Questa è la storia di Elric prima che venisse chiamato Uccisore di Donne, prima dello sfacelo finale di
Melniboné. Questa è la storia della sua rivalità con il cugino Yyrkoon e del suo amore per la cugina Cymoril, prima che la rivalità e l’amore facessero sì che Imrryr, la Città Sognante, precipitasse tra le fiamme, violentata dai devastatori venuti dai Regni Giovani. Questa è la storia delle due spade nere Tempestosa e Luttuosa, e della loro scoperta e della parte che ebbero nel destino di Elric e di Melniboné: un destino foriero di un destino più grande, quello del mondo stesso. Questa è la storia di quando Elric era re, comandante dei draghi, delle flotte e di tutto il popolo di quella razza semiumana che aveva dominato il mondo per diecimila anni. È una storia tragica, questa storia di Melniboné, l’Isola del Drago. Questa è una storia di emozioni mostruose e di ambizioni eccelse. Questa è una storia di stregonerie e di tradimenti e di ideali onorevoli, di sofferenze e di piaceri spaventosi, di amore amaro e di dolce odio. Questa è la storia di Elric di Melniboné. Gran parte di questa storia, lo stesso Elric l’avrebbe ricordata soltanto nei suoi incubi.
La Cronaca della Spada Nera (Prologo)
La saga di Elric di Melnibonè dello scrittore inglese Michael Moorcock è composta da sei romanzi: Elric di Menlibonè (1972), Sui Mari del Fato (1976, The Sailor on the Seas of Fate), Il Fato del Lupo Bianco (1977, The Weird of the White Wolf,), La Torre che Svaniva (1972, The Vanishing Tower), La Maledizione della Spada Nera (1977, The Bane of the Black Sword), Tempestosa (1965, Stormbringer). A questi romanzi, oltre che diversi racconti in antologie, vanno aggiunti altri tre libri ambientati in un tempo precedente alla conclusione della saga: La Fortezza della Perla (1989, The Fortress of the Pearl) La Vendetta della Rosa (1991, The Revenge Of The Rose) e La Figlia della Ladra dei Sogni (2001 The Dreamthief’s Daughter).
Elric di Melnibonè recensione
(Di seguito si riporta la suddivisone più recente della saga, quella dell’edizione Fanucci.)
Elric è un re giovane e malinconico, erede di una nazione che, dopo millenni di dominio sul mondo intero, da cinquecento anni ha perso ogni potere. Immerso nelle sue infinite meditazioni, Elric è riluttante a svolgere il ruolo di sovrano, ma sa di essere l’unico possibile successore a quel che resta del suo impero in decadenza, la cui sopravvivenza dipende da lui. Elric è un imperatore debole, malato e sofferente angosciato e perfino sleale intrappolato nel proprio destino, cui non può opporsi anche a causa della sua spada stregata, Tempestosa, che non gli consente di decidere mai della sua vita.
(Il volume comprende i romanzi Elric di Melnibonè e Sui Mari del Fato.)
Elric di Melniboné vol 1, editrice Fanucci, collana Tif Extra. (Fuori catalogo)
Elric, il sovrano albino del decadente impero di Melniboné, trae il suo potere da Tempestosa, la spada incantata che uccide e assorbe le anime delle sue vittime. Ma oltre che di forza, l’arma è portatrice anche di un destino cupo e funesto. Elric è costretto a vagare in un mondo popolato di spettri e malvagi stregoni, alla ricerca di una vera identità per sé e dello scopo della propria vita. Imrryr, la Città Sognante, Yyrkoon, l’odiato usurpatore del trono e Cymoril, la cugina prediletta, sono caduti sotto la furia e il potere incontrollati di Elric e dell’insaziabile lama di Tempestosa. Dunque è scritto che il sovrano non debba trovare pace e riposo: e in questo nuovo capitolo dovrà lottare, affiancato dal fido Maldiluna dalla fulva criniera, contro perfidi incantatori, mostruose creature del Caos e orde barbariche dalla pelle dorata, fin quando non arriverà il tempo del Ragnarok, il crepuscolo degli dèi, quando il destino dell’uomo e delle stesse divinità sarà forgiato dal martello del Fato.
(Il volume comprende i romanzi Il Fato del Lupo Bianco e La Torre che Svaniva.)
Elric di Melnibonè vol 2, editrice Fanucci, collana Tif Extra. (Fuori catalogo)
Tornano le avventure di Elric, l’imperatore della defunta Melniboné. Accompagnato dallo scaltro Maldiluna, suo fedele amico, l’albino dagli occhi di fiamma deve usare tutte le sue arti di mago e guerriero per sconfiggere stregoni e avidi mercanti, re pazzi e barbari feroci. Conoscerà l’amore, e l’illusione di una vita di pace, ma dovrà come sempre lottare per liberarsi dai demoni che gli tormentano l’anima, dal rimorso per aver causato la distruzione della sua stessa patria e dalla nefasta influenza di Tempestosa, la spada mangiatrice di anime, sua possente alleata e al contempo acerrima nemica. Elric di Melniboné è un personaggio leggendario della fantasy moderna creato dall’autore inglese Michael Moorcock, nome di punta insieme a James G. Ballard della New Wave inglese.
(Il volume comprende i romanzi La Maledizione della Spada Nera e Tempestosa.)
Elric di Melnibonè vol 3, editrice Fanucci, collana Tif Extra. (Fuori catalogo)
Elric di Melniboné, il principe albino al servizio del Caos, parte per il deserto alla ricerca di un modo migliore per governare, stanco delle ingiustizie che affliggono la sua terra. Trovato quasi senza vita da un ragazzo, viene portato al cospetto di Gho Fhaazi, nobile di una città rivale del suo impero. Ma costui si rivelerà un personaggio infido, e lo costringerà a intraprendere un viaggio nel reame dei Sogni, promettendogli la salvezza in cambio di una missione al limite delle sue possibilità. Elric sarà accompagnato da dama Oone, ladra di sogni, e per giungere alla Fortezza della Perla dovrà attraversare sette porte e altrettante lande, combattendo contro cavalieri e illusioni, incontrando guide sibilline e paesaggi surreali, e scoprendo che alcuni sogni possono diventare più reali della vita stessa.
(La Fortezza di Perla)
Elric di Melniboné vol 4, editrice Fanucci, collana Tif Extra.
Il percorso editoriale della saga di Elric Melnibonè è stato molto travagliato, quasi tutta la produzione di Michael Moorcock ha avuto scarsa diffusione in Italia, pubblicazioni a singhiozzi che hanno generato confusione relegando questa saga a una nicchia di appassionati invece che consegnarla al grande pubblico. Tuttora i volumi della saga di Elric di Melnibonè sono di difficile reperibilità, disponibili nel mercato dell’usato a prezzi molto sostenuti.
Erano i ruggenti anni ’70, il genere Sword and Sorcery spopolava, la casa editrice Nord decise di raggruppare le opere di Michael Moorcock, testi che anche in lingua originale erano stati spesso rimaneggiati quindi anche la datazione è discutibile, Elric di Melniboné uscì nel 1978 con la traduzione di Roberta Rambelli e includeva: Elric di Melnibonè (1972), Sui Mari del Fato (1976, The Sailor on the Seas of Fate) e Il Fato del Lupo Bianco (1976, The Weird of the White Wolf).
Il secondo titolo, sempre pubblicato dalla Editrice Nord, Elric il Negromante del 1979 raccoglieva: La Torre che Svaniva (1972, The Vanishing Tower), La Maledizione della Spada Nera (1977, The Bane Of The Black Sword), Tempestosa (1977 Stormbringer).
Seguì un periodo di silenzio e a parte la pubblicazione di qualche titolo che di fatto non era che la ripubblicazione di testi già presenti nella saga originale. Elric era morto e Moorcock si dedicava ad altro, perciò la saga sembrava conclusa, all’edizione in copertina rigida la Editrice Nord fece seguire una in brossura, i due libri comparvero anche in cofanetto e in volume singolo con il titolo La Saga di Elric di Melnibonè.
Dopo un decennio abbondante Michael Moorcock decise di riprendere a scrivere dell’eroe albino e delle sue avventure, non “resuscitandolo” ma ambientando le sue storie in un periodo precedente alla sua morte. L’Editrice Nord dopo alcuni anni pubblicò due di queste opere: La Fortezza della Perla, 1998 (1989, The Fortress of the Pearl) e La Vendetta della Rosa, 1998 (1991, The Revenge of the Rose) entrambi tradotti da Gianluigi Zuddas (autore di una serie di romanzi heroic fantasy, Il Ciclo Delle Amazzoni). Più recente il volume La Figlia della Ladra di Sogni 2001 (The Dreamthief’s Daughter) pubblicato in Italia come continuazione della saga del Campione Eterno.
Da segnalare il crossover con un’altra serie di Moorcock pubblicato dalla Nord nel 1985 Elric alla Fine del Tempo.
Attualmente la saga di Elric di Melnibonè è pubblicata da Fanucci per la collana TIF, peccato che siano anche questi di difficile reperibilità nonostante la pubblicazione recente.
Ricapitolando le edizioni italiane:
1990 – Il Ciclo di Elric (2 volumi), I Grandi Cicli della Fantascienza e della Fantasy 11, Nord, Milano
1995 – Elric di Melniboné, Grandi Opere 26, Nord, Milano
1997 – La Saga di Elric di Melniboné, Collana Narrativa 98, Nord, Milano
I libri italiani su Elric di Melniboné sono i seguenti:
1978 – Elric di Melniboné, Fantacollana 25, Nord, Milano (comprende Elric of Melniboné, 1972; The Sailor on The Seas of Fate, 1976; The Weird of the White Wolf, 1977)
1979 – Elric il negromante, Fantacollana 30, Nord, Milano (comprende The Vanishing Tower, 1977; The Bane of The Black Sword, 1977; Stormbringer, 1977)
1979 – Gli occhi dell’Uomo di Giada (racconto: The Jade Man’s Eyes, 1973; in Heroic Fantasy. Il meglio della fantasia eroica moderna, Enciclopedia della Fantascienza 4, Fanucci Editore, Roma)
1981 – Le terre al di là del mondo (racconto: The Lands Beyond the World; 1981, in Maghi e guerrieri. Altre storie di fantasia eroica, Enciclopedia della Fantascienza 6, Fanucci Editore, Roma)
1998 – (Elric:) La fortezza della perla (The Fortress of the Pearl, 1989; Collana Narrativa 106, Nord, Milano)
1998 – Elric: la vendetta della rosa (The Revenge of the Rose, 1991; Collana Narrativa 116, Nord, Milano)
1998 – Le nuove avventure di Elric di Melniboné (comprende The Fortress of the Pearl; The Revenge of the Rose), I Grandi Cicli della Fantascienza e della Fantasy 46, Nord, Milano
1988 – Elric alla fine del tempo (racconto: Elric at the End of Time, 1984; in Fantasy, Grandi Opere, 1985 e Collona Narrativa, 1996 entrambi della Nord, Milano, oppure in ristampa presso Euroclub)
2000 – Il canto del lupo bianco (racconto: The White Wolf’s Song, Elric: Tales of the White Wolf, 1994; ne I tesori della Fantasy, Sandro Pergamo (a cura di), Economica Tascabile (Nuova Serie) 2, Fanucci Editore, Roma)
2001 – La figlia della ladra di sogni (The Dreamthief’s Daughter: A Tale of the Albino, 2001), Il Libro d’Oro [130], Fanucci Editore, Roma
La Saga di Elric di Melnibonè, TIF, Fanucci:
2005 – nel vol.1, Elric of Melniboné, 1972; The Sailor on The Seas of Fate, 1976
2006 – nel vol.2, The Weird of the White Wolf, 1977; The Vanishing Tower, 1977
2007 – nel vol.3, The Bane of The Black Sword, 1977; Stormbringer, 1977
2008 – nel vol.4, The Fortress of the Pearl, 1989
Yyrkoon: Cugino di Elric e aspirante al titolo di imperatore di Melnibonè. Affronterà Elric e Stormbringer, al fine di usurparne il trono, in un epico scontro brandendo la spada nera Mournblade.
Dyvim Slorm: Cugino di Elric, nonché figlio di Dyvim Tar. Combatterà, assieme ad Elric, nell’ultima grande battaglia, maneggiando la spada nera Mournblade.
Cymoril: Si tratta della cugina, nonché consorte, di Elric. Lui coltiva la speranza che un giorno riesca a farla sua moglie e imperatrice del regno; speranza ostacolata più volte da Yyrkoon. Lei tenta in tutti i modi di comprendere e di aiutare Elric, ma, sfortunatamente, le riesce difficile.
Dyvim Tar: Melniboneano, Signore dei Draghi. Si tratta del principale alleato, e consigliere dell’Albino; e come tale sostiene che non si debba deporre per nessun motivo Elric dal trono, in quanto egli Imperatore, e dunque è prerogativa di questo agire come desidera. La sua responsabilità più grande risiede tuttavia nella cura dell’arma più potente posseduta dai Signori del fulgido impero, nonché la più temuta di tutto il mondo: I draghi. Ed è proprio sulle spalle di questi che è stato costituito il più grande impero della Terra.
Rackhir: umano, detto anche l’arciere rosso, sarà al fianco di Elric in innumerevoli occasioni.
Maldiluna: umano e compagno di Elric in diverse avventure.
Jagreen Lem: Sovrano di Pan Tang, una nazione di crudeli stregoni e sacerdoti fedeli agli dei del caos. È abile sia con gli incantesimi che con l’uso dell’ascia. Affronterà in duello Elric verso la fine della saga.
Jest: Il Capo torturatore di Melniboné, esperto nell’estrarre segreti da coloro che li custodiscono. Viene descritto come alto e decisamente magro, somigliante a uno scheletro dalle vesti bianche, macchiate dal sangue di coloro che hanno la sfortuna di essere interrogati da lui.
Theleb K’aarna: Un mago delle isole di Pan Tang. Dopo essere stato sostituito come mago di corte e consigliere della regina Yishana da Elric, cerca vendetta usando i suoi incantesimi per ostacolare Elric.
Zarozinia: figlia di un notabile di una città difesa da Elric e Maldiluna, diventerà sposa di Elric. Rapita da jagreen Lem e trasformata in un mostro, sarà successivamente uccisa.
Arioch, Signore delle Sette Tenebre, Signore dell’Alto Inferno, Il Cavaliere di Spade: Uno dei più potenti duchi dell’Inferno nonché uno dei Signori del Caos. Inoltre è l’eterno patrono degli imperatori melniboneani, responsabile pertanto della loro grande abilità nella Magia e del fulgido dominio conquistato e mantenuto per oltre 10.000 anni. Lui trova che Elric sia uno dei suoi servitori più dolci a causa dei dilemmi morali che lo affliggono.
Re Straasha: Signore degli elementali dell’acqua. È legato agli imperatori di Melniboné da molti anni per i patti conclusi con loro, e i servizi prestati a questi. Il Suo aiuto verrà spesso richiesto all’interno della saga da parte dell’Albino, e molto spesso si dimostra efficace. Ha contribuito alla creazione della Nave che Salpa per Mare e per Terra, provvedendo per la magia necessaria affinché la nave potesse viaggiare attraverso gli oceani; si contende la barca con Re Grome.
Re Grome: Signore degli elementali della terra. Come asserito all’interno della saga stessa dal protagonista, “è probabilmente il più potente di tutti i signori elementali, ma anche il meno trattabile”. Difatti è piuttosto egoista per quel che riguarda la sua barca, e raramente dispensa il suo aiuto (solo una volta è stato possibile per Elric ottenerlo).Ha anch’egli contribuito alla creazione della nave che Salpa per Mare e per Terra ma l’ha ceduta al re Straasha in cambio di parte del suo dominio. Tuttavia, pentitosi di averlo fatto, si disputa il suo possesso con il Signore elementale delle acque.
Vezhan: Il Signore con le Ali. Questo era il Dio del Caos un tempo servito dall’arciere scarlatto Rackhir.
Darnizhaan: Membro degli Dei Morti un gruppo di divinità alleate del caos che lasciarono il mondo temendo il potere di Tempestosa e Luttuosa.
Donblas il Giustiziere: Uno dei signori della Legge, l’unico nominato all’interno della saga. Aiuterà Elric in diverse occasioni, mitigando le sue sofferenze dopo che egli avrà consumato l’anima di Checkalakh (una divinità minore del caos), e in particolar modo, nella lotta finale fra le forze dell’ordine e quelle del caos.
Mishna e Graoll, i Lasshaar (Giganti del Vento, Signori dei Venti): Potentissimi elementali dell’aria. Aiuteranno Elric a vendicarsi nell’ultima battaglia contro lo stregone Theleb K’aarna, causa di molti problemi per l’Albino. Vengono impiegati alle volte, in certi episodi, per facilitare la navigazione.(in alcuni materiali di Giochi di ruolo viene detto che Mishna e Graoll siano in realtà figli di una certa Regina elementale Lassa, ma di questo nonv’è traccia all’interno della saga).
Kakatal, Il Signore Fiammeggiante: Un potentissimo signore elementale del fuoco.(sempre all’interno di alcuni Giochi di ruolo viene affermato che sia il Signore di tutti gli elementali del fuoco, ma questo non è smentito o negato all’interno della saga.)
Chardros, Il Mietitore(alle volte chiamato anche Chardhros): Uno dei più potenti Signori del Caos, simile al Cupo Mietitore. Comparirà nella battaglia finale tra legge e caos.
Mabelode, il Re delle Spade (qualche volte pronunciato anche Mabelrode): È un Signore del Caos raffigurato più volte come un essere “senza volto”. Apparirà nella battaglia finale tra legge e caos.
“Ha il colore del teschio sbiancato, la sua pelle; e la lunga chioma che gli fluisce giù dalle spalle è candida come il latte. Nella bella testa affusolata brillano due occhi obliqui, cremisi e cupi, e dalle maniche sciolte della veste gialla spuntano due mani sottili, pure del colore dell’osso, posate sui braccioli di un seggio che è stato ricavato e scolpito da un unico enorme rubino.”
Elric di Melnibonè, capitolo primo Il Re Malinconico
Il personaggio centrale è Elric, imperatore del regno di Melniboné, figura veramente atipica per un romanzo fantasy. Difatti, egli è ben lontano dai personaggi tipici dello Sword and Sorcery come Conan il Cimmero, (Robert E. Howard) per citare il più famoso, e anzi è strano sin dall’aspetto, posto che è un albino, ma anche nel carattere e negli interessi. Evidentemente, tale figura bizzarra ha colpito l’immaginario dei lettori di fantasy, dato il buon successo dell’opera, scritta nel 1972 e che vede Elric alle prese con colpi di stato, battaglie, divinità, oggetti magici, etc. Altra cosa che colpisce è lo stile del narrato, che, se vogliamo, segue il carattere poco battagliero e al contrario serafico e meditativo di Elric, fatto che lo rende assai diverso tanto dal genere epico di Howard quanto dalla schiettezza di Martin, generando, come detto, un fantasy atipico tanto nel suo protagonista quanto nell’impronta generale, meno d’azione e più contemplativo.
Elric rappresenta un Eroe atipico nel suo genere: niente super muscoli o incredibili tecniche di combattimento, solo una grande personalità che combatte contro se stessa e il suo destino, fatto di Universi su più livelli che arricchiscono di nuove sfumature una trama già ricca di avvenimenti, e che lasciano presagire un’infinità di soluzioni nelle avventure successive. È un re-mago di lignaggio antico, albino, debole e le cui forze dipendono da droghe e pozioni che deve assumere con costanza, e la società di Melniboné in cui i sacrifici umani vanno per la maggiore e più è elaborata la tortura che infliggi al tuo nemico, più vieni rispettato dai tuoi pari; il tutto è un ribaltamento dei clichè tolkieniani.
L’intero scenario del mondo di Elric è dominato dallo scontro cosmico fra le forze del Caos (legate alla magia, al cambiamento ed alla soggettività) che hanno come massimi esponenti i “Signori del Caos” (detti anche “Sovrani Scuri”) e le forze della Legge (legate alla logica, alla stasi ed all’oggettività) che hanno come massimi esponenti i “Signori della Legge” detti anche i “Sovrani Bianchi”. La lotta tra le due fazioni è eterna e non potrà mai finire (come una creatura del Caos rivelerà allo stesso Elric in Il fato del lupo bianco : «Noi viviamo per alimentare la lotta cosmica, non per vincere») e le regole di questo conflitto sono scritte dall’Editto dell’Equilibro Cosmico sulla cui natura il protagonista si interrogherà sempre. Neutrali, in questa guerra, sono gli spiriti dei signori degli animali e gli elementali della natura, i cui capi sono noti come i “Sovrani Grigi”.
A sua insaputa Elric è il Campione Eterno, ossia il prescelto per scatenare il conflitto finale fra Legge e Caos sul suo mondo. Il conflitto finale su un mondo dà la possibilità di indirizzare le sorti del mondo successivo: infatti esso sarà più “legale” o più “caotico” a seconda di quale delle due forze risulterà vincitrice nello scontro avvenuto nel mondo precedente. I temi del Campione Eterno e dello scontro tra Legge e Chaos sono più volte stati ripresi da Michael Moorcock nelle sue opere. L’arma di Elric è Stormbringer (Tempestosa nella versione italiana), la spada nera capace di risucchiare le anime di coloro che uccide e di riversarne l’energia all’interno del corpo di chi la brandisce (rendendo di fatto non più necessario l’uso di pozioni magiche da parte ad Elric). Essa tuttavia è una spada senziente legata al Caos, che anela uccidere, e lo trascinerà, quasi suo malgrado, a trafiggere proprio la donna che ama, a tradire il suo Paese ed il suo popolo e ad avere rimorsi per la fine riservata alle sue vittime. Stormbringer ha una spada gemella chiamata Mournblade (Luttuosa nella versione italiana).
Moorcock è un fervente sostenitore dei lavori di Mervyn Peake (Trilogia di Gormenghast), quasi quanto è un fervente detrattore dei lavori di J.R.R. Tolkien. Durante l’adolescenza incontrò sia Tolkien che C. S. Lewis, e dichiara di averli apprezzati personalmente, anche se non li ammira sul piano artistico. La prima storia di Elric di Menlibonè è stata scritta proprio con l’intento di ribaltare i clichè dell’heroic fantasy di matrice tolkieniana.
Alcuni critici hanno accusato Moorcock di condannare Tolkien perché non scrive come Peake, il che sarebbe come condannare le mele per non essere arance. Moorcock non è noto per aver comparato entrambi gli scrittori in questo modo, piuttosto critica lavori come Il Signore degli Anelli per la loro visione stereotipata, oleografica e irrealistica in stile “Inghilterra felice”, con il suo famoso paragone della trilogia di Tolkien a Winnie-the-Pooh nel suo saggio Epic Pooh. Egli cita come esempio di un autore di fantasy che non fa letteratura di evasione e tratta temi significativi Fritz Leiber, uno dei pionieri dello stile Sword and Sorcery. Queste visioni possono essere trovate nel suo studio del Fantasy epico, Wizardry & Wild Romance.
Allo stesso modo Moorcock ha criticato scrittori che ritiene abbiano nascosto scopi politici nelle loro opere. Tra i suoi obiettivi vi sono Robert Heinlein e H. P. Lovecraft, entrambi attaccati in un saggio del 1978. In quest’opera (causticamente intitolata “Starship Stormtroopers“), compara Fanteria dello spazio (Starship Troopers) di Heinlein al Mein Kampf di Hitler, definendolo xenofobo e sciovinista. Allo stesso modo attaccò Lovecraft per aver espresso opinioni antisemite, misogine ed estremamente razziste, che inserì nei suoi racconti.
Michael Moorcock (Michael John Moorcock) (Londra, 18 dicembre 1939) è un prolifico scrittore britannico sia di fantascienza che di fantasy; ha inoltre pubblicato un certo numero di romanzi letterari.. Divenne redattore per Tarzan Adventures nel 1956, a soli sedici anni, collaborando successivamente con Sexton Blake Library. Come curatore della controversa rivista di fantascienza inglese New Worlds, dal maggio 1964 fino al marzo 1971 e quindi nuovamente dal 1976 al 1996, Moorcock incoraggiò lo sviluppo della New Wave nel Regno Unito e indirettamente negli Stati Uniti. La sua edizione a puntate di Jack Barron e l’Eternità (Bug Jack Barron) di Norman Spinrad fu tristemente famosa perché portò gli MP inglesi a condannare in Parlamento il finanziamento della rivista da parte dell’Arts Council. In questo periodo scrisse occasionalmente sotto lo pseudonimo di “James Colvin”, uno “pseudonimo di casa” usato da altri critici su New Worlds. In seguito apparve un falso necrologio di Colvin su New Worlds. In seguito Breakfast in the Ruins, un romanzo letterario, incluse un’introduzione che menzionava la precedente morte di Moorcock. Alcuni lettori vi credettero. Moorcock, infatti, usa molto le iniziali ‘JC’, e non è interamente una coincidenza che siano anche le iniziali di Gesù Cristo (Jesus Christ in inglese), il soggetto della sua novella del 1967 Behold the Man. Quest’opera, pubblicata per la prima volta su New Worlds come una novella, racconta la storia di Karl Glogauer, un viaggiatore del tempo che prende il posto di Cristo. Questo lavoro vinse il Premio Nebula per la migliore novella del 1967.
Fonti
Wikipedia (eng)
(1970)