Un giorno le nostre strade ci condurranno là! E allora dalla torre si leverà il grido “I signori di Gondor sono tornati”!
Boromir rivolto ad Aragorn/Granpasso
dal film “Il Signore degli Anelli: La compagnia dell’anello” di Peter Jackson
Ho deciso questa volta di iniziare l’articolo citando uno dei personaggi per i quali credo che abbiamo versato più lacrime. Almeno per me è stato così, perché Boromir, seppur di nobili origini, è l’unico membro della Compagnia dell’Anello che nessuno avrebbe dato per scontato che sarebbe partito per quell’avventura e non è un vero eroe: non è l’arciere infallibile né il nano divertente, neppure un hobbit sradicato e ingenuo o un re infallibile. Boromir era semplicemente un essere umano, con i suoi pregi e difetti ed è perciò che ho amato tanto questo ruolo secondario de Il Signore degli Anelli, seppur ci “abbia lasciato” molto presto.
La storia di Boromir però non fa parte del Heroic Fantasy, detto anche Epic Fantasy o in italiano fantasy epico.
Cerchiamo di spiegarci il tutto andando nuovamente passo dopo passo come nel capitolo precedente:
Come nel High Fantasy, il fantasy eroico trova luogo in un mondo inventato e ben definito dall’autore.
La Storia del luogo è sempre importante, ma qui prende un significato centrale, perché il protagonista, avendo un ruolo importante per diritto di nascita, è legato alla Storia dei suoi antenati quanto alla Storia che si svolge attualmente. Generalmente si pone moltissime domande di coscienza: Aragorn per esempio non sa se potrà mai essere migliore di Isildur (quindi si sente legato al passato) e preferisce rinunciare a Gondor piuttosto che rischiare di trascinare il regno nella rovina, quando già la situazione è molto critica. Lo vediamo bene anche nel film, nonostante io non sia un’amante dei film, ma quando si ferma davanti alla statua a GranBurrone per ammirare la Spada che fu Rotta e parla con Arwen si può capire quanto si senta corrotto: da un lato sente il richiamo di ciò che gli appartiene e il desiderio di poter dimostrare di essere un grande uomo. Ma dall’altro ci sono la saggezza di riconoscere le responsabilità di un ruolo simile e le debolezze genetiche.
Le avventure ne Il Signore degli Anelli gli insegneranno che è degno del suo posto e che è capace di fare molto più che semplicemente guidare il suo popolo: ha salvato, restando fedele alla missione di Frodo, l’intera Terra di Mezzo.
Prima che mi tempestiate di domande:.. Vi chiederete perché ho citato Il Signore degli Anelli sia nel High Fantasy sia nell’Epic Fantasy.
Ecco qui qualche spiegazione:
Per le prossime puntate:
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