Le tre donne si guardarono in silenzio. Quella che era stata chiamata Shalla emise un grugnito indecifrabile. Vestivano tutte allo stesso modo: corti abiti in pelle con borchie d’ottone ed elmetti di cuoio fasciati da strisce di un metallo rossastro. Portavano rotondi scudi da battaglia e pesanti spade. La parte superiore delle loro facce era nascosta da una rossa maschera da guerra, fornita di un becco rigido corrispondente al naso, ed era stato quel particolare che le aveva trasformate agli occhi sbigottiti della fanciulla in uccelli-mostro sbucati dall’inferno.
Amazon, capitolo primo.
Il Ciclo delle Amazzoni, è una serie di racconti e romanzi di genere heroic fantasy con alcuni innesti di fantascienza, dello scrittore italiano Gianluigi Zuddas. La serie è stata scritta tra il 1978 e il 1988, alcuni romanzi sono stati rimaneggiati dall’autore in occasione di pubblicazioni da parte di case editrici diverse dalla prima ma il ciclo è concluso. Il Ciclo delle Amazzoni è costituito da quattro romanzi: Amazon (1978), Le Amazzoni del Sud (1983), La Stella di Gondwana (1983) e Il Volo dell’Angelo (1985). A completare il ciclo tre racconti: L’Inviato da Dio, L’avventuriera del Deserto (riedito e ampliato 1987) e Le Guerriere degli Abissi (1983).
Diecimila anni or sono il bacino del Mediterraneo si riduceva all’enorme lago conosciuto come Mare Interno e sulle sue coste, “nonché sulle numerose isole”, la fauna umana presentava alcune differenze con quella che oggi ne calpesta le dorate spiagge. Nell’isola di Kos, per esempio, il dominio dell’Argone, che allevava uomini-cavallo da sella, era subordinato al potere dei Preti del Gelo, capaci di scatenare bufere con la loro forza mentale. A Coralyne, fra i Banchetti dei Profumi della Diaconessa Lugunda, i commensali più colti parlavano solo in Lingua Incomprensibile, mentre nel Palazzo Reale di Nedda alcuni sacerdoti cercavano di capire il bizzarro e inquietante funzionamento di un quintetto di antichi gong con facoltà di scaraventare in luoghi lontani chiunque capitasse tra le loro vibrazioni… In “Amazon” è tra questi gong che vengono a trovarsi due bellicose amazzoni impegnate in una missione di spionaggio, che sotto la magia del micidiale rintocco saranno trasferite di volta in volta in località diverse dove si troveranno a dover fronteggiare situazioni impreviste.
Certe della loro unicità, le donne guerriere scoprono con gioia e d’improvviso di non essere sole: in una terra lontana vive un’altra popolazione di amazzoni, là insediate in seguito al trasferimento di una parte del gruppo a opera della leggendaria Merope per salvarle dalle preoccupanti migrazioni barbariche nella Valle dell’Hjnd. Ma è destino che le amazzoni abbiano vicini bellicosi da cui doversi difendere e una spedizione parte per la remota Mohenjdar, dove le consorelle sono assediate dai sumerici. Tante saranno le avventure in quelle terre sconosciute, perfino un viaggio nel tempo, a cui andranno incontro Goccia di Fiamma e Ombra di Lancia insieme alle sorelle amazzoni, e molti i pericoli, non ultimi i tradimenti all’interno del loro stesso corpo di spedizione.
È la storia della timida e dolcissima Babeeri, la schiava sulla cui mano c’è la salvezza di un intero continente, e del suo ritorno in una terra in cui ella si credeva odiata e dimenticata. È la storia di Yaan Valgard che, destinato dalla legge a sposare una Khoinè, ne cerca le tracce per anni. È la storia del Principe Sumerico Valdek, spietato nemico delle Amazzoni, che ottiene da Yaan Valgard una strana arma chiamata sparafiamma ed organizza una spedizione nel Gondwana per impadronirsi del segreto della polvere che serve a farla funzionare. È la storia di Ombra di Lancia che, avvelenata da una droga anch’essa portata fuori dal Gondwana da Yaan Valgard, perde la ragione e fugge dalla sua terra trasformandosi nella terribile piratessa conosciuta col nome di Launela Cagna.
È la storia di Alybrea, la Stella Nera, i cui fantastici poteri sottomettono un continente, ma la conducono alla follia e le distruggono l’anima senza che lei possa. evitarlo. Ma, soprattutto, il romanzo è la storia di Goccia di Fiamma, l’avventurosa Amazzone dal carattere allegro e scanzonato, che parte dalla sua fertile terra del nord-ovest per cercare le tracce di Ombra di Lancia, sua amica e compagna inseparabile.
Le terre delle amazzoni sono state attaccate. Un popolo in fuga da un cataclisma sta cercando un nuovo territorio dove stabilirsi. Le due amazzoni Goccia di Fiamma ed Ombra di Lancia, in compagnia dell’alata Angela Janlai, dovranno guidare la migrazione per fermare la guerra.
Il 1978 è un anno importante se si vuole fissare una data di esordio ufficiale della heroic fantasy italiana, poiché è l’anno di pubblicazione di Amazon, di Gianluigi Zuddas e Le Città del Diluvio di Giuseppe Poderali. Due romanzi che indicano due vie diverse di approccio a questo genere narrativo: Zuddas segue un percorso classico, in linea con la “sub-creazione” di mondi a metà tra la fantasia e la realtà, seguendo un filo logico che parte dal Medioevo sognato da William Morris (La Fonte ai Confini del Mondo 1892), prosegue con i mondi barbarici di Robert Howard (Ciclo di Conan il Barbaro, Ciclo di Solomon Kane) e la Terra di Mezzo di Tolkien; Poderali ha un approccio più “nazionale” ambientando la sua storia tra un passato favolistico e un presente reale nella Padania le cui caratteristiche attingono dai miti e dalle leggende del folclore locale. La prima edizione di Amazon edita da Galassia ormai sparita dal mercato, ottenne il Premio Italia alla IV “Italcon” del Congresso Europeo di Stresa e il Premio Europa come miglior romanzo nel 1980. Nella scrittura di Zuddas si notano le influenze dei maestri di questo genere letterario cioè Vance ( Lyonesse, Uomini e Draghi) e Farmer ( Il Salario Purpureo, Exorcism Trilogy), con cui condivide un fondo di fantasia che potrebbe essere definita “barocca”. Zuddas conferisce alla sua “sub-creazione” un tocco personalissimo che deriva dalla sua matrice emiliana e dalla sua maturazione toscana: l’uso di termini gergali, che rendono vivo lo sfondo in cui i personaggi si muovono ed agiscono come persone reali, in cui uccidono, amoreggiano, assolvono ai loro bisogni corporali, il tutto condito con un multilinguismo ricercato dotato di parole “auliche” e di termini “bassi” e dialettali. Un’altra tipicità di Zuddas è come concepisce sia i rapporti personali sia societari che ci chiarisce in una risposta a un’intervista su L’Altro Regno del 1988:
Quello che io propongo apertamente al lettore è un certo tipo di rapporti umani, il modo in cui il protagonista reagisce al mondo che lo circonda e il mio genere di reazioni per certe situazioni della vita.
La “reazione” delle amazzoni a queste “situazioni della vita” è sempre quella di opporsi con decisione, per salvaguardare la dignità umana. In Amazon si vedono quattro tipi di società concepiti da Zuddas: quella di Faringobey Argone di Kos, quella di Lugunda Chango – Sahir Diaconessa di Coralyne, quella di Shardonaze il Dio e quella di Kandelak Tiranno di Nedda. Il dominio dell’uomo sull’uomo, i sudditi di questi personaggi potenti e tirannici sopracitati vengono trattati alla stregua di oggetti, dimenticano perfino di essere persone. Le amazzoni abituate a vivere in libertà, non anarchica ma gerarchizzata, impiegano le loro capacità per porre fine a tutto questo o comunque intaccare questa concezione societaria del tutto opposta alla loro ed innaturale, ovviamente ci riescono lasciando dietro le loro spalle una scia di sangue senza recriminare. Zuddas ha concepito il mondo delle amazzoni come una Sparta al femminile: uno Stato votato alla guerra composta da sole donne. Le amazzoni rappresentano uno specchio dei pregi e dei difetti di uno stato unisessuale: il cameratismo, ma anche la violenza, l’amore lesbico ma anche quello eterosessuale visto come un bisogno per perpetuare la specie, l’onore ma anche l’autoritarismo e l’uso distorto del potere che corrompe. E come contraltare agli “uomini veri” vediamo che una “vera amazzone” può ubriacarsi, caricarsi un corpo svenuto sulle spalle, può prendere un giro gli uomini, può fare l’amore come un dovere escludendo i sentimenti, può essere rude come un soldato e organizzare imbrogli come un qualsiasi guerriero di ventura. A queste donne forti come la roccia, svelte con la spada e con la parola , si contrappongono cortigiane, prostitute, dame di palazzo e principesse che piagnucolano e si lamentano, loro sembrano fatte di sabbia.
Altra tipicità di Zuddas in Amazon, è l’uso della tecnologia, di marchingegni futuristici in una storia ambientata diecimila anni fa. Sembra un paradosso. E come viene interpretato qualcosa di inconcepibile in una realtà che non è pronta a comprendere perché ancora troppo primitiva? Come viene spiegato l’elemento destabilizzante? Ma con la magia ovviamente. Le invenzioni cronologicamente sfasate assumono un carattere magico e ravvivano la trama dandole risvolti sempre risolutivi. I marchingegni sono ideati dal geniale, collerico e libidinoso Uko Gormirane istillano nel lettore l’interrogativo: “perché non sarebbe possibile?” Poichè Zuddas molto abilmente rende verosimili le descrizioni del funzionamento dei suoi Cavalli a Vapore e Vascelli Volanti.
Amazon e tutto il Ciclo delle Amazzoni rappresenta un grande modello per la Fantasy Mediterranea, sicuramente il primo.
Amazon, Tabula Fati, collana Minas Tirith
Le Amazzoni del Sud, Tabula Fati, collana Minas Tirith
La Stella di Gondwana, Fanucci, collana i libri fantasy
Il Volo dell’Angelo, editrice Nord, Fantacollana
I romanzi e i racconti che non hanno un’edizione recente sono delle rarità difficilmente reperibili.
Livornese nato nel 1943, Gianluigi Zuddas si è dedicato al fantasy nel 1978. Nella sua copiosa produzione di romanzi e racconti oltre al Ciclo delle Amazzoni abbiamo anche Balthus L’avventuriera (1983), Le Armi della Lupa (1989), I Pirati del Tempo (1980), C’era una volta un computer (2006 riedito da Urania), Breve Soggiorno a Lagash (racconto,1976), Babeeri (racconto, 1982), Il Grande Ozo (racconto, 1981), Mitis degli Alicorni (racconto,1982), Per cercare Aurade (racconto,1981), Il Ritorno della Lupa Bianca (racconto,1984), Luci di cristallo (racconto,1985), L’amazzone e il Sacerdote (racconto, 1979) e La Ragazza Angelo (racconto 1979).
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Cara Gioia,
ti ringrazio per la bella recensione, e per l’attenzione che hai voluto dedicare al mio “Ciclo delle Amazzoni”. Per me è lusinghiero che questi romanzi siano ancor oggi ricordati nel panorama della fantasy italiana.
Non conoscevo il vostro interessante blog; l’ho trovato seguendo il mio nome in rete. E’ sempre un piacere trovare nuovi interventi di giovani che mettono la loro passione e la loro competenza al servizio della lettura.
Continuerò a seguirvi. Complimenti, e un caloroso saluto a tutti voi.
Gianluigi Zuddas
Signor Zuddas la ringrazio per i complimenti e sono felice che abbia trovato il mio articolo interessante. Il blog è appena nato, nel nostro piccolo cerchiamo di fare del nostro meglio nel trattare questo meraviglioso genere letterario e nel diffondere, come un virus, l’amore per la lettura.
A nome mio e della redazione delle Lande Incantate ricambio i saluti e spero che torni a trovarci di nuovo e trovi il nostro lavoro interessante.