Helen aiutò Jeremy ad alzarsi da terra accompagnandolo sulla sedia a rotelle, Honorius si tolse la giacca, la posò su una sedia in salotto e si sedette.
«Forza venite, credo sia ora di dirvi ciò che so.»
Helen avvicinò Jeremy al tavolo mettendolo di fronte a Honorius e si sedette al suo fianco, tra i due.
«Honorius, poco fa hai detto che questo cataclisma è causa nostra, ORA BASTA SOTTERFUGI, CHE SUCCEDE?»
«Calmati Helen, ora risponderò alle vostre domande.» fece una pausa per pensare.
«Cominciamo dalla tua domanda di poco fa, come mai sostengo che questi disastri siano causa nostra, semplice ma prima di rispondere, permettetemi una piccola premessa. Cara Helen tu sei abituata al sovrannaturale, mentre per il nostro amico militare, quello che sto per rivelare risulterà del tutto assurdo ma ci sono cose di cui forse nemmeno tu sei a conoscenza.»
Le parole di Honorius suonarono a Jeremy ed Helen come un voler solo ritardare le informazioni che aveva nascosto fino ad ora, il loro viso si stropicciò ma prima che i due potessero replicare Honorius continuò.
«Come avrete oramai capito questo mio corpo è solo un guscio e dentro di me in realtà c’è Malthas, il demone comparso poco fa, stesso vale per il qui presente Jeremy, anche se per lui la parte umana che voi mortali chiamate anima, rimane la medesima e continua a convivere insieme all’angelo che si è presentato come Ishmael…» alla parola “angelo” Honorius mostrò ribrezzo.
«Come descritto da voi umani in quella che chiamate religione, esistono due mondi, in uno di questi risiedono i demoni e nell’altro gli angeli.»
Helen e Jeremy con un coro all’unisono si mostrarono seccati.
«La smetta signor Burk come ha detto, queste cose fanno parte della nostra cultura comune, si sanno, quindi non ci giri intorno, cosa non sappiamo?»
«Calmatevi signori, come ho detto è difficile, nessun umano dovrebbe conoscere queste cose, dovete sapere che il bene e il male alimentano i due mondi ma ciò che nessuno immagina è che bene e male devono restare in equilibrio, tutti credono che se nel mondo esistesse solo il bene, nulla andrebbe storto e che solo i demoni e il mondo del male rappresenti qualcosa di abominevole, sappiate che non è così.»
«Ovviamente, cosi come il mondo umano ha i suoi capi, anche negli altri due mondi esistono per così dire le alte sfere, il mondo dei demoni non è stato generato da colui che chiamate satana ma da Dio stesso proprio per creare un equilibrio.»
Helen e Jeremy rimasero a bocca aperta.
«Ci stai dicendo che anche i demoni sono figli di Dio?»
«Non proprio tutti, ma in generale avete fatto centro, signori.»
«Agli albori dei nostri tre mondi, tra le prime creature, Dio generò due gemelle Rehael e Aniel, le due vennero separate alla nascita, la prima inviata tra i demoni, mentre la seconda rimase nel paradiso celeste.»
«Rehael si abituo a vivere tra i demoni come una di loro e Aniel come un angelo, tuttavia essendo gemelle hanno mantenuto un certo legame, che si potrebbe paragonare ad una bilancia dove loro rappresentano i piatti sulla quale viene poggiato il potere del bene e quello del male.»
«Dall’alba dei tempi ad oggi le due sorelle hanno sempre mantenuto un rapporto per così dire pacifico tra loro ma ultimamente sono entrate in conflitto, questo ha fatto si che il sigillo del mondo demoniaco si è aperto ed ecco qui Malthas, non so dirvi se Ishmael sia qui per lo stesso motivo o per un qualche genere di punizione ma quel che è certo è che la nostra presenza diretta nel mondo mortale accentua ancor più questo conflitto, provocando cosi questi cataclismi e a breve potrebbero accadere cose ben peggiori.»
Helen sussulto a tal punto da inclinare la sedia fino quasi a cadere all’indietro, Jeremy sgranò gli occhi e la sua fronte gocciolava copiosamente quando l’ennesima scossa si fece sentire li vicino.
Si fece sera e i tre, durante la cena, continuarono a parlare guardando la televisione, e una notizia strana attirò la loro attenzione.
«Messico, donna di trentacinque anni scompare misteriosamente dal ghetto durante la notte senza lasciare traccia.»
Jeremy si portò le mani al viso strofinandolo come per voler uscire da un incubo.
«Per quanto mi sembra assurdo dirlo, credo che dovremmo cominciare da li ma come portiamo con noi queste?» disse indicando il suo fucile.
Poi strofinandosi il mento pensò: Mma certo!! Potrei smontarlo e spedire i pezzi alla nostra destinazione”
«Ho trovato, cerchiamo un hotel li vicino e spediamo i pezzi delle armi prima di partire.»
E cosi fecero Jeremy si apprestò a smontare pezzo per pezzo il fucile, inserendolo in vari pacchi mentre Honorius ed Helen si misero al computer alla ricerca di un hotel.
Jeremy si avvicinò al computer e comprese subito di non potersi permettere nessun hotel dato che non sapeva quanto avrebbe dovuto rimanere in Messico così decise di chiamare un suo vecchio compagno d’armi, il generale Mark Normet, quindi afferrò il telefono e compose il numero.
«Pronto?»
«Buonasera, parlo con l’ex generale Normet?»
«Si, sono io, chi mi cerca?»
«Mark sono io, il tuo ex commilitone Jeremy, come stai?»
«Salve Jeremy, è un vero piacere sentirti dopo così tanti anni, dimmi tutto.»
«Senti dovrei svolgere delle faccende li in Messico, anche se non ne sono del tutto sicuro, probabilmente dovrò restare parecchio tempo e con il sussidio di congedo da militare non potrò permettermi un hotel adatto alle mie esigenze.»
«Ah già, ora ricordo, capisco, mi sento in dovere di dirti che la mia casa è su due piani quindi non sarebbe adatta a te ma mi occuperò io delle scale non preoccuparti, per un vecchio compagno questo ed altro.»
«Ti ringrazio Mark, prenderò il primo aereo domani e sarò li.»
«Bene Jeremy ti aspetto, non vedo l’ora, buona serata.»
«Buona serata anche a te Mark»
La chiamata terminò, nel frattempo Honorius aveva chiamato uno dei suoi autisti per farsi portare al più vicino ufficio postale per spedire i pacchi all’indirizzo dell’hotel dove avrebbero soggiornato, una volta completata la commissione Honorius chiamò Helen per avvisarla che sarebbe tornato a casa a dormire e così fece, facendosi accompagnare a casa.
Era tutto pronto, il Messico li attendeva, Helen aiutò Jeremy a sdraiarsi a letto, l’indomani avrebbero preso il primo volo disponibile.
Helen fu l’ultima ad addormentarsi ci mise qualche ora, era agitata all’idea di quello che sarebbe potuto accadere nei giorni seguenti ma per la prima volta non era impaurita ma quasi emozionata, sapeva che quasi certamente avrebbe potuto ampliare le proprie conoscenze in materia di occulto con qualcosa che nessun libro avrebbe mai potuto insegnarle.
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