Continuo e incessante, risuona nella mia mente un cupo battito, un sommesso latrare lontano, come di un cane
gigantesco che ulula nella notte. Non è un sogno, e non è neppure – temo – follia: troppe cose sono ormai accadute perché io possa rifugiarmi in simili illusioni pietose.
Il Cane, 1922 (racconto)
Il Ciclo di Cthulhu anche noto come Miti di Cthulhu è un ciclo letterario che fa riferimento alla parte più significativa della produzione dello scrittore americano Howard Phillips Lovecraft.
Alla morte dello Lovecraft, gli scrittori August William Derleth e Donald Wadrei, tentarono di dare ordine ai racconti dello scrittore defunto contenenti riferimenti a divinità blasfeme e creature cosmiche presenti nella produzione di Lovecraft . Fu proprio Derleth a coniare il nome Miti di Cthulhu e insieme al suo compagno di lavoro Wadrei proseguirono nel loro intento di pubblicare i racconti in un unico volume. Dato lo scarso interesse delle case editrici per per il loro progetto, decisero nel 1939 di fondarne una, la “Arkham House“, il nome deriva dalla città immaginaria di Arkham presente in numerosi racconti di Lovecraft. La Arkham House pubblicò nel 1939 la prima grande raccolta dei racconti di Lovecraft con il titolo “The Outsiders and the Others“.
I romanzi e i racconti di Lovecraft sono di difficile classificazione, a metà tra la Fantascienza, il Fantasy e l’Horror. Fanno riferimento a civiltà extraterrestri, che avevano i propri Dei chiamati ” Grandi Antichi” ( tra cui la divinità più famosa Cthulhu), che abitavano la Terra in ere precedenti all’avvento dell’uomo i cui retaggi arrivano fino all’epoca in cui viveva l’autore. Questi retaggi sono costituiti da culti oscuri, segreti e antichi misteri. I testi che compongono il Ciclo di Cthulhu sono connessi tra loro da un filo conduttore, costituito da temi ricorrenti che l’autore ripropone nei racconti e nei romanzi. Uno dei principali leitmotiv del ciclo è senza ombra di dubbio il Necronomicon, il grimorio, un testo di magia nera, inventato da Lovecraft, che sarebbe stato scritto da dall’arabo pazzo Abdul Alhazred e tramite cui sarebbe stato possibile evocare gli “outsiders” (“quelli di fuori”) da ogni regione del cosmo e dell’essere. Tanta è stata la fascinazione provocata da questo “libro mai scritto”, che molti credono sia un testo realmente esistente.
L’UNIVERSO LOVECRAFTIANO
La maggior parte delle opere di Lovecraft, specialmente quelle che fanno parte del Ciclo di Cthulhu, trovano ambientazione in un mondo cupo, terribile e spaventoso, dove gli umani sono in balìa di forze sconosciute, occulte, malvagie e di divinità terrificanti che dominano l’universo.
I luoghi principali dove si svolgono le vicende narrate da H.P. Lovecraft sono:
Altre città immaginarie che però hanno uno stretto collegamento con il mondo delle tenebre:
« Era già vecchia quando Babele l’antica sorgeva;
e non si sa quanto a lungo ha dormito nel cuore del colle
ove i nostri picconi insistenti frugando le zolle,
i suoi blocchi di pietra portarono a luce primeva.
V’erano grandi locali e ciclopiche mura
e lastre spaccate e statue scolpite
di esseri ignoti vissuti in ere perdute,
di molto più antichi del mondo ove l’uomo dimora.
Poi trovammo quei gradini di pietra gettati
verso un antro sbarrato da una lastra assai forte
che forse serrava un oscuro rifugio di morte
dove eran racchiusi antichi segreti e graffiti.
La strada ci aprimmo… ma atterriti dovemmo fuggire
quando udimmo dal basso quei passi pesanti salire »
Shub – Niggurath
● Mu, il continente perduto, situato tra la Nuova Zelanda e il Cile nel Pacifico. Abitato da uomini primitivi, la lingua in uso era il Naacal e gli abitanti di questo continente adoravano molti dèi, tra questi i tre figli di Cthulhu: Ghathanothoa, Zoth-Ommog e Ythogtha oltre a Shub – Niggurath e Cthulhu stesso. Le tavole di Zanthu (Zanthu era un sacerdote di Ythoghta) spiegano la sparizione del continente: secondo questi scritti l’alto sacerdote scatenò l’ira degli dèi cercando di evocare Ythogtha per spodestare Ghathanothoa, per vendetta i Grandi Antichi scatenarono il loro potere facendo sprofondare Mu negli abissi.
« La città-cadavere, da incubo, chiamata R’lyeh … fu costruita incalcolabili eoni prima della storia conosciuta, da enormi, ripugnanti forme che gocciolarono dalle stelle oscure. Ivi si stabilirono il grande Cthulhu e le sue orde, nascosti in verdi, limacciosi sotterranei… »
DIVINITÀ LOVECRAFTIANE
Divinità Abissale – Cthulhu
dominato la Terra per diverse ere, edificarono città, ma il loro potere era legato agli astri e quando la forma del cosmo mutò dovettero ritirarsi nelle catacombe nella città sommersa di R’lyeh. Essi giacciono in un sonno profondo in attesa di risvegliarsi quando le stelle si allineeranno di nuovo. Il rituale di resurrezione dei Grandi Antichi ha però bisogno all’inizio di un intervento esterno, in quanto lo stesso incantesimo che li tiene in vita gli impedisce di liberarsi da soli. Per questo motivo le divinità e Cthulhu in particolare cercano di comunicare con gli essere umani, specialmente nei sogni, adulando e tentando gli esseri umani con promesse di piaceri e poteri infiniti.
Raffigurazione di Azathoth
appartenenti al Ciclo di Cthulhu riconoscono la loro supremazia e gli venerano. Queste divinità esterne dimostrano disinteresse per le vicende che riguardano gli umani, il loro unico obbiettivo è quello di raggiungere la nostra dimensione per distruggerla. Sono dotati di poteri immensi, anche se necessitano comunque dei servigi di Nyarlathotep loro anima e messaggero. Il più potente fra gli Déi Esterni è Azathoth, Signore del Cosmo: siede sul trono al centro dell’universo sul quale danza al suono di flauti blasfemi che lo tengono in una sorta di stato di trance. Se Azathoth dovesse distrarsi e smettere di danzare, il suo potere distruggerebbe pianeti interi.
I PERSONAGGI
Il Ciclo di Cthulhu non ha personaggi seriali, ad eccezione del personaggio di Robert Carter, alter-ego di Lovecraft, che tuttavia compare in opere non facenti parte del ciclo. Ecco alcuni personaggi del Ciclo di Cthulhu:
ROMANZI E RACCONTI CHE COMPONGONO IL CICLO DI CTHULHU
Ci sono dei racconti che possono essere definiti i precursori del Ciclo di Cthulhu:
I romanzi e i racconti che compongono il Ciclo di Cthulhu:
Dal Ciclo di Cthulhu solitamente sono esclusi i racconti e i romanzi appartenenti al “Ciclo Onirico”, poiché se ne differenzia per toni e contenuti, è sostanzialmente più di genere fantasy.
EDIZIONI ITALIANE
Tutti i romanzi e i racconti di H.P. Lovecraft (eNewton Classici) formato Kindle, di cui esiste il formato cartaceo della collana “I Mammut”.
Esistono svariate raccolte che raccolgono i romanzi e i racconti del Ciclo di Cthulhu, l’importante fare attenzione alla sequenza temporale dei testi elencata in copertina, magari alcune raccolte arrivano solo fino al 1930 escludendo alcuni testi.
Alcuni estratti del saggio “Le radici dell’orrore di H.P. Lovecraft” di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco, curatori di numerose raccolte italiane del nostro autore:
«Orrore cosmico» definì Lovecraft il concetto fondamentale che animava la sua narrativa. Il
punto d’inizio è l’ignoranza. L’uomo è tranquillo e sicuro finché crede soltanto a ciò che
percepisce con i suoi sensi o ricostruisce con la ragione. Ma l’uomo è un incidente
infinitesimale nell’infinita complessità del cosmo, i suoi sensi e la sua ragione abbracciano
un territorio ridicolmente limitato, un granello di polvere nell’Assoluto. I terrori immanenti
nella natura che lo circonda, o che emergono dalla sua storia, sono nulla in confronto a
quelli che turbano l’infinito. Le forze cosmiche sono cieche, e macinano l’eternità senza
neppure avvedersi della razza umana. Sono tremende perché del tutto insensibili,
ineluttabili, inconcepibili. Dar loro la veste di divinità è un espediente di comodo, ma è
riduttivo: non sono sensibili né alle nostre preghiere né al nostro dolore. Vengono da abissi
talmente insondabili di tempo e di spazio che il semplice tentativo di concepirle stravolge la
mente e induce la follia, come quella che travolse il matematico Cantor, che ebbe la pretesa
blasfema di definire un algoritmo dell’infinito.
Per questo, aprire squarci di conoscenza che ne facciano balenare nel buio anche parziali
contorni (per esempio attraverso formule racchiuse in scritti giustamente proibiti) significa
esporre la nostra mente ad un cataclisma d’orrore.~~~~
Ribaltato è anche il ruolo della conoscenza nella gestione umana del terrore. Nelle storie
tradizionali, l’unica speranza dell’uomo per poter affrontare e vincere le forze delle tenebre
è legata alla comprensione precisa della loro natura: il filosofo Atenodoro rende la quiete al
fantasma rivelandone la natura di morto senza i dovuti onori funebri; il dottor van Helsing
sconfigge Dracula perché conosce l’origine e la natura dei vampiri.
In Lovecraft, la conoscenza è invece la fonte prima del terrore: perché solo chi trascende i
limiti dell’umano sapere apre gli occhi sull’abisso, e può coglierne gli orrori senza nome,
ricevendone in cambio morte e follia. Quando la scienza avrà unificato le varie parti del
sapere – scrive Lovecraft– si verificherà ai nostri occhi una visione talmente terrificante
della realtà e del nostro ruolo in essa, che come unico scampo potremo avere soltanto
l’annullamento mentale o il ritorno ad un’era di ignoranza.~~~~
Da quando, nel secondo dopoguerra, le opere di Lovecraft cominciarono ad essere diffuse e
popolari al di là della ristretta cerchia dei lettori di Weird Tales, la narrativa dell’Orrore
non è più la stessa, non accoglie più, o accoglie in modo diverso, i cliché sui quali per
secoli s’era modellata. Stephen King, il più popolare fra i maestri moderni del
soprannaturale, ha esplicitamente ammesso, più d’una volta, il suo debito nei confronti
dello scrittore di Providence. Ma non è il solo. Chiunque, oggi, voglia fare dello spavento il
fulcro del suo messaggio letterario, deve fare i conti con la rivoluzione copernicana attuata
dal creatore di Cthulhu.
LE INFLUENZE DI CTHULHU NEI MASS – MEDIA
Nella cultura popolare molti elementi scritti da Lovecraft sono stati utilizzati come modelli stilistici per creare ambientazioni e personaggi orribili e soprannaturali, in particolare gli elementi che fanno parte del Ciclo di Cthulhu. Stephen King e Neil Gaiman sono gli autori contemporanei più influenzati da Lovecraft.
Alcuni fumetti risentono dell’influenza dei mondi Lovecraftiani, almeno in alcuni numeri: Batman, Dylan Dog, Métal Hurlant, Soul Eater, Djustine, Martin Mystère e Zagor. Anche il manga Musamine Shirow contiene riferimenti a Lovecraft.
Diverse pellicole cinematografiche sono tratte dalle opere di Lovecraft, possiamo citarne alcune:
Alcune serie televisive contengono in alcuni episodi riferimenti al Ciclo di Cthulhu: Andromeda, Supernatural, South Park e Doctor Who.
Potrebbe sembrare insolito ma è la musica il campo in cui la letteratura di Lovecraft ha avuto più influenza, alcune band vicine all’heavy metal, sono state particolarmente colpite dalle influenze lovecraftiane, tanto da dedicare alcuni singoli o veri e propri album alle sue creature. Le band sono: Black Sabbath, Iron Maiden, 1349, Rage, Therion, Nile, Morbid Angel e Merciful Fate. Due band hanno deciso di prendere il nome dello scrittore solitario nato a Providence, sono gli H.P Lovecraft e i Lovecraft.
Anche i videogiochi non sono sfuggiti ai tentacoli abissali di Cthulhu, eccone alcuni:
BIOGRAFIA
Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) è riconosciuto come uno dei padri fondatori della letteratura dell’orrore. Le sue opere, diventate celebri solo dopo la sua morte, hanno avuto una grande influenza sulla fantascienza e sul cinema dell’orrore. Lovecraft nacque a Providence ( infatti è conosciuto anche con il soprannome “Il Solitario di Providence”), il padre dopo aver avuto un attacco di psicosi acuta fu ricoverato al Butler Hospital di Providence e vi rimase per tutta la vita fino a quando morì di sifilide quando Lovecraft aveva otto anni. Il nostro autore quindi crebbe con la madre, le zie e il nonno Whipple Van Buren Phillips, appassionato di letteratura gotica, che lo incoraggiò nella lettura fornendogli dei libri, tra i quali, le fiabe dei fratelli Grimm e Le mille e una notte, il libro da cui prese spunto per creare il Necronomicon. La sua vita fu funestata da frequenti attacchi nervosi, provocati inizialmente dall’atteggiamento iperprotettivo della madre, a causa di questi abbandonò gli studi. I suoi scritti apparvero per la prima volta su una rivista nel 1906 e nel 1915 dette alle stampe le sue prime poesie. Nel 1924 (periodo newyorkese) l’illusionista Houdinì commissionò a Lovecraft un racconto che apparve sulla rivista Weird Tales con il titolo “Imprisoned with the Pharaohs“, ma in realtà è conosciuto con il titolo “Sotto le Piramidi”. Nel marzo dello stesso anno lo scrittore sposa Sonia Greene, nel 1927 scrisse due dei suoi romanzi; “La ricerca onirica dello sconosciuto di Kadath” e “Il caso di Charles Dexter Ward“, tuttavia verranno pubblicati postumi poiché l’autore non ne era soddisfatto. Nel 1928 Lovencraft divorziò da Sonia Green e fece ritorno a Providence, gli ultimi anni della sua vita furono i più prolifici per le sue opere, durante questi anni scrisse la maggior parte dei suoi racconti soprattutto quelli facenti parte dei Miti di Cthulhu. Il 10 marzo 1937 venne ricoverato al Jane Brown Memorial Hospital di Providence dove gli fu diagnosticato un tumore all’intestino in fase molto avanzata. Cinque giorni dopo, il 15 marzo, alle 6:00 del mattino, lo scrittore di Providence si spense. l corpo di Lovecraft venne sepolto assieme a quello dei genitori nel monumento funebre di famiglia dei Phillips, nel cimitero di Swan Point a Providence. Nel 1977, un gruppo di fan particolarmente devoti guidati da Dirk Mosig raccolse i fondi necessari per far realizzare una nuova lapide commemorativa, sulla quale vennero incisi il nome dello scrittore, la data di nascita, quella di morte e la frase “I AM PROVIDENCE” (io sono Providence), tratta da una delle sue lettere personali. Il 13 ottobre 1997, a poco più di sessant’anni dalla morte dello scrittore, uno o più sconosciuti hanno scavato nel cimitero cercando di riesumarlo, ignorando che il corpo non è sepolto sotto la nuova lapide.
(12126)
Essendo un “novizio” di Lovecraft (ho iniziato or ora “Necronomicon, il libro segreto di Howard Phillips Lovecraft” edito da Fanucci commentato da Colin Wilson e Robert Turner) e ammetto che tutto quanto mi stà “esplodendo in faccia come una bomba”, sapevo a grandi linee di cosa trattava “i miti di Cthulhu” ma per vari tentennamenti e interessi più forti, negli anni passati non sono mai riuscito a reperire un libro che uno!
Finalmente, grazie al vostro esauriente articolo, ho tutta la lista completa!
Vorrei aggiungere, il fattore di “entità extradimensionali” che interagiscono con gli esseri umani principalmente tramite i sogni: questa convinzione è ripresa un pò in tutti gli angoli del globo, pure il ricercatore Carlos Castaneda (al di là di varie menzogne, come l’ambientazione dei suoi libri e il fatto che sia stato seguito solamente da uno sciamano di Sonora nel Messico settentrionale, quando in realtà aveva a che fare con vari gruppi di studio sullo sciamanesimo) riportava per filo e per segno che queste “entità extradimensionali” (provenienti dagli abissi profondi dell’universo) stavano “proiettate” nel campo energetico dell’uomo e si cibavano delle sue emozioni e nel corso della sua vita queste entità, che il fittizio sciamano Don Juan, chiamava “voladores” cioè creature che volano/saltellano, si prodigano di mantenere l’aura di consapevolezza (Don Juan lo immaginava, o lo percepiva sotto effetto di potenti allucinogeni come una specie di “guscio” simile all’albume dell’uovo) a una sottile membrana spessa abbastanza da conservare le funzioni vitali dell’uomo.
A mio modesto parere quest’assonanza fra Lovecraft e Castaneda è stramaledettamente affascinante!
E che mi dite della figura di Azathot?? la “danza” di Azatoth, mioddio! Pure nell’induismo con la “trimurti” ovvero le “tre forme dell’essere supremo” in cui abbiamo Brahma il creatore, Vishnu il ricostruttore, e infine c’è Shiva il distruttore, ora sentite questa su Shiva;
“Le sue rappresentazioni più famose lo mostrano come una figura con quattro braccia mentre si manifesta in una danza cosmica a dorso di un piccolo demone cattivo del quale lui ha rotto la spina dorsale. La danza di Shiva simboleggia l’etrano alternarsi della distruzione e creazione nell’universo”.
Riprendendo il discorso “Azathot”, egli danza sulle note di “flauti”, e io mi chideo: “chi o cosa farebbe suonare questi fluati??”
E a questa domanda non mi viene in mente nient’altro che le “vibrazioni” della teoria delle stringhe, ogni cosa nell’universo “VIBRA” a una certa “FREQUENZA (danza?)” e sembrerebbe che la religione/narrativa del fantastico/fisica quantistica abbiano clamorosamente un punto d’incontro!
E ora scusate, scappo in libreria 😉
Ciao Stefano, sono contenta che il mio articolo ti sia stato utile. Lovecraft con la sua produzione letteraria è stato, suo malgrado, ispiratore di culti esoterici basati sulle sue opere.Ma ultimamente sta prendendo piede l’ipotesi che Lovecraft si sia ispirato a un culto esistente già nel periodo dei primi racconti del Ciclo di Cthulhu, a questo proposito colgo l’occasione per segnalare il libro di Angelo Cerchi “H.P. Lovecraft Il Culto Segreto” Aradia Edizioni, che analizza proprio quest’ultima ipotesi.