La mattinata era stata un inferno per i ragazzi. Alex era decisamente scombussolata. Le due avventure vissute erano successe il pomeriggio precedente e lei ancora stentava a crederci, era diventata improvvisamente taciturna e riservata.
Josh invece era provato per la notte passata in una posizione decisamente anomale.
-Ti prego Al, ho bisogno di un super massaggio perché ho il collo e la schiena a pezzi
– Josh buttò lo zaino per terra, non curandosi minimamente di dove sarebbe finito. Si sedette e cercò lo sguardo della sua amica, ma lei fissava il vuoto.
-Al?-
Nessuna risposta.
-Alex? Ci sei?-
La rossa si svegliò soltanto con dei leggeri colpetti alla spalla.
-Che? Cosa?-
Spaesata rimise a fuoco il dove fosse. Quando si ridestò del tutto sospirò.
-Scusa, ero distratta-
La conversazione per Alex finì lì. Ritornò nel suo mondo di pensieri e non ne uscì per il resto della giornata. Ancora non aveva assimilato ciò che era successo, figuriamo superarlo. Stava con le orecchie bene aperte, ad ascoltare qualsiasi rumore potesse captare, voleva sentire tutto. Quella spiacevole situazione l’aveva segnata molto più di quanto credesse.
Alex si trascinò in giro come un automa, mangiò in mesa in un tavolo in disparte. Non prese appunti in nessuna materia e anche durante la ricreazione si mise davanti al suo armadietto per tutta la durata, fino al momento di tornare in classe.
Josh provò a spronarla, chiacchierare, battute ma niente, neanche quando la prese di peso da dietro successe niente, Alex fece un sorriso finto e si isolò nuovamente nel suo mondo.
-Alex-
Josh le toccò la spalla per attirare la sua attenzione.
-Senti tutto ok?-
Lei annuì, non convinta e non riuscì a convincere neanche lui.
-Ti va di venire a casa mia? Tanto oggi la biblioteca è chiusa, e io non sarei potuto rimanere con te lo stesso perchè devo badare alle mie sorelle.
– Josh le sorrise.-
Alex pensò che tanto a casa sua i suoi genitori non c’erano mai, li vedeva di tanto in tanto.
-Va bene-
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Erano sulla via del ritorno, Alex era forse più sveglia della mattinata, ma niente di così entusiasmante. Josh cercava di mantenere viva la conversazione, e almeno la ragazza rispondeva.
Entrati in casa, le sorelline di Josh gli corsero in contro.
-Come va pulcini?-
La madre di Josh li salutò per andare a lavoro.
-Allora che state facendo?-
Rimasero a chiacchierare per un po’. Alex si trovava bene in quella famiglia, non erano ricchi, non stavano bene economicamente, la casa piccola, ma si volevano bene. Alex riusciva a percepire il calore che trasmettevano.
-Ehy Rosy, questi sono i tuoi disegni?- Alex prese un disegno, c’era un drago e delle persone stilizzate.
-Ehy, che cosa è questo?-
Rosy divenne improvvisamente triste.
-È l’incubo di stanotte, anche ieri notte ho fatto un incubo, prima sognavo, ma poi il sogno è cambiato ed è diventato un incubo-
Prese gli altri disegni.
-Questo è il sogno, era strano ma era bello, ma però poi è finito-
Era un prato verde, e basta, una collina forse, in quello dopo, una strana cittadina, o almeno e quello che sembrava.
-Si, poi dentro c’era un sacco di gente scorbutica, e poi c’erano i cavalli che cercavano di prendere delle persone dei arrestarle-
Ad Alex quelle immagini erano familiari. Non riusciva a focalizzare perché, ma si sentiva di averle già viste.
-E invece questo è un incubo, ma non mi va tanto di parlarne, è stato veramente pauroso-
Alex vide della figure grigie, in uno sfondo grigio, nessun occhio, bocca o orecchie. Josh si girò giusto in tempo per guardare quell’immagine e ammutolì subito.
-O mio Dio!-
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