Ebbene avete voglia di un libro fresco, molto diversi da un urban fantasy di amori giovanili e della bella in pericolo? Beh, ho il libro che fa per voi! Si tratta di una lettura ben organizzata nella quale le pagine scorrono senza che ve ne accorgiate. Sto parlando del ‘Il fantasma di Shanghai’ di Pierluigi Fantin.
Prima di passare alla mie impressioni sul libro, vi lascio uno stralcio del ‘Fantasma di Shanghai’ che, soprattutto per la sua vividezza, mi ha colpito:
Il motore ruggì come un leone appena sveglio. Le ruote stridettero sull’asfalto e la luce dei fari si lanciò sulle pareti del parcheggio quasi a volerle spingere via.
Sei piani come sei gironi dell’inferno, diretti verso il cielo.
Sei piani uno dopo l’altro.
Fino all’uscita.
I bagliori del sole che cercano di afferrare i loro occhi, pupille larghe ancora abituate al buio.
William spegne i fari e ferma l’auto.
Il semaforo interno al parcheggio è rosso.
Il rombo del motore.
Il verde scatta nello stesso momento in cui Bram aziona la musica.
William accelera.
Shangai.
La narrazione è scorrevole, i vocaboli ben calati nel contesto. Chi legge questo libro verrà trasportato di forza nella vita di William e Bram, calati senza possibilità di sorta nei loro scontri e combattimenti. Impazzirete insieme a William e sarete sfrontati insieme a Bram. Vi immergerete nel susseguirsi frenetico degli eventi che accadono loro e alle ultime pagine del libro vorreste passare altro tempo con questi due ladri dal cuore nobile.
Come avete intuito la narrazione e incalzante e mi piace! Le descrizioni delicate e ben fatte, sensazioni, odori, colori, c’è ogni singolo aspetto ben curato quando l’autore descrive un luogo, un viaggio in macchina, piuttosto che un combattimento.
Il libro è decisamente veloce. È tutto intenso, come se si fosse in apnea. Si ha quasi l’impressione di vedere un film. Tale particolare è sicuramente un punto a favore della narrazione del libro, ma non riesco ad abituarmici del tutto. Ho un limite, tipico di chi ama molto gli epic: aspetto con pazienza ogni tassello della storia, cercando indizi negli avvenimenti non di rilievo che accadono lungo la narrazione, vorrei che anche questa storia corresse un po’ meno.
Un appunto, poi vi giuro che la parte acida di me torna in silenzio: anche se sono la prima a voler raccontare le emozioni attraverso gli occhi, per carità smettiamo di far brillare le iridi di William come lucciole.
Bella la trama, una ventata di novità in questo panorama statico di cui sono pieni gli scaffali delle librerie sotto la voce ‘Fantasy’.
Due amici, un legame profondo, una vita da ladri e un gruppo di compagni ad aiutarli tutti facenti parte di una stessa organizzazione l’Axia, che vede al vertice Golan. Il maestro Konqué, invece, è la voce di saggezza e forza nell’intera avventura dei nostri protagonisti.
Lo snodarsi della trama lungo tutto il racconto è molto particolare: ho la sensazione che lo scrittore voglia tenere diverse cose celate e lo fa con maestria. La storia prosegue ponendo in primo piane le vicende di William e Bram, e si continua ad avere la sensazione di non cogliere qualcosa d’importante. Addirittura, sul finale, si pensa di aver travisato tutto, di non essersi focalizzati sulle cose che contano. Complice se vogliamo il susseguirsi veloce degli eventi, che riesce a distrarre e non far porre al lettore le giuste domande.
Un neo della trama a mio avviso sono le storie d’amore, chi ha avuto modo di leggere qualche mio articolo conosce ampiamente il mio pensiero. Dal mio punto di vista l’amore provato è un po’ ingiustificato, troppo forte per svilupparsi in così poco tempo. Si smuovono tasselli, si compiono azioni che forse sono un po’ avventate per degli amori agli albori.
Il finale è, a mio avviso, “l’inizio della fine”. Ecco come riassumerei gli ultimi avvenimenti in cui i nostri eroi vengono coinvolti. Sicuramente è un finale ben scritto e ben pensato, la parte che ho amato di più dell’intera storia. Finalmente, aspetti tangibili vengono messi in luce, la nebbia gettata negli occhi del lettore si dissolve e si riesce ad emozionarsi per ogni colpo di scena che, costipati, attendono nelle ultime venti pagine. Ancora una volta tutto è veloce, intenso.
I due personaggi che conosciamo meglio sono William e Bram. I protagonisti vengono però più raccontati che mostrati, i loro aspetti caratteriali come l’impulsività di Bram, la dolcezza di William sono descritti. Per gli altri personaggi forse abbiamo pochi elementi, poche interazioni che ci permettono di capire o di dedurre fino in fondo, quali sono le loro sfaccettature o come essi agiranno in determinate situazioni.Fermo restando questo aspetto, posso dire che le due ragazze che affiancano i nostri Lupin, mi piacciono in maniera diversa. Mentre amo la forte Jamina e partecipo con lei al suo desiderio di vendetta, mal sopporto Christine la sua enigmaticità e le sua insicurezza.
Per quanto riguarda gli altri personaggi. Mi sono piaciuti il forte e saggio maestro Konqué e il cattivo Quinlan dall’anima nera, che, sfrontato, sfida la sorte sino a quando può.Il mio desiderio resta quello di conoscere meglio, nei prossimi libri della saga, tutti i personaggi dei quali sin ora ho avuto solo un primo assaggio.
Chi ha letto tutta la mia recensione, ha capito che ci sono stati lati della storia e scelte stilistiche che non mi hanno entusiasmato. Tuttavia il libro mi piace, ne ho subito la malia e continuavo a leggerlo in ogni pausa possibile. Mi hanno colpito la storia particolare, lo stile incalzante, il mistero celato che incuriosisce e poi c’è William per il quale fonderò un fan club!
Leggerò sicuramente il seguito di questa storia, credo che il secondo atto mi piacerà ancora di più del primo ora che un numero maggiore di carte sono svelate.
Mi verrebbe da chiedere all’autore: dimmi quanti assi hai nascosti nelle tue maniche o meglio nella quarta dimensione di un quadro impressionista?
Un caro consiglio: se siete intenzionati a comprare il libro leggendo la mia recensione non leggete la sinossi, a mio parere svela troppo del libro che è molto più intrigante di quanto si possa intuire da essa.
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