Tuttavia, non appena ho varcato la soglia, si è mosso subito e, stendendo la mano, ha afferrato la mia con un vigore
tale da farmi sobbalzare, risultato nient’affatto sminuito dal sembrare essa fredda come il ghiaccio – più la mano di un morto che di un vivo. E ha ripetuto:
<< Benvenuto nella mia casa! Entrate liberamente. Andatevene poi sano e salvo, e lasciate alcunché della felicità che arrecate! >>
Dal diario di Jonathan Harker, l’incontro con il Conte.
Dracula è un romanzo dello scrittore irlandese Bram Stoker del 1896, ispirato alla figura di Vlad III il principe di Valacchia, l’ultimo dei grandi romanzi gotici.
TRAMA
L’avvocato Jonathan Harker, in procinto di sposarsi con la fidanzata Mina, si reca in Transilvania da un misterioso Conte, per concludere la vendita di una casa a Londra: qui scopre che il Conte è in realtà un vampiro. Dracula parte per l’Inghilterra, lasciando Harker prigioniero nel suo castello in balia di tre bellissime e crudeli donne vampiro. Il Conte si ritira nella sua proprietà di Carfax a Londra e la sua prima vittima è Lucy Westerna, migliore amica di Mina e promessa sposa di Lord Goldaming, le cui condizioni preoccupano il dottor Seward che chiama a consulto il suo mentore. Van Helsing celebre scienziato, dottore ed esperto di occultismo. Van Helsing capisce immediatamente qual è il “male” che affligge la giovane Lucy ma nonostante tutti gli sforzi ella muore. Intanto Jonathan Harker riesce a fuggire dal castello del Conte, torna in Inghilterra e sposa Mina. Jonathan racconta la sua esperienza a Van Helsing e insieme a Lord Goldaming, al dottor Seward e all’intrepido americano Quincey Morris, si recano alla tomba di Lucy. Infatti chi muore per un morso di vampiro è destinato a risorgere e a diventare vampiro egli stesso. Per liberare Lucy da questo destino il suo promesso sposo le trafigge il cuore con un paletto di frassino. Dopo, Van Helsing e i suoi alleati scoprono il nascondiglio di Dracula e distruggono le casse di terra (la sua terra natia) indispensabili al Conte per preservarsi. Il Conte a questo punto fugge e torna nuovamente in Transilvania, Van Helsing e i suoi lo inseguono per ucciderlo e così salvare Mina anche lei morsa e destinata alla stessa sorte dell’amica. Van Helsing, con Mina, si reca direttamente al castello del Conte dove e scopre e distrugge le tre diaboliche donne vampiro, Harker e gli altri, dopo un lungo inseguimento, raggiungono il Conte e in seguito a una lotta con gli zingari che lo scortavano – durante la quale muore il coraggioso Quincey Morris – riescono a distruggere per sempre il vampiro e a salvare così anche la bella Mina.
Dracula è un romanzo celeberrimo che non ha mai cessato di essere ristampato, tradotto in decine di lingue e ha avuto più trasposizioni cinematografiche di qualsiasi altra opera di narrativa. Questo romanzo probabilmente sorprenderà numerosi dei suoi lettori, non solo per l’universalità dei temi trattati ma anche per la sua immediatezza, data anche dalla tecnica narrativa e dall’ambientazione scelte da Stoker. La maggior parte delle vicende narrate non avvengono in un luogo remoto senza nome e fuori dal tempo, né in un castello tetro in Transilvania ma nella civilissima Londra ottocentesca. Inoltre tutte le qualità mitiche del romanzo vengono demistificate dalla scelta narrativa di Stoker di raccontare la storia attraverso passi di diari, ritagli di giornale e lettere personali, praticamente la cronaca quotidiana. La trama narrativa è costituita quindi dall’esposizione di fatti personali, isolati e spesso banali che non trovano collocazione precisa prima di aver superato la metà del romanzo. Un lavoro di minuzia per costruire un grande disegno. In apparenza, il romanzo si presenta come la riproduzione della lotta tra Bene e Male, infatti i narratori danno alla loro lotta a Dracula, contro il mostro, una valenza morale, liberare la terra da una minaccia terribile. Una nuova crociata ma questa volta è la sonnolenta borghesia londinese ad entrare nel campo di battaglia. Tuttavia anche se la tecnica narrativa impedisce all’autore di dare pareri personali e sottolineare così gli errori di giudizio dei personaggi narranti, Stoker fornisce al lettore degli indizi della loro inattendibilità e lo esorta a vedere le discrepanze tra le loro convinzioni dichiarate e le loro azioni. I tre narratori principali sono la perfetta incarnazione dell’inglese medio ottocentesco: il giovane procuratore legale Jonathan Harker, sua moglie Mina e il dottor Seward, psichiatra. Altri personaggi che intervengono saltuariamente nel raccontare la storia sono: il professor Van Helsing, Quincey Morris, Arthur Holmwood (Lord Goldaming) e Lucy Westerna. Tutti, ad accezione di Van Helsing, giovani e inesperti – figure bidimensionali che hanno come uniche caratteristiche distintive il nome e la professione – incapaci di imporsi come individui. Praticamente sono voci che parlano all’unisono, Storker lascia intendere che le loro opinioni sono accettabili solo se rimangono nei limiti delle competenze di ciascuno. Il problema è che queste persone assolutamente normali si confrontano con una figura come quella di Dracula che è decisamente fuori dal comune. Da qui la difficoltà ad interpretare Dracula, riuscire a distinguere se è un succhiasangue che semina morte o una figura solitaria, braccata e perseguitata. La tecnica narrativa amplifica la difficoltà di interpretazione, il lettore si accorge quasi subito che Dracula non è mai visto in maniera obbiettiva e non è mai messo in condizione di dire le proprie opinioni, mentre le sue azioni vengono registrate da persone che vogliono distruggerlo e per giunta, nel proseguire della storia, si interrogano spesso sulla propria sanità mentale. La sanità mentale è un tema fondamentale nel Dracula, oltre ad essere un altro indizio dell’inadeguatezza dei narratori. Più di metà romanzo di svolge in un manicomio londinese o nei dintorni, c’è il personaggio instabile di Renfield, pazzo internato che crede di raggiungere l’immortalità bevendo il sangue di insetti e di piccoli animali, Jonathan Harker soffre di crisi nervose da quando è fuggito dal castello del Conte e Lucy Westerna mostra segni di schizofrenia. Dracula viene processato e condannato da uomini, tra cui due avvocati, che gli negano qualsiasi possibilità di spiegare le sue ragioni e violano ripetutamente le leggi che sostengono di difendere: non aprono alcuna inchiesta sulla morte di Lucy, profanano la sua tomba e il suo corpo, penetrano nelle case di Dracula, ricorrono spesso alla corruzione e alla coercizione per evitare complicazioni legali. Benché Dracula sia un romanzo di fantasia e quindi non soggetto alle leggi della verosimiglianza, Stoker evidenzia il contrasto tra le azioni conseguenti alle “prove” che spesso si rivelano inconsistenti, evidenzia la discrepanza tra le rigorose argomentazioni morali dei narratori e i loro metodi sin troppo pragmatici. Dracula dimostra di agire più conformemente alle leggi inglesi rispetto ai suoi avversari; non essendo un ladro o uno stupratore e neppure una minaccia politica, Dracula è più pericoloso perché esprime il suo sprezzo per l’autorità nel modo più individualistico possibile, attraverso il sesso. Di fatto, la sua sete di sangue e il modo in cui Dracula la soddisfa sono riconducibili a un desiderio sessuale, che sfugge al controllo sociale (le proibizioni contro la poligamia, la promiscuità e l’omosessualità) ottocentesco. Alla fine della storia i personaggi che hanno ceduto ai loro desideri individuali vengono puniti: Dracula, Lucy, le tre donne vampiro e anche Mina per aver ceduto alla tentazione per un attimo. I vincitori sono un gruppetto di uomini facoltosi ignari del fatto che la loro adesione alle convezioni sociali non è altro che una maschera dietro la quale si cela il loro desiderio sessuale e violento.
Le rovine del castello di Vlad III
La peculiarità di questo romanzo è che Dracula vi compare pochissimo. La sua presenza fisica c’è solo nella prima parte quando Jonathan Harker si reca in Transilvania, dopo scompare. Le sue apparizioni sono poco più che bagliori: una nebbia che scivola sotto le porte, un cane che scende da una nave, un pipistrello che sbatte contro un vetro. Di rado compare in fattezze umane e quando lo fa sono sempre apparizioni fugaci, subito si ritrae, inghiottito dalla folla o dal buio. La cosa curiosa è che tutto il romanzo è posseduto dalla sua figura. Non c’è nulla che esista in modo autonomo, tutto si muove e agisce perché c’è lui. Tutto ciò che incontra Dracula diventa racconto, perfettamente in linea con i canoni del romanzo ottocentesco e il suo rapporto ossessivo con il protagonista, solo che a differenza del romanzo tradizionale, lui non è ben centrato nella storia, c’è ma non si vede, è un buco nero, un baratro, il lettore è sempre sull’orlo e mai dentro. Al lettore non è permesso immedesimarsi con Dracula, non si vede, più che un personaggio diventa un’atmosfera, al contrario gli capita di immedesimarsi con tutti gli altri: Jonathan, Mina, Lucy, per citarne alcuni. Per un romanzo di fine Ottocento lo schema abituale era: in una comunità sana e funzionante uno dei membri esprime una serie di comportamenti deviati che mettono in sofferenza l’intero sistema, alla fine la comunità fa cessare il pericolo annientando il soggetto deviato. La fortuna del romanzo ottocentesco poggia su questo schema. Fa provare al lettore il brivido di immedesimarsi in un personaggio che incarna una deviazione e simultaneamente gli offre la rassicurante certezza che la comunità ha tutto sotto controllo, mette tutto in ordine come era prima di quella breve avventura. Il Dracula è figlio di uno schema narrativo anomalo, oltre all’impossibilità dell’immedesimazione, il lettore scopre che la comunità non può farcela da sola: inizia a vincere solo quando si piega all’inconcepibile, quando capisce l’anomalia e la segue invece che distruggerla all’istante. Modello anomalo e destabilizzante che spinge il lettore alle corde, gli toglie la sicurezza di un centro stabile e il mondo visto da questa nuova angolazione fa veramente paura, fuori controllo e terrorizzante. Dracula è la perfetta sintesi di questo e forse è anche il motivo per cui la sua figura è andata a impigliarsi una volta per sempre nell’immaginario collettivo.
LE FONTI
Stoker comincia a tessere le trame del suo capolavoro facendo una meticolosa ricerca storica e folcloristica, cercando tutti quegli elementi che potessero incarnare tutti gli stereotipi negativi dello “straniero”.
Vlad Tepes
ALCUNE EDIZIONI ITALIANE
Dracula, Mondadori, collana Oscar classici.
Dracula, Feltrinelli, collana Universale economici, I classici.
Dracula, BUR, collana Superbur classici
Sequel
Nel 2009 il pronipote di Stoker, Dacre Stoker, insieme a Ian Holt, scrive il seguito ufficiale del Dracula, Undead – Gli Immortali, che vede come protagonista il figlio degli Harker, Quincey Harker e come antagonista la vampira Elizabeth Bàthory.
DRACULA E LA PELLICOLA
Secondo una stima approssimativa sono 160 i film (al 2004) che vedono come protagonista il vampiro ideato da Bram Stoker, eccone alcuni:
Gary Oldman
Dracula di Bram Stoker – 1992, prodotto e diretto da Francis Ford Coppola, vede Gary Oldman nel ruolo del Conte, Winona Rider nel ruolo di Mina Harker, Keanu Reeves in quello di Jonathan Harker e Anthony Hopkins in quello di Van Helsing.
Dracula il vampiro – 1958, diretto da Terence Fisher, è il primo si una serie di film dedicati a Dracula che in questo film è interpretato da Christopher Lee.
Bela Lugosi
Dracula – 1931, diretto da Tod Browning e da Karl Freund con Bela Lugosi ed Edward Van Sloan.
Nosferatu il vampiro – 1922, è un film muto diretto da Friedrich Wilhelm Murnau. Considerato il capolavoro del regista tedesco e uno dei capisaldi del cinema horror ed espressionista. Nosferatu, il principe della notte, il remake, del 1979 diretto da Werner Herzog che affida il ruolo del vampiro a Klaus Kinski.
Dracula – Serie televisiva statunitense creata da Cole Haddon e Daniel Knauf, il ruolo di Dracula è affidato a Jonathan Rhys Meyers è trasmessa dal network NBC.
BIOGRAFIA
Bram Stoker è nato a Clontarf, un villaggio costiero vicino Dublino, fino all’età di otto anni fu costretto a letto a causa della sua salute cagionevole. Studiò al Trinity College di Dublino dove conseguì la laurea in matematica. Lavorò come domestico ma presto accettò l’incarico a titolo gratuito come giornalista e critico letterario per The Evening Mail. A 29 anni conobbe Henry Irving con il quale stringerà un’amicizia tale da diventare anche un sodalizio lavorativo. Nel 1878 sposò Florence Balcombe (precedentemente corteggiata da Oscar Wilde) e si trasferì a Londra, dove diresse il Lyceum Theatre di Irving. La collaborazione con Irving fu molto importante per l’autore, grazie a lui conobbe Arthur Conan Doyle e viaggiò per il mondo. Stoker morì il 20 aprile del 1912 a Londra dove fu sepolto. Alcune opere: Il passo del serpente (1890), Il mistero del mare (1902), Il gioiello delle sette stelle (1903), L’Uomo (1905), La dama del sudario (1909), La tana del Verme Bianco (1911).
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