Il drago è sicuramente uno degli animali fantastici più affascinanti e ritratti di sempre. La sua simbologia è interessante perchè riflette diverse sfaccettature, rappresenta il bene e il male, a seconda dell’emisfero terrestre.
In Occidente ad esempio, è sempre stato inteso come un simbolo negativo, un mostro malefico portatore di morte, sventure e distruzione, dal sangue velenoso, capaci di sputare fuoco emettendo boati demoniaci, probabilmente questo a causa del suo aspetto simile a quello di un grandissimo serpente, simbolo del male e dei peccati primordiali.
Gli orientali, invece, hanno sempre avuto una concezione positiva del drago, fin dalle antichità, essi lo ritengono un animale portatore di fortuna, bontà, forza, potenza spirituale, saggezza, e inoltre rappresenta per loro l’immortalità e l’infinito. Anticamente pensavano che esso annunciasse la pioggia, distribuisse fertilità o portasse qualche felice avvenimento politico, come l’annunciazione dell’imperatore, in quanto simboleggiava anche la funzione che spettava all’imperatore di assicurare i ritmi stagionali e lo scorrere della vita.
Molti sono gli artisti rimasti affascinati da questa figura, ma il più devoto è senza dubbio il pittore cinese Chen Rong.
Nove Draghi – Chen Rong
Nove draghi è sicuramente la sua opera d’arte più famosa. Fu realizzata nel 1244 a inchiostro su ceramica smaltata su una seie di grandi muri a schermo che attualmente si trovano nel museo della città di Boston, ma originariamente furono dipinti nelle città di Pechino e Datong. Chen Rong in questa opera rappresenta 9 draghi di specie diverse che fanno capolino e volteggiano tra le nuvole nel cielo, infatti, secondo una credenza popolare, esistevano diverse specie di draghi, e ognuna di esse rappresentava qualcosa di diverso. Ad esempio i draghi a 5 artigli rappresentavano l’imperatore, mentre quelli a tre artigli spettavano a tutti gli altri di basso rango. Ogni opera orientale rispettava questa gerarchia, ed ogni specie aveva una sua peculiarità e veniva collocata in diversi posti, soprattutto nell’architettura e nelle sculture: i draghi Qiuniu, ad esempio, amano la musica,
i Chiwen sono draghi d’acqua,
i Bixi sono appassionati di letteratura e sono raffigurati in cima alle steli,
i Baxia invece alla base delle stesse perchè capace di sopportare grandi pesi,
i Suanmi sono spesso scolpiti sul trono di Buddha per la sua propensione al riposo,
I Pulao vengono sempre raffigurati sulle campane e sui gong,
i Chaofeng appaiono alle estremità scolpite delle travi dei templi per la loro inclinazione al pericolo,
i Yazi sono raffigurati sull’elsa delle spade;
e infine i Bi’an si allungano sull’architrave e sulle porte delle prigioni.
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