libro dovrei continuare?

      Questo libro non mi ha entusiasmato. Qualche trovata è carina, qualche volta ho riso, ma non mi è rimasto nulla particolarmente impresso. Di sicuro non è nell’intento dell’autore creare chissà che storia memorabile… come lettura ‘tanto per’ ci può stare.

      Io non riesco ad abituarmi ai salti di PoV… sopporto gli infodump, sopporto (a volte preferisco) il raccontato… ma quello no. Cosa gli costa cambiare paragrafo?

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