Ho letto le Cronache di Narnia da piccolo, grazie al tomo della Mondadori. Ricordo qualcosa, ma vagamente. Mi è rimasta più impressa la morale propinata dall’autore: intollerabile.
Ero indeciso su come procedere per la recensione: farne una unica, lunghissima, oppure farne una per libro, a costo di ripetermi?
Poi ho pensato che, anche se lo stile sarà sempre lo stesso, posso fare comunque citazioni diverse. Per cui vada per un articolo a libro. Inizierò con l’ordine cronologico, non con quello di uscita, quindi da il Nipote del Mago.
Il Nipote del Mago si può considerare come un prequel alle Cronache di Narnia: poco più di una 150ina di pagine. L’ho letto in un pomeriggio.
La storia racconta della creazione di Narnia e di come la Strega vi arrivò, grazie alla sventatezza del protagonista, Digory. La vicenda è abbastanza lineare e prevedibile. Ho trovato interessante il modo in cui tutto è collegato agli altri libri:
I due protagonisti, Digory e Polly, sono appena abbozzati e non particolarmente interessanti. Lo zio Andrew è divertente e l’imperatrice Jadis la classica cattiva perché sì.
Per chi volesse conoscere la storia della Strega …
Alcuni spunti interessanti…
La Foresta di Mezzo
È il punto che mette in contatto tutti i mondi possibili (mi ha ricordato vagamente i livelli di Crash Bandicoot). Il materiale degli anelli che fabbrica lo zio Andrew deriva proprio da qui. È un luogo calmo, pacifico, noioso. Chi ci arriva è portato a dimenticarsi tutto e a bearsi della nuova vita in modo sognante.
La Parola Deplorevole
La Parola Deplorevole è un il segreto dei segreti, per dirlo alla Jadis. È una parola magica capace di uccidere tutte le creature viventi di un mondo, eccetto chi la pronuncia. È così che l’imperatrice distrugge la vita stessa sul suo mondo, Charn.
Narnia appena nata
I bambini assistono alla creazione di Narnia da parte del leone Aslan. Ci sono alcune scene divertenti, tipo il modo in cui gli animali si comportano dinanzi allo zio Andrew. Il primo re di Narnia è il vetturino che per sbaglio arriva con Digory e Polly.
Lo stile sicuramente è un punto debole. Autore e narratore coincidono: mi immagino un vecchietto che racconta una storia a dei bambini attorno a un fuoco. È un narratore onesto a mio parere: preferisco una scrittura trasparente e un narratore invisibile, ma quest’è. Ciò che mi da veramente fastidio sono:
Anticipazioni
Si va da anticipazioni tutto sommato innocue…
[Digory], in seguito, ogni volta che ebbe l’occasione di parlarne, disse sempre “Oh, era un posto così ricco. Quasi come un dolce con i canditi e l’uvetta.”
… a quelle decisamente moleste.
Parecchi anni dopo,quando si incamminò sul sentiero della vecchiaia, Digory raccontò di non aver mai visto una donna così bella in tutta la vita.
Ora, mi rendo conto sia un libro per bambini e che quindi i protagonisti debbano vivere fino a 80 anni. Ma il senso di interrompere una scena un minimo carica di tensione per dirci che Digory si salverà in ogni caso qual è?
Descrizioni balorde
Fu ancora più bello del giorno prima, sia perché i tre viandanti si sentivano freschi e riposati, sia perché il nuovo sole era alle spalle, e, si sa, le cose si vedono meglio quando la luce viene di dietro. Fu una cavalcata stupenda.
Tutto è raccontato e il narratore puntualizza cose inutili.
Se devo dire come la penso (e Digory è del mio stesso parere), la mente di Jadis era fatta in modo particolare: non ricordava affatto i posti silenziosi e tranquilli, e anche se qualcuno l’avesse portata lì di nuovo, subito dopo l’avrebbe dimenticato. Adesso che era rimasta sola con i ragazzi, non li degnò neppure di uno sguardo: anche questa era una caratteristica di Jadis. Per fare un esempio, a Charn non si era neppure accorta della presenza di Polly (tranne alla fine), perché aveva deciso di usare Digory. Ora che aveva lo zio Andrew, aveva perso ogni interesse nel ragazzo. A dire la verità, credo che quasi tutte le streghe si comportino così: si interessano alle persone e alle cose solo finché ne hanno bisogno. Le streghe sono molto, molto pratiche.
Per ultima lascio una frase illuminante:
Fragolino si riempiva golosamente la bocca di erbetta deliziosa.
Morale cristiana
Avevo qualche riserva circa la sezione in cui parlare di questo argomento… e poi ho deciso di metterlo nello stile. L’autore propina la sua personale visione di vita: la cosa mi lascia perplesso. Già non sopporto quando interviene, figuriamoci quando ci fa la morale. Ad esempio Digory dice:
“[…] Io voglio una vita normale, voglio morire e andare in paradiso.”
Oppure viene specificato che il vetturino canti in Chiesa, e dopo Aslan gli dice:
“Figlio, io ti conosco da tempo. Mi riconosci?”
In un’altra occasione Aslan si rivolge allo zio Andrew dicendogli vecchio peccatore.
Questo è solo l’inizio… se non sbaglio, questa presenza della morale cristiana sarà ancora più marcata negli altri libri.
Nulla di eccezionale a mio parere. Resta un libro da leggere solo per avere una visione complessiva su Narnia, preso da solo non è granché.
Voto: 5/10
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(2918)
Bella recensione!
Ma sinceramente, nonostante mi si accapponi la pelle ogni volta che sento parlare di Cristiani e la loro morale, non trovo il libro così male.
Insomma, all’epoca rispecchiava la morale comunque e quindi era generalmente apprezzato, adesso invece lo troverei una specie di “reperto” sociologico interessante da analizzare, e quindi come romanzo non lo considererei da buttare o da giudicare troppo negativamente. Altrimenti, davvero, dovrei odiare anche i racconti di Andersen, che invece apprezzo molto. Oppure Dickens. Mannaggia, Dickens! xP
I brani riportati che riguardano lo stile, le descrizioni e le prolessi sono moleste, concordo, ma anche in quel caso si tratta di uno standard ferreo e tipico di quel tipo di narrazioni. Infatti stiamo parlando di una favola lunga, piuttosto che di un romanzo vero e proprio, indirizzato a bambini innocenti e cresciuti da famiglie Cristiane, la religione che imperava allora, più diffusa e più approvata dal senso comune.
Quindi sì, è pesante e la secolarizzazione ci ha liberati da questo tipo di scritti di formazione bigotta, ma se lo si legge con cognizione di causa, secondo me è perfettamente godibile.
Detto questo, comunque, gli errori evidenziati potrebbero essere considerati tali da qualsiasi editor ai giorni d’oggi; quindi comunque la critica ci sta, eh.
xD