Premessa
Trama: Nessuno esce vivo dalle miniere di Endovier. Celaena, la migliore assassina nel regno di Adarlan, è lì rinchiusa da un anno e quando le offrono la possibilità di diventare sicario di corte, non esita neppure un istante ad accettare. Ma la lotta è appena all’inizio: Celaena deve affrontare ventitré contendenti. Se vincerà, diventerà la paladina del re e dopo quattro anni di servizio sarà libera. Il Principe Ereditario è il suo maggiore alleato. Il capitano delle guardie la protegge. Entrambi la amano. Ma l’amore e il talento non bastano per vincere. Nel castello un pericolo insidioso è in agguato, e ben presto Celaena capisce che le persone di cui fidarsi sono sempre meno… A lei spetta il compito di estirpare l’oscura minaccia, prima che distrugga il loro mondo.
La coppia. Sapete cosa amo più delle coppie??? Sì, avete indovinato un triangolo ben fatto, uno nel quale neanche io so per chi far protendere l’ago della mia bilancia, proprio come questa volta, dove non oso decidere se per la nostra indomita assassina sia meglio scegliere la bellezza perfetta del principe di Adarlan oppure il fascino silenzioso del capitano delle guardie. Già i nostri due protagonisti maschili sono proprio due bei picciotti: il principe Dorian, impulsivo, arrogante e dal cuore buono; Chaol serio, rigido, inflessibile, ha rinunciato a più di quanto si sospetti per la sua patria. Anche la nostra assassina non è da meno, è bella, forte, determinata, tuttavia anche insicura, incerta, il suo futuro è appeso ad un filo troppo sottile ed il suo passato è un bagaglio pesante da portare.
Mi piace l’evoluzione che questo triangolo ha nel libro. Il principe è sfrontato e subito annienta le distanze con la nostra bella assassina, sembra, quindi, che Celaena abbia già fatto la sua scelta, ma alla fine le carte vengono rimescolate. Il nostro serio Chaol, nel frattempo, è più sospettoso, almeno all’inizio, serio, distante… è la quotidianità vissuta al fianco di Celaena a convincerlo di quanto lei abbia sopportato nella sua vita e come questo l’abbia temprata, lasciandola immutata nella sua parte più intima. Chaol è molto più lento nel suo giudizio, non trae subito le sue conclusioni come Dorian, osserva la nostra eroina in quello che dice, nelle sue azioni, cogliendo lati del suo carattere, sino a che il suo disprezzo non muta in ammirazione.
Naturalmente essendo il primo volume della saga, non abbiamo ancora tutti gli elementi per decidere se c’è una storia d’amore degna di essere raccontata, non sappiamo se l’autrice sarà in grado di mantenere questo mix vincente per tutti i suoi libri, tuttavia, spero di non sbagliarmi, si preannuncia un tour di sentimenti che faranno sorridere e commuovere.
Questa volta vi lascio con ulteriore domanda: per chi ha letto questo primo libro, allora per quale dei due baldi giovanotti pende l’ago della vostra bilancia? Completate, nei commenti, per me il titolo, Celaena e … (881)
Lissa
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