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Cronache del Mondo Emerso. Le storie perdute di Licia Troisi – Recensione

L’ultima fatica letteraria di Licia Troisi è un libro… nientemeno sul Mondo Emerso! Non potevo non leggerlo. Nihal è stata una pietra miliare della mia infanzia, anche se rileggendolo da grande ho ridimensionato il mio giudizio sulle Cronache.

Cronache del Mondo Emerso. Le storie perdute - Lande Incantate

La bellissima copertina de Le Storie Perdute

Di base sono sempre bendisposto verso i racconti: spesso forniscono dettagli aggiuntivi di un mondo, permettono di esplorare dinamiche rimaste in secondo piano, danno modo di conoscere storie non incluse nei romanzi principali. Un esempio sono i corollari del mondo di Harry Potter: il Quidditch attraverso i secoli, gli Animali Fantastici, le fiabe di Beda il Bardo. Libri fondamentali? Non proprio. Ma per gli amanti della saga costituiscono un prezioso modo per sentirsi in contatto col mondo magico. Analizzerò quindi ad una ad una le tre storie contenute in questo libro, narrate da un menestrello in un’osteria di Salazar; ognuna di esse è introdotta da una poesia.

Prima Strofa

LA FINE E L’INIZIO

Torna indietro, mio canto,
a giorni e luoghi dimenticati dal tempo,
assai lontano dai bastioni
di questa torre battuta dal vento.

Dirò di una guerra e sangue e battaglia,
e di colei che della spada fu figlia.

Una lunga storia qui s’inizia,
là dove la morta consuma ogni primizia.

Questo racconto riguarda i genitori di Nihal, il ritrovamento della piccola da parte di Soana, e l’incontro tra Soana e Livon. Francamente è il racconto peggiore e più inutile. Il ritrovamento di Nihal era già stato raccontato altrove, oltretutto!

Riporto qui un dialogo inverosimile.

“Levati dalla faccia quell’espressione tenera” disse Karna con il sorriso sarcastico che a Makthar piaceva tanto (facevo sempre confusione pensando a Makrat, la città della terra del sole lol).
“Ma ti è proprio impossibile essere un po’ romantica? Ci sono donne che pagherebbero per avere un uomo come me, che ogni mattina le guarda adoranti
“Preferisco un marito che mi prepari la colazione” mormorò Karna dandogli un piccolo bacio a fior di labbra.

Parliamone! Questo non è un dialogo fra due abitanti del Mondo Emerso. È la conversazione che fanno dei trentenni appena sposati nella cucina nuova di casa! Come faccio a sentirmi calato in un mondo che dovrebbe avere una propria dignità, una propria esistenza ben definita e diversa dalla nostra realtà?! Questi sono in guerra, in un campo profughi e lui pensa al romanticismo!? Alle donne che pagherebbero per uno come lui? Non mi sembra un dialogo verosimile in un mondo fantasy.

Soana sembra la protagonista di un Young Adult, visti i suoi sentimenti per Fen…

Il viaggio avvenne come in un sogno. Era la prima volta che Soana si muoveva senza la sua maestra, sola ad affrontare le incognite che quell’avventura avrebbe potuto presentare. Ma con lei c’era Fen, e nemmeno nei suoi sogni più rosei avrebbe potuto pensare di trascorrere tutto quel tempo sola con lui. Si dimostrò un compagno di viaggio affidabile e sicuro; inoltre, sapeva sempre cosa fare con la bambina.

Bella - Lande Incantate

 Ecco a voi Soana Bella

Altri dialoghi inverosimili si succedono poco dopo. È tempo di prendere decisioni importanti, e Soana deve convincere Reis (la sua maestra) di poter decidere il futuro di Nihal. Il dialogo può essere riassunto così:

Reis: decido io cosa fare della bambina punto e basta!
Soana: ti prego fidati di me!!!!
Reis: ok dai, mi fido di te veditela tu <3

Anche il dialogo tra Livon e Soana ha dell’assurdo!

Livon: tu scompari per mesi, ti fai la tua vita e ora vieni qui a darmi una neonata! Ma come ragioni!
Soana: per favore fratellino, ti voglio bene, ti prometto che ci sarò per te!!!!
Livon: ok dai, me l’accollo allora!

Profondità psicologica? Scelte di vita fondamentali come adottare una bambina vengono prese nell’arco di uno schiocco di dita, da un tipo che prima dice no, poi dice sì, che è sempre vissuto solo, non ha nessuna idea di come si cresca una bambina… ok. 

Seconda Strofa

LA FINE DELL’ETA’ DELL’ORO

La pace è ormai giunta, la guerra finita,
della nostra eroina lieta è la vita

Niente più sangue, né morti, né spade da impugnare.
ma il calore di una famiglia, e di un focolare.

Ma è nella quiete che il nemico si cela,
è nella gioia che la tragedia si rivela.

Il secondo racconto riguarda la vita di Nihal, Sennar e il figlioletto nel Mondo Ignoto. Ci sono dettagli di vita quotidiana simpatici, come quello della torta che Nihal prepara per il figlio…

Sennar indaga su Prekotar Aniré, luogo sacro agli huyè (una razza di cui parlerò nell’apposita sezione), in quanto percepisce che c’è una magia differente da quella del Mondo Emerso. Tuttavia, facendo esperimenti, viene posseduto da un’anima perduta: infatti tale luogo sacro è una porta per l’aldilà. Sennar non adotta nessuna precauzione a riguardo, eppure era stato avvertito dagli amici huyè…

Il personaggio di Klarath mi è stato simpatico. Il suo punto di vista mi è piaciuto. Poi una osservazione sul finale:

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Terza Strofa

IL RITORNO

Fumo, erbe e parole arcane,

tomi vetusti, gesta lontane.
Un antico spirito risorge
chiamato a nuova vita
come acciaio nelle forge.

La notte si scioglie in una nuova aurora,
di sconfiggere la morte è scoccata l’ora.

Purtroppo mi è impossibile parlare del terzo racconto senza fare spoiler.

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Poi ho notato una contraddizione relativa a un pensiero di Nihal.

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Il capovillaggio è veramente meschino e irritante…

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Un’ultima osservazione sulla fine del libro. Mi ha lasciato interdetto. Mi ero quasi commosso…

Spoiler sul finale

Britney - Lande Incantate

Stile

Da una recentissima intervista:

Spero inoltre che in questi anni sia migliorato il mio stile; di sicuro è aumentato il controllo che ho sulla mia scrittura e la mia consapevolezza in generale. Tecniche che prima mettevo in atto inconsciamente adesso sono espedienti voluti e che metto in atto consapevolmente.

In sostanza ci sta dicendo che prima gli infodump molesti e lo scrivere raccontato e non mostrato erano inconsapevoli, mentre ora non lo sono?

In ogni caso: c’è stato un effettivo miglioramento? Mah. In grandissima parte il romanzo è raccontato. I segoni mentali di Nihal, il suo tormento interiore, la sua paura di perdere la felicità conquistata è tutta raccontata, ci sono pochi dettagli vividi, poca concretezza. Le classiche riflessioni sul Bene™, sul Male™, sul Razzismo™… spunta anche una riflessione su Aster!

C’erano notti in cui ancora si domandava se davvero Aster, il Tiranno, non avesse peccato per troppo amore, se perfino nell’idea folle in cui credeva non ci fosse un fondo di verità.

Io invece certe notti ancora mi chiedo che senso ha perdere tempo in 40 anni di guerre per conquistare il Mondo Emerso se il tuo scopo è distruggere tutto…

Gestione del punto di vista

Spunta un nuovo errore: il PoV ballerino. Mentre nelle Cronache il punto di vista era quasi sempre fissato su Nihal, nelle Cronache Perdute esso salta da un personaggio all’altro come capita. E succede spesso. Ecco un esempio. Il punto di vista prima è su Nihal, poi…

Quella sera stavano camminando insieme verso il villaggio. Nihal tornava dall’abituale giro di ricognizione delle sentinelle, e Ren si era appartato in uno spiazzo erboso a consultare alcuni libri di magia che il capovillaggio teneva presso la propria capanna. Fecero insieme le scale, avvolti in un silenzio complice e sereno. Si salutarono in cima al villaggio, e Ren si avviò verso il proprio alloggio. Varcò la soglia e per poco non emise un grido di spavento.
Lefthika lo aspettava in piedi, al centro della stanza.

C’è pure un capitolo in cui il narratore passa da Nihal, a Lefthika, a Ren, poi di nuovo a Nihal…

Oarf legato e risparmiato

Ci sono alcune ingenuità come accadeva in altri libri della saga: nel secondo racconto Oarf  viene legato da corde… ma com’è possibile? Un drago attivo, pronto, e sveglio si fa fregare con delle corde? Ok, sono corde incantate ma… non poteva, che so, dare una zampata agli elfi? Magari carbonizzarli?

Un’altra cosa che mi ha lasciato allibito: nel terzo Nihal viene rapita da Lefthika, il mago che l’ha resuscitata, il quale lega magicamente Oarf con dei ceppi in cima al villaggio. Mentre Nihal è via, gli elfi attaccano il paesino degli huyé. Ebbene, quando Nihal torna al villaggio ormai semi distrutto… trova il drago ancora vivo! E pensare che Ekhtir, il capo degli elfi ribelli, dice esplicitamente:

Sono rimasta delusa quando mi sono accorta che non c’eri al villaggio. Ero venuta per te, sai?

Quindi solo a me sembra un’idea intelligente, giusto per sfogarsi un po’, giusto per vendicarsi di Nihal, giusto perché privarla di una risorsa fondamentale non può che tornare a suo vantaggio, uccidere Oarf? Ripeto, era impossibilitato a muoversi…

Combattimenti tra draghi (sic!)

Devo calmarmi, pensò Nihal. Spronò di nuovo Oarf, e vide la viverna saettare verso di lei come in un incubo. Il drago le azzannò il collo e la scaraventò via. Nihal si strinse ai finimenti mentre precipitavano verso il basso, fino a cadere in mezzo agli alberi e infine al suolo.

Ho dovuto rileggere parecchie volte questo pezzo: ma perché diamine Oarf precipita?

 Uomini disarmati ma inarrestabili

Gli elfi erano forse guerrieri più esperti, ma gli huyé lottavano per la vita. Mentre quella gente combatteva senza scopo e senza speranza, aggrappata a un passato che non esisteva più, loro avevano un mondo intero che li attendeva a casa.

Gli huyé non hanno mai combattuto il vita loro, e gli elfi sono forse più esperti? Ma poi che vuol dire che lottavano per la vita? Gli elfi combattevano per morire? Poi intero mondo è un’espressione un po’ macabra, considerando che il villaggio è semi distrutto e sono morti un sacco di huyé…

Bitch please - Lande Incantate

Citazioni memorabili

All’inizio viene ricordato il fatto che la torre di Salazar sia alta 1200 braccia. Ora, a parte che nelle Guerre si era passati al sistema metrico decimale, e mo si è tornati alle braccia, era davvero necessario sottolineare una cosa simile? Già molti blog avevano commentato l’assurdità di una torre così alta (con un orto al centro, non si sa con quale luce) in un fantasy pseudo-medievale, senza che ci fosse la tecnologia o la magia adatta ad elevarla. Perché continuare a ricordare la cosa? In effetti, una spiegazione a posteriori viene fornita:

Dopo la fine della guerra, le città-torre avevano vissuto un periodo di rinnovato splendore. Per decenni erano state abbandonate e le fiorenti attività commerciali si erano interrotte, ma poi avevano ricominciato a popolarsi. I migliori architetti del Mondo Emerso le avevano sapientemente ristrutturate, riportandole agli antichi fasti, grazie a nuove e raffinate soluzioni tecniche e ai proficui rapporti commerciali con gli elfi.

Lascio a voi i commenti.

Alcune cose poi mi hanno fatto ridere: la primissima scena di Nihal lei… piange. E’ neonata, ovviamente la cosa ci sta, ma non ho potuto fare a meno di pensare ai pianti di Nihal nelle Cronache. Che riferimento sottile 😀

Oppure il figlio che vuole ricreare le catapulte in miniatura… mi ha ricordato le catapulte che colpivano i draghi in volo.

Lo stile è semplice e scorrevole, caratteristica già vista negli altri libri del Mondo Emerso. Spuntano qua e là dei verbi di cui non sentivo la mancanza, tipo intridere o suggere. Ah, ecco una citazione direttamente da Nihal:

Batté la fronte contro il pavimento e si chiese quando ogni cosa avesse iniziato a sgretolarsi, quale dell’infinità catena di eventi che l’aveva condotta in quella cella fosse l’anello debole, la colpa primigenia che doveva scontare al  buio e in solitudine. E ricordò la paura.

Maria de Filippi - Lande Incantate

Nihal è prigioniera, legata, stanca… e produce pensieri tipo la colpa primigenia. Ok.

Worldbuilding

Il genere fantasy è stato sicuramente importante per te, un genere che ti ha permesso di esplorare in moltissime direzioni e raccontare molto. L’hai mai vissuto come una restrizione?
Come tutti i generi, è ovviamente rigidamente codificato, ma nessuno obbliga lo scrittore ad attenersi per forza al canone. Io, poi, sono una persona ansiosa, per cui certi limiti in verità tendono a rassicurarmi. Quando voglio sentirmi un po’ più libera, mi affido alla mia produzione fantastica (La Ragazza Drago, Pandora), dove i vincoli sono minori. Di recente, comunque, ho iniziato a forzare anche un po’ i limiti del fantasy classico. In Nashira ci sono alcune contaminazioni di fantascienza. In ogni caso, per me il fantasy è sempre stato il modo migliore per esprimere me stessa e il mio modo di vedere la vita. Se l’avessi mai percepito come un limite, mi sarei messa a scrivere altro.

Ma quindi il fantasy ha dei limiti o no? Il fantasy dovrebbe essere il miglior strumento per essere originali, per dare vita a situazioni nuove, particolari, fantasiose. Forse se lo intendiamo come il classico fantasy alla Tolkien con draghi, elfi, nani etc. allora sì, è difficile non pensarlo come un limite. Ma per fortuna non è solo questo. In ogni caso: cosa c’è di particolare e originale in questo libro?

Gli Huyè: creature per metà nani gnomi e metà elfi che vivono nel Mondo Ignoto. Essi hanno un ruolo nella seconda e nella terza storia. Mi hanno incuriosito poi i malnea, un dolce della Terra dei Giorni, e il lakhre, una bevanda tipica degli huyè.

Non ho intravisto più nulla come trovate originali, o spunti curiosi; anzi, c’è una città che si chiama Giarre! Da siciliano non potevo che ridere ad una trovata simile…

Conclusione

Questo libro non mi ha entusiasmato. Ai fan di Licia Troisi piacerà sicuro, quindi lo consiglio. A chi ama invece il fantatrash lo consiglio pure, perché si farà quattro risate. Non annoia, si legge velocemente quantomeno. Mentre i primi due racconti riguardano fatti che bene o male già sapevamo, l’ultimo mi sembra un’incredibile forzatura a posteriori, mi spiace.

Voto: 4/10

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Ho indossato il Cappello Parlante insieme a Harry, Ron e Hermione; ho consultato l'aletiometro con Lyra; ho partecipato alla creazione di Ea e sono stato invisibile con Bilbo; ho viaggiato con Ged su migliaia di isole, tra diversi mondi con Pug, e su diversi piani con Sita Dulip; sono stato un reietto con Shevek e ho cavalcato draghi con Dany; ho sghignazzato con Bartimeus e cavalcato su Aslan; ho intrapreso viaggi interminabili con Frodo, Tasslehoff, Sutty, Drizzt, Phèdre, Morgon... E sono ancora qui.

4 Comments

  1. avatar Carlotta ha detto:

    Eh, la nostra amata Licia non si smentisce mai!
    Dopo tutti questi anni passati a scrivere, uno pensa che sia finalmente in grado di produrre qualcosa di sostanzioso e dallo stile maturo, e invece sembra ripetere sempre gli stessi errori, un serpente che si morde la coda. Sembra che lo faccia apposta.
    È ovvio che non è così, ma a volte, nelle sue interviste, noto una certa sfumatura di ripicca.

    Comunque, tornado ai racconti recensiti, mi sembrano dei filler poco dignitosi e palesemente scritti a scopo di lucro. Insomma, un romanzo in copertina rigida che contiene solo tre racconti, e di questa taratura per giunta, mi sembra una truffa.
    Preferirei leggere Geronimo Stilton, guarda.

    Mi è piaciuta la recensione, molto obiettiva, secondo me, nonostante la poca fiducia che hai in Licia come scrittrice (giustificata, direi io).

  2. avatar Sally ha detto:

    È ovvio che questo libro è stato scritto più che altro per far sapere, secondo me in maniera originale, che ci sarà una Nuova trilogia su Nihal. Chi ha letto anche Le Guerre e Le Leggende credo che riesca ad apprezzare molto di più questo libro, considerando che da una scappatoia alla brutta morte di Nihal.
    Io credo comunque che alla fine abbia cambiato idea per poter avere una seconda occasione con Sennar e Tarik, conoscendo Nihal non credo riesca ad accettare di essere morta per niente….anche se credo che questa nuova trilogia ci riserverà delle sorprese! Penso si sia capito che apprezzo molto la Troisi, anche se mi rendo conto che il suo non è proprio uno stile dei più eccelsi…

  3. avatar Cal ha detto:

    Questo è il risultato quando si vuole mungere a tutti i costi una tetta ormai secca…

    Comunque voglio leggermelo pure io, naturalmente a scrocco, per vedere se davvero è così povero 😛

  4. avatar Glael ha detto:

    Ma quando viene raccontata la morte di Nihal lei usa una lancia ma nla le trilogie usa la sua spada,o sbaglio?

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