Home » Enciclopedie » Succubus Club » Figlie della Cacofonia

Figlie della Cacofonia

Grazie, grazie infinite. Grazie!
Mi era davvero mancato l’affetto del mio pubblico: voi, signori e signore, siete il motivo per cui continuo a cantare, giorno dopo giorno, nonostante tutto. Il vostro caloroso supporto è quello che mi spinge a non mollare.
Prima di concludere il mio spettacolo, permettetemi due ringraziamenti speciali. Il primo va naturalmente al nostro amato Principe e ai membri del Clan Toreador per aver reso possibile questa serata: non credo riuscirei a vivere senza un palco, per quanto piccolo sia, su cui esibirmi. Il secondo va invece a una persona tra il pubblico: pochi di voi la conoscono, ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza di lei. Julienne Daaé, la più grande cantante lirica che il mondo abbia mai avuto, nonché la mia maestra e Sire: l’intera esibizione di oggi la dedico a lei.
Per il bis avevo pensato a qualcosa di speciale. È un pezzo che non ho mai cantato live prima d’ora: per farlo aspettavo l’occasione giusta – un’occasione come questa, per l’appunto. So che molti di voi apprezzano musica un po’ più – d’epoca, per così dire – eppure sono pronta a scommettere che la mia prossima canzone, per quanto rock, riuscirà a farvi piangere lacrime di sangue. Prima di farvela sentire, però, lasciatemi dire due parole sul suo significato e sulle circostanze in cui l’ho composta.
È stato circa due mesi dopo il mio Abbraccio – no, non vi dirò di quanti anni fa si tratta: non si chiede mai l’età a una ragazza! Era da poco passato il tramonto, e io mi stavo svegliando tra le braccia di José, che ancora dormiva profondamente accanto a me. Eravamo spariti dalla circolazione da più di una settimana, le nostre cose in un sacco e qualche decina di dollari per pagare un viaggio di sola andata per la California: tutto era andato bene fino a quel momento, e iniziavamo a pensare di averla fatta franca. José era il tastierista della mia vecchia band, gli Ebonshire, nonché l’unico uomo che abbia mai significato qualcosa per me: se da qualche parte, in questo mondo disgraziato, è mai esistito il vero amore, credo proprio lo avessi trovato. Quando diventai ciò che vedete ora, non esitai nemmeno un istante a condividere il mio dono e il mio sangue con lui. Ah, creare musica per l’eternità, noi due insieme! Riuscite a immaginare qualcosa di più grandioso? Io ero al settimo cielo, mi sentivo completa, e guardando nei suoi occhi sapevo che lui provava le mie stesse emozioni: comprendevo il rischio di portare nella nostra linea di sangue un maschio, ma ero sinceramente convinta ne valesse la pena. La mia Sire, purtroppo, non la vide allo stesso modo. Quella notte, quando mi alzai dal letto, la trovai sull’uscio del nostro piccolo nido d’amore. Entrò senza preoccuparsi neppure di chiudere la porta. A me bastò un solo sguardo ai suoi occhi freddi come il ghiaccio per capire cosa stava per succedere: mi appiattii quindi contro il muro, ripetendomi che non avrei urlato, qualunque cosa avessi visto. Naturalmente non mantenni fede a questo proposito, ma la mia Sire scelse di ignorare le mie grida – così come fecero i vicini e qualsiasi eventuale passante. In verità, fu una faccenda molto veloce e pulita. José non si svegliò neppure. Quando ebbe finito, la mia Sire non disse una parola, né di conforto né di accusa: si guardò intorno brevemente, mi schiaffeggiò due volte, con forza, e infine uscì. Rimasi da sola, e lì, tra le ceneri dell’amore, composi la canzone che state per sentire: ci misi l’intera notte e tutto il giorno successivo. Non so se il risultato sia degno della tragedia da cui è scaturito, ma credo onestamente si tratti del mio capolavoro.
E voi siete i primi ad ascoltarlo.
Ho deciso di intitolare questo brano “Finale”.
Sono certa vi piacerà da morire.

-Elina Fernandes, prima del suo fatale ultimo concerto al locale “Sins of a Rose”.
I Cainiti presenti alla sua esibizione non sono mai più stati rivisti, mentre su di lei e la sua Sire permane la Caccia di Sangue.

Soprannome: Sirene
Discipline di Clan: Ascendente, Melpomenia, Robustezza
Debolezza di Clan: Le Figlie della Cacofonia sono costantemente concentrate sulla loro musica, al punto da esserne quasi del tutto assorbite: la loro mente è sempre distratta e poco ricettiva a quello che avviene intorno a loro. Tutti i tiri di Percezione hanno un punto di difficoltà in più, e inoltre una Sirena non potrà mai avere un punteggio di Sesto Senso superiore a 3.
Questo Clan è composto esclusivamente da donne.

(481)

Seguaci di Set
Ventrue antitribu
The following two tabs change content below.
avatar
Vivo vicino alla bella Venezia e faccio la scrittrice e sceneggiatrice. Da quando ero molto piccola, ho sempre inventato mondi fantastici, e ora mi sforzo di dar loro forma su carta. Ho studiato prima al liceo classico, poi all'università Ca' Foscari di Venezia (lingue orientali). Ho una grande passione per il Giappone e il mondo dell'intrattenimento in genere, nonché per gli stili di abbigliamento un po' particolari.
avatar

Ultimi post di Cordelia (vedi tutti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I Cookies permettono alle Lande Incantate di riconoscerti la prossima volta che tornerai a farci visita. Navigando sulle nostre pagine ci autorizzi a farne uso per rendere la tua esperienza migliore. Maggiori informazioni | Chiudi